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  Dicembre 2012

Articoli n° 10
DICEMBRE 2007
 


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TUTTO IN UN WEEKEND

La magia del Natale in piazza
San Gregorio Armeno, la via dell’arte
SpettacolaritÀ e suggestione nel Presepe di Gragnano
Salerno si illumina di immenso


Aria di Natale


"Natale con i tuoi...", recita un vecchio adagio, segno che le festività natalizie nel nostro Paese sono innanzitutto un caldo momento di ritrovo familiare.
Il copione è quasi sempre lo stesso, più o meno ovunque in Italia: ore interminabili passate intorno a tavole riccamente imbandite, doni (si spera graditi) sotto l'albero comprati nei tradizionali mercatini, foto ricordo, giri di tombola e sfide all'ultima carta da gioco.
Ma il Natale è anche molto altro.
è un appuntamento liturgico carico di suggestione e sacralità, anche se non nasce come rituale religioso.
La celebrazione del Natale è, infatti, una delle tante feste pagane assorbite dal Cristianesimo.
Nel Nuovo Testamento non c'è alcuna notizia che i primi cristiani celebrassero il Natale e per i primi 300 anni dalla nascita di Gesù non sapevano nulla di questa festa: fu soltanto quando la Chiesa cominciò ad allontanarsi dalla dottrina e dalla pratica apostolica, che iniziarono le celebrazioni natalizie così come le intendiamo oggi.
Infatti furono fatti coincidere con la nascita di Cristo quei festeggiamenti che fino ad allora avevano caratterizzato il solstizio di inverno, ovvero il periodo dell'anno in cui i giorni cominciano ad allungarsi di nuovo e quello in cui i babilonesi ed i romani celebravano la vittoria e la nascita del loro dio Sole.

Leggenda vuole…
Non c'è Natale senza doni sotto l'albero.
Generalmente a essere addobbato con luci, fiocchi e piccoli oggetti (usanza vuole che sia allestito la sera dell'8 dicembre e rimosso dopo il 6 gennaio giorno dell'Epifania) è un abete.
Ma dove nasce questa lieta tradizione?
Secondo alcuni sarebbe nata in Egitto, dove "l'albero" era costituito da una piccola piramide di legno, simbolo dell'ascesa verso l'alto. Un viaggiatore l'avrebbe poi esportata dalla terra del Nilo fino in Europa, diffondendola in particolare tra le popolazioni germaniche, scandinave e russe che adottarono l'idea della piramide per celebrare il solstizio d'inverno, ovvero il ritorno del sole.
Fu Martin Lutero, secondo alcuni, a sostituire alla piramide l'abete.
Le sue fronde sempre verdi (l’abete è una conifera sempreverde) potevano essere anche in pieno inverno presagio di primavera.
Le prime decorazioni utilizzate per adornare i rami dell'abete furono delle piccole candele, simbolo di luce e fede.
Moltissime sono le leggende fiorite intorno all'albero di Natale.
L'abete sarebbe stato infatti uno degli alberi del giardino dell'Eden.
Secondo la leggenda sarebbe stato per l'esattezza "l'albero della Vita", le cui foglie sfiorirono fino a trasformarsi in aghi quando Eva colse la mela proibita e non fiorì più fino alla notte in cui nacque Gesù Bambino.
Un'altra storia mitologica narra che Adamo portò con sé dall'Eden un ramoscello dell'albero del bene e un altro da quello del male. Il primo più tardi divenne l'abete che fu usato per l'albero di Natale, l'altro servì per costruire la Santa Croce.

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