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  Dicembre 2012

Articoli n° 1
gennaio/febbraio 2006
 

confindustria avellino - Home Page
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Irpinia e Gruppo Fiat insieme
per una collaborazione industriale

Il distretto tessile di Calitri

Ripensare il distretto

Creare un polo del lusso
accessibile

Creare un polo del lusso
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di Rosanna d’ARCHI


Un marchio doc "made in Solofra": per Michele De Maio, Presidente dell'associazione conciatori dell'Unione di Avellino, è un obiettivo da perseguire, per difendere la tradizione della cittadina conciaria

É favorevole al cogeneratore previsto nell'ambito del Pit distrettuale?
L'obiettivo è valido sotto il profilo economico per abbattere i costi, ma ci sono ancora molti fattori da valutare, tra cui il costo di realizzazione dell'impianto e le spese di gestione. Uno degli elementi più importanti è rappresentato sicuramente dall'esatta valutazione dei rischi per l'ambiente. E a questo proposito posso assicurare che la stazione sperimentale di Napoli è a disposizione per offrire il suo contributo in questo necessario percorso di verifica. Mi auguro che tutti gli enti interessati partecipino in maniera concreta all'iniziativa, dopo tutte le opportune valutazioni sull'impianto. Gli imprenditori hanno già dimostrato in molte occasioni spirito di sacrificio e senso di responsabilità, nonostante le difficoltà che investono il polo conciario.

A che punto è la vicenda della delocalizzazione?
Il trasferimento degli opifici dal centro abitato al nucleo industriale è ormai giunto a conclusione. E questo è un importante traguardo raggiunto.

Si può fronteggiare la crisi puntando sulla qualità. Questo significa creare un polo del lusso?
No, un polo di un "lusso accessibile". Con questo vogliamo intendere una serie di elementi. Primo fra tutti il "dna" delle nostre aziende che hanno consolidato la vocazione artigianale e industriale, diventando esclusivisti in termini di prodotti inimitabili, creati c attraverso processi fondati su standard di efficienza non facilmente superabili.

Una sua valutazione sul modello-distretto.
Come ogni strumento di sviluppo individuato negli ultimi anni risulta pesantemente condizionato dai meccanismi della burocrazia che rallentano la produzione e ostacolano la crescita di un territorio. Gli imprenditori hanno bisogno di tempi certi. I distretti sono una risposta concreta alle produzioni che meritano di essere valorizzate, ma ci sono molte cose da rivedere. Comunque il distretto decollerà, ne sono certo. Gli uomini della concia hanno sempre viaggiato molto, dall'Etiopia alla Siria, dal Sud-Africa al Nepal e alla Cina, per conoscere i mercati di approvvigionamento dei prodotti, ma anche i mercanti e le loro merci. Questo ha consentito loro di vivere già da tempo in un'economia globalizzata.

Quanto l'attività della stazione sperimentale potrà aiutare la concia?
La ricerca è fondamentale. Oggi stiamo monitorando tutti i prodotti di pelle che provengono dall'estero, in particolare scarpe, per verificare la presenza di coloranti-azoici, i cosiddetti azocoloranti, vietati dalla legge italiana. Recentemente abbiamo presentato il prototipo di una nuovissima macchina per stampare disegni personalizzati sulle pelli. Il nostro obiettivo è di fare in modo che il distretto sia sempre più competitivo e all'avanguardia.

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