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  Dicembre 2012

Articoli n° 8
ottobre 2006
 


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CONFINDUSTRIA CAMPANIA

l’intervista A Luigi nicolais - La pa deve imparare ad avere “uno sguardo lungo”

l’intervista A Daniele capezzone - Sette giorni per un’impresa

l’intervENTO A Enzo boccia - I numeri da brivido della PA italiana

l’intervISTA A Andrea abbamonte - Anche la trasparenza rallenta la macchina amministrativa

Sette giorni
per un’impresa

di Raffaella Venerando

Daniele CAPEZZONE
Presidente Commissione Attività Produttive Camera dei Deputati

Onorevole Capezzone, la Confindustria chiede da tempo riforme a costo zero che facilitino la vita di quanti hanno scelto di fare impresa nel nostro Paese. Lei, da Presidente della Commissione Attività Produttive, ha risposto all'appello del mondo imprenditoriale con una proposta di legge che, se approvata, consentirà di aprire un'impresa in sette giorni. Ci riassume contenuti e obiettivi della sua iniziativa?
L'Italia è oggi il Paese occidentale in cui è più difficile avviare una nuova impresa. Si pensi ad alcuni dati assurdi: per aprire un'impresa occorre un numero di autorizzazioni variabile da 58 a 80; per una carrozzeria, ad esempio, ci vogliono 76 autorizzazioni da parte di 18 amministrazioni diverse. È evidente che dati come questi creano un'immensa difficoltà nell'avvio di una nuova intrapresa. Infatti, secondo stime della Banca Mondiale, l'Italia è oltre l'ottantesimo posto nella classifica dei Paesi che rendono più facile lo start-up delle aziende. Ecco, dinanzi a tutto questo io ho proposto, e sono molto lieto che la mia proposta di legge sia largamente sostenuta sia a sinistra sia a destra perchè è un'iniziativa trasversale, non solo di accorciare i tempi ma proprio un capovolgimento dei criteri, puntando sull'estensione del ricorso all'autocertificazione, consentendone l'utilizzo nella generalità dei casi e prevedendo che trascorsi 7 giorni (rispetto ai 60 attualmente previsti) dalla presentazione della domanda di inizio attività il soggetto è comunque autorizzato ad avviare la nuova attività produttiva. Sulla base dell'autocertificazione l'imprenditore apre, parte, sta tranquillo e soltanto dopo, in un tempo molto breve, avvengono i controlli.

Semplificare è l'unica strada per ammodernare la P.A. e ridurre i costi della macchina burocratica?
Ritengo che quella tracciata dalla mia proposta sia una strada importante non solo per il risultato concreto che consente di raggiungere, ma anche perché ha un forte valore simbolico. L'approvazione della mia proposta di legge infatti aprirebbe la strada a un diverso rapporto - senz'altro migliore - non solo tra imprese e pubblica amministrazione ma in generale tra tutti i cittadini e la macchina amministrativa.

A quali altri progetti intenderà dedicarsi la Commissione da lei presieduta nel prossimo futuro?
La mia proposta - che mi auguro sia possibile riuscire a votare in Commissione in sede legislativa entro il mese di ottobre dovrebbe fare da apripista a un discorso più complessivo di cancellazione di tutta una serie di norme e di adempimenti inutili. Per ora mi sono concentrato sull'avvio delle imprese ma poi in futuro sono convinto bisognerebbe fare la stessa operazione anche su fasi successive del ciclo di vita delle aziende, rendendo complessivamente più semplice la vita di quanti scelgono la strada del rischio e dell'investimento.

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