Zone Franche Urbane:
ecco le prime ventidue aree candidate
Per chi investe in questi territori, tra il 1o gennaio 2008 e il 31 dicembre 2012,
è prevista l’esenzione dall’imposta sui redditi, dall’IRAP, dall’ICI e dal versamento dei contributi
previdenziali nel rispetto di alcune limitazioni e condizioni fissate dalla normativa
Alessandro Sacrestano
Dottore Commercialista - Progetto Arcadia srl
info@progettoarcadia.com
Prima tappa raggiunta per le Zone Franche Urbane (ZFU). Il provvedimento, varato con la Finanziaria 2007, ma perfezionatosi solo dopo gli interventi della legge di bilancio n. 244/2007 e della delibera Cipe n. 5 del 30/1/2008, si è infatti concretizzato in una prima proposta di aree candidate a sperimentare il nuovo regime tributario agevolato. Il termine “ZFU”, per l’appunto, individua aree specifiche del territorio nazionale che, per il loro particolare degrado urbano e sociale, richiedono l’applicazione di disposizioni tese a contenere l’imposizione tributaria sui redditi in esse prodotti. In particolare, per chi (in qualità di micro o piccola impresa, ai sensi della Raccomandazione 2003/361/CE della Commissione, del 6/5/2003, recepita nel nostro ordinamento dal decreto del Ministero dello Sviluppo Economico-MSE del 18/4/2005) inizia un’attività di impresa in tali aree nel periodo compreso tra 1/1/2008 e il 31/12/2012, è prevista l’esenzione dall’imposta sui redditi, dall’IRAP, dall’ICI e dal versamento dei contributi previdenziali nel rispetto di alcune limitazioni e condizioni fissate dalla normativa. Per quanto riguarda, invece, le imprese già attive alla data del 1/1/2008, è possibile accedere ai benefici summenzionati, ma nel rispetto della normativa de minimis dettata dal Regolamento CE n. 1998/2006. Tutto ciò, ovviamente, nei limiti delle risorse complessivamente stanziate in un apposito Fondo. L’idea, come si rammenterà, nasce ispirata da un vecchio progetto di Confindustria sulla “fiscalità di vantaggio” e, allo stato, gode di una dotazione economica, nello stato di previsione del MSE, di 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2008 e 2009. Le risorse, in pratica, saranno utilizzate per il cofinanziamento di programmi regionali di intervento nelle predette aree. In questi ultimi mesi, le nostre Regioni si sono confrontate con i criteri specifici di elezione delle aree candidate a fruire delle agevolazioni fiscali (di carattere essenzialmente socio-economico) elaborando, dopo una prima fase di analisi-valutazione, un parterre di aree pilota per il progetto, tutte evidenziate nella recente Relazione sulla proposta di individuazione delle Zone Franche Urbane del MSE. Le Regioni, a loro volta, erano state sollecitate in tal senso da altrettante candidature, da parte dei Comuni, al riconoscimento del regime fiscale privilegiato. Dopo aver, pertanto, valutato le conclusioni presentate dalle Regioni, il Gruppo Tecnico di lavoro del MSE è giunto alla formulazione di una proposta di ZFU da sottoporre al placet definitivo del CIPE. Si segnala, al riguardo, che, per garantire la localizzazione di almeno una esperienza di zona franca urbana in ciascun territorio regionale in cui sono state presentate candidature, il Gruppo Tecnico ha stilato un elenco di 22 (invece che 18) aree, sottoponendo il tutto al vaglio del CIPE. Tale decisione risente anche degli Orientamenti espressi in materia dalla Commissione Europea, che ha sempre sollecitato una localizzazione dell’esperienza anche al di fuori della macro-area del Mezzogiorno. In tabella sono evidenziati i Comuni destinati a sperimentare per primi gli effetti della fiscalità di vantaggio. Lascia perplessi (ma forse si tratta di una buona notizia!) il fatto che in Campania non sia stata valutata positivamente nessuna area ricadente nel salernitano.
|