Il lavoro, primo obiettivo
della Consulta
L’impegno degli Industriali
per la sicurezza
Rinnovati i vertici
di Gruppi e Sezioni
Via al Polo tecnologico
ambientale di Bagnoli
Energia piÙ sicura
e a costi ridotti
Un premio unisce
cultura e cioccolato
Un premio unisce
cultura e cioccolato
A Palazzo Partanna cerimonia conclusiva
dell’iniziativa promossa da Gay Odin
di Antonietta Sanseviero
Giulia Vannucchi, 9 anni, di Viareggio, con “L'assaggio” ha vinto per la sezione poesia il premio Letterario “Un Dolce Pensiero”, la cui cerimonia conclusiva si è svolta giovedì 15 novembre presso palazzo Partanna, sede dell'Unione degli Industriali di Napoli.
L'iniziativa è stata promossa da Gay-Odin. La storica fabbrica napoletana di cioccolato ha voluto ricordare così, a un anno dalla scomparsa, l'avvocato Giuseppe Maglietta, l'uomo che è stato alla sua guida per oltre vent'anni. Due le sezioni previste dal premio: la narrativa e la poesia. Oltre 300 gli elaborati sul tema del cioccolato giunti da tutta Italia, e contraddistinti solo da uno pseudonimo per evitare, al momento della valutazione, il riconoscimento della paternità di ciascuno di essi. La giuria, composta dalla Commissione Cultura dell'Unione degli Industriali di Napoli, da Il Denaro, dalla Gay-Odin e dalla Salemme&Partners, ha selezionato per la fase finale 20 scritti (10 racconti e 10 poesie). Ha proclamato, poi, un vincitore per ciascuna sezione.
A rendere più significativa la vittoria di Giulia Vannucchi è la sua storia. Ad appena tre mesi di vita viene colpita da lesioni celebrali. Per guarire, segue, dall'età di tre anni e mezzo, un metodo riabilitativo denominato “Doman”. Giulia, che ha già vinto diversi premi letterari, scrive e comunica tramite un computer e una tabella, e legge testi di vario genere e in diverse lingue.
La prima classificata della sezione prosa è stata Elena Vesnaver di Trieste con il racconto “Non tutti i gusti sono gusti”. L'autrice triestina è la fondatrice del Teatro della Luna ad Assago (Mi).
Nel corso dell'evento numerose testimonianze si sono susseguite per ricordare Giuseppe Maglietta. Comune denominatore il riconoscimento per le qualità di un imprenditore che ha saputo fare della Gay-Odin un'azienda unica per prodotto e per processo produttivo. Attualmente l'opificio napoletano conta circa 35 dipendenti, 9 negozi, e conserva una gestione del tutto familiare. L'azienda, infatti, è gestita dalla moglie dell'avvocato Maglietta, Marisa Del Vecchio, e dai figli Davide, Demetrio e Sveva. «Gay-Odin - ha sottolineato il Presidente della Sezione Alimentare dell'Unione Industriali di Napoli, Mario Maione - rappresenta la punta di diamante del comparto alimentare campano. Tutto merito della famiglia Maglietta, che ha saputo ben conciliare la tradizione con l'innovazione». Apprezzamento all'attività di Giuseppe Maglietta è giunto, anche, dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano che, con una lettera, ha ricordato quanto questo imprenditore fosse legato al suo territorio. All'incontro sono intervenuti, oltre a Maione e ai familiari di Giuseppe Maglietta, il Presidente della Camera di Commercio di Napoli, Gaetano Cola, il Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori della Provincia di Napoli, Antimo Caputo, il Vice Presidente delegato alla Sicurezza dell'Unione Industriali di Napoli, Giovanni Cimmino, il Consigliere incaricato al Centro Studi dell'Unione Industriali di Napoli, Diego Guida, il Vice Direttore Generale dell'Unione Industriali di Napoli, Luigi Porcelli, il Direttore de Il Denaro, Alfonso Ruffo, il Direttore dello Sportello Regionale per l'Internazionalizzazione, Edoardo Imperiale e, in rappresentanza della Salemme & Partners, Arturo Sanguineti. |