Irpinia e Gruppo Fiat insieme
per una collaborazione industriale
Il distretto tessile di Calitri
Ripensare il distretto
Creare un polo del lusso
accessibile
Creare un polo del lusso
accessibile
di Rosanna d’ARCHI
Un marchio doc "made in Solofra": per Michele De Maio, Presidente
dell'associazione conciatori dell'Unione di Avellino, è un obiettivo
da perseguire, per difendere la tradizione della cittadina conciaria
É favorevole al cogeneratore
previsto nell'ambito del Pit distrettuale?
L'obiettivo è valido sotto il profilo economico per abbattere i costi,
ma ci sono ancora molti fattori da valutare, tra cui il costo di realizzazione
dell'impianto e le spese di gestione. Uno degli elementi più importanti è rappresentato
sicuramente dall'esatta valutazione dei rischi per l'ambiente. E a questo proposito
posso assicurare che la stazione sperimentale di Napoli è a disposizione
per offrire il suo contributo in questo necessario percorso di verifica. Mi
auguro che tutti gli enti interessati partecipino in maniera concreta all'iniziativa,
dopo tutte le opportune valutazioni sull'impianto. Gli imprenditori hanno già dimostrato
in molte occasioni spirito di sacrificio e senso di responsabilità,
nonostante le difficoltà che investono il polo conciario.
A che punto è la vicenda della delocalizzazione?
Il trasferimento degli opifici dal centro abitato al nucleo industriale è ormai
giunto a conclusione. E questo è un importante traguardo raggiunto.
Si può fronteggiare la crisi puntando sulla qualità.
Questo significa creare un polo del lusso?
No, un polo di un "lusso accessibile". Con questo vogliamo intendere
una serie di elementi. Primo fra tutti il "dna" delle nostre aziende
che hanno consolidato la vocazione artigianale e industriale, diventando esclusivisti
in termini di prodotti inimitabili, creati c attraverso processi fondati su
standard di efficienza non facilmente superabili.
Una sua valutazione sul modello-distretto.
Come ogni strumento di sviluppo individuato negli ultimi anni risulta pesantemente
condizionato dai meccanismi della burocrazia che rallentano la produzione e
ostacolano la crescita di un territorio. Gli imprenditori hanno bisogno di
tempi certi. I distretti sono una risposta concreta alle produzioni che meritano
di essere valorizzate, ma ci sono molte cose da rivedere. Comunque il distretto
decollerà, ne sono certo. Gli uomini della concia hanno sempre viaggiato
molto, dall'Etiopia alla Siria, dal Sud-Africa al Nepal e alla Cina, per conoscere
i mercati di approvvigionamento dei prodotti, ma anche i mercanti e le loro
merci. Questo ha consentito loro di vivere già da tempo in un'economia
globalizzata.
Quanto l'attività della stazione sperimentale potrà aiutare
la concia?
La ricerca è fondamentale. Oggi stiamo monitorando tutti i prodotti
di pelle che provengono dall'estero, in particolare scarpe, per verificare
la presenza di coloranti-azoici, i cosiddetti azocoloranti, vietati dalla legge
italiana. Recentemente abbiamo presentato il prototipo di una nuovissima macchina
per stampare disegni personalizzati sulle pelli. Il nostro obiettivo è di
fare in modo che il distretto sia sempre più competitivo e all'avanguardia. |