BON TON
Business Etiquette in Giappone
di Nicola
SANTINI
Nicola Santini è autore del libro Business+Etiquette.
Esperto di etichetta e bon ton per l'Italia e i Paesi del mondo, da anni tiene corsi in varie sedi di Confindustria e si occupa di consulenza per aziende ed enti. Per informazioni sui corsi di business etiquette: www.eredialtrono.com
La società nipponica si basa su di una solida struttura gerarchica, in cui i rapporti di forza sono profondamente diversi rispetto alla nostra gerarchia occidentale. I colleghi giapponesi tenderanno nelle presentazioni a specificare l'azienda cui appartengono prima di ogni cosa, mentre noi occidentali siamo abituati a puntare l'attenzione sulla nostra qualifica all'interno di una società.
Il modo di affrontare gli affari segue un insieme di regole che promuovono l'armonia, il rispetto, la cooperazione; il tutto unito a grande cortesia e umiltà. Dimostrarsi educati, e sforzarsi di comprendere le usanze locali, è un ottimo biglietto da visita per chi vuole concludere affari.
Regole di comportamento
I giapponesi odiano ogni contatto fisico: anche la stretta di mano è fatta solo per rispetto nei confronti dell'ospite straniero e comunque non è mai troppo convinta. Il saluto migliore è un leggero inchino. Vi presenterete dicendo il vostro cognome e nome (in questo ordine) e vi rivolgerete ai vostri colleghi giapponesi usando sempre il cognome, poiché il nome di battesimo è usato solo tra persone intime. Prima di partire procuratevi molti biglietti da visita, che dovranno avere la traduzione in inglese da un lato e quella giapponese dall'altro. Li distribuirete, porgendoli per primi, a tutti quelli che incontrate; prenderete quello che vi viene offerto con due mani, in segno di rispetto; fingerete di leggerlo attentamente, dopodiché lo riporrete nella tasca interna della giacca o nell'agenda, ma mai nella tasca posteriore dei pantaloni, senza mai scriverci sopra. Portate con voi anche alcuni regali, da distribuire al momento delle presentazioni; andranno benissimo gli oggetti tipici del vostro paese. Siate puntuali e scegliete un abbigliamento formale. I signori prediligeranno il blu e il grigio; le signore non indosseranno niente che dia troppo nell'occhio.
Nelle riunioni di lavoro aspettate sempre che siano i colleghi giapponesi ad indicarvi dove sedere, e alla fine del meeting lasciate che siano gli altri ad alzarsi per primi. Durante la conversazione, non va mai pronunciata la parola “no” (rifiuto troppo deciso e maleducato); ripetete spesso la frase “I am sorry”, anche quando non dovete scusarvi di nulla. Soprattutto durante gli incontri di lavoro è imperdonabile cercare di essere informali. Oltre a pranzi e cene di lavoro, un'altra usanza molto diffusa è andare a bere insieme ai colleghi, considerato il modo migliore per socializzare. Ma non stupitevi se il giorno dopo, in ufficio, i compagni di bevuta si mostreranno quanto mai formali.
A pranzo da un giapponese
Sarà molto improbabile che i giapponesi, vi invitino a pranzo in casa propria; se dovesse accadere vi presenterete puntuali con un piccolo regalo. Prima di entrare vi toglierete le scarpe e indosserete le pantofole fornite dalla padrona di casa.
Di solito i giapponesi si siederanno tutti da un lato della tavola e faranno sedere gli stranieri nella parte opposta. Prima di iniziare riceverete gli “oshibori”, asciugamani inumiditi (caldi d'inverno e freschi in estate), che servono come lavamani e tovaglioli. Se non sapete utilizzare le bacchette, non preoccupatevi: chiedete pure coltello e forchetta. Se opterete per le bacchette, sappiate che vanno usate solo per portare il cibo alla bocca: non conficcatele in verticale in un piatto (questo gesto viene fatto durante i funerali), e quando non usate appoggiatele sull'apposito sostegno (hashioki) o sulla ciotola più bassa; lasciarle sul tavolo è segno di maleducazione. Per servirvi da un piatto di portata, girerete le bacchette e le userete dalla parte non portata alla bocca.
Le portate non hanno un ordine preciso. Di solito si inizia con il riso bianco, su cui non va messa alcuna salsa; il sushi si mangia in un solo boccone (dividerlo in due significherebbe distruggere una mini-opera d'arte) e le zuppe si bevono dalle ciotole in cui sono servite. I noodles (spaghetti giapponesi) vanno gustati bollenti direttamente dal brodo e risucchiati facendo un forte rumore, segno che si sta apprezzando il piatto. I giapponesi non vuotano mai il bicchiere, ma dopo ogni sorso i vostri commensali riempiranno il vostro bicchiere e voi farete altrettanto con loro. Si inizia a bere solo dopo il brindisi iniziale, che non va mai rifiutato. Ricordatevi di non dire “cin cin” (in giapponese si riferisce all'organo genitale maschile) e di non bere il sakè con la mano sinistra (è molto scortese). Se siete stati invitati al ristorante, alla fine del pranzo ci sarà la corsa a chi paga il conto: dopo aver fatto una debole offerta, lascerete l'onore ai vostri ospiti. Ricordatevi di non lasciare mance, che offendono chi le riceve. |