Oscar 2007 come miglior film in lingua straniera, nomination al Golden Globe 2007 per il miglior film in lingua straniera, David di Donatello 2007 come miglior film dell'Unione Europea, 7 “Lola” German Film Awards 2006 per miglior film, miglior regista, miglior attore e migliore sceneggiatura, European Film Award 2006 come miglior film, miglior attore, migliore sceneggiatura. L'esordio alla regia di Florian Henckel von Donnersmarck è assolutamente eccezionale, essendosi subito imposto all'attenzione del pubblico con la sceneggiatura del suo primo lungometraggio. “Le Vite degli Altri” è, infatti, un film straordinario che racconta la storia della DDR (la Repubblica Democratica Tedesca), evitando i cliché che finora hanno caratterizzato il resoconto di quel periodo storico. Il filmmaker ha optato per un approccio anticonvenzionale, affrontando il tema della vita quotidiana sotto il regime repressivo della DDR, con una accuratezza mai vista prima. Il suo film segue i protagonisti nel loro tentativo di conferire dignità ad una vita oppressa dal regime stalinista e mostra come i meccanismi che all'inizio hanno sostenuto la DDR abbiano in ultima analisi condotto alla sua fine. “Le Vite degli Altri” è un thriller intenso e coinvolgente, pieno di calore e profondamente umano.
La storia inizia a Berlino Est nel 1984 dove il capitano Gerd Wiesler (ULRICH MÜHE) è un abile, spietato e solerte agente della famigerata Stasi, la Polizia di Stato che crea un clima di terrore tra i cittadini della DDR. È ineccepibile e freddo, ma al tempo stesso votato alla causa, fedele e - in fondo - nutrito di ideali. Per la sua abilità e lealtà gli viene affidato il compito di mettere sotto stretta sorveglianza il drammaturgo di successo Georg Dreyman (SEBASTIAN KOCH), autore apprezzatissimo e fra i più importanti intellettuali del regime comunista, su cui però si nutrono sospetti e che alcuni vorrebbero vedere incriminato e imprigionato. Dopo una serie di avvenimenti, per Dreyman non è più così facile essere sempre d'accordo con il regime, continuare ad essere il solito inattaccabile intellettuale da esibire come fiore all'occhiello del potere. Dreyman decide di agire, insieme al noto autore dissidente Paul Hauser (HANS-UWE BAUER), ma intanto qualcosa del mutamento del drammaturgo comincia a penetrare anche nella coscienza del capitano Wiesler. Continuando a pedinarlo e intercettarlo l'agente segreto comincia a farsi un'idea diversa del regime e delle vite degli altri a cui ha legato la sua. La pubblicazione nella Germania Ovest di un articolo di denuncia che non può che essere stato scritto da Dreyman fa precipitare gli eventi: nessuno è più al sicuro e i destini di tutti sono stravolti per sempre.
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