L’impresa a un bivio:
tradizione o innovazione?
la conoscenza
È un bene economico
A Caserta una piattaforma solare per l’energia alternativa
Sviluppo ecocompatibile:
così i rifiuti diventano risorsa
UniversitÀ e imprese:
Terra di Lavoro guarda agli Usa
sviluppo
A Caserta una piattaforma solare per l’energia alternativa
Con la Prima Conferenza economica la Provincia traccia il percorso per rilanciare
la competitività del territorio
Antonio SANFELICE
Due giorni per discutere di economia e sviluppo. Ma soprattutto, di come rilanciare la competitività del territorio per costruire una prospettiva di crescita a breve e medio termine. Obiettivo ambizioso e quanto mai difficile, peraltro, alla luce del preoccupante quadro congiunturale all'interno del quale si è costretti a muoversi. E, tuttavia, una sfida da raccogliere e vincere dal momento Caserta appare sempre più tappa obbligata del percorso di crescita della Campania e del Mezzogiorno. E finanche del Mediterraneo. Che poi, è l'obiettivo dichiarato della Prima Conferenza economica organizzata dalla Provincia di Caserta il 27 e 28 ottobre scorsi, e che ha visto riuniti intorno allo stesso tavolo, alla ricerca di un progetto condiviso, tutti i protagonisti chiamati a sostenere questo sforzo: università, scuola, sindacati, imprenditori e associazioni di categoria. E ai quali l'assessore provinciale alle Attività produttive, Francesco Capobianco, ha idealmente proposto di sottoscrivere un "patto", che può trovare terreno di pratica sperimentazione già con la migliore utilizzazione possibile dei fondi strutturali europei 2007-2013.
Non ne fa mistero, del resto, Capobianco: «C'è un approccio del tutto nuovo alla questione. Quella di Caserta non è più l'area dove un tempo si pensava di scaricare industrie inquinanti. Oggi Terra di Lavoro costituisce il territorio che sul piano della logistica è indispensabile a garantire i collegamenti e lo scambio di merci tra Nord e Sud e col Mediterraneo. Un territorio che vuole dialogare con Napoli sui progetti della ricerca e dello sviluppo dell'agricoltura e dell'ambiente; che non rinuncia alle sue tipicità ma le proietta su scala internazionale».
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E a riprova che stavolta si intende fare sul serio, indicazioni e impegni non si fanno attendere. Nella tavola rotonda che conclude i lavori, per esempio, Andrea Cozzolino, assessore alle attività produttive, conferma che la Regione ha scelto Caserta per vincere la sfida più impegnativa dei prossimi anni: «Attrezzare il territorio come la più grande piattaforma logistica dell'area mediterranea, capace cioè di intercettare i grandi traffici delle merci diretti ai mercati europei».
Incalzato dal presidente della Provincia Sandro De Franciscis, che sollecita alla Regione uno spazio adeguato alle risorse di Terra di Lavoro, Cozzolino scende nel dettaglio. Due, in sostanza, i progetti sul tappeto: «A Caserta - spiega - realizzeremo la "città della produzione", utilizzando una piattaforma solare per ricavare energia alternativa. Saremo più competitivi dell'unica centrale solare attualmente esistente in Europa, in Germania, per la precisione a Friburgo». Seconda idea forte: fare del nuovo aeroporto di Grazzanise un grande hub, ovvero un punto di riferimento strategico per il traffico internazionale delle merci. «È un progetto sul quale si può lavorare - sottolinea Cozzolino - perché rientra a pieno titolo in quella voglia di sviluppo innovativo alla quale si ispirerà la programmazione dei fondi europei 2007-2013». E a quanti rilevano che l'originaria missione del futuro scalo casertano sembrava orientata invece alla realizzazione di un aeroporto civile internazionale, Cozzolino replica: «Grazzanise può diventare il polo centrale della piattaforma logistica della Campania». La Regione, insomma, par di capire, immagina uno scenario di funzioni per l'area metropolitana di Napoli nella quale Caserta e Terra di Lavoro non svolgono più un ruolo marginale. E poi, parlare di "Napolicentrismo" quando ormai occorrono appena 45 minuti per raggiungere Roma, non ha più senso. Cozzolino, infatti, argomenta: «Il mondo cambia e dobbiamo adeguarci alle trasformazioni. Noi crediamo in questa sfida e siamo sicuri che su di essa si può costruire una nuova, forte e soprattutto durevole prospettiva di sviluppo». Poi addirittura svela: «Ho litigato con gli altri presidenti di Provincia della Campania, ma credo che non c'è alcun altro posto nel quale si possa investire per il futuro se non Caserta».
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Un progetto di sviluppo per sostenere il quale le risorse di certo non mancano, come ricordano il segretario confederale Uil Paolo Pirani e l'eurodeputato Ds Gianni Pittella. Nel periodo 2007-2013 l'Italia otterrà complessivamente dall'Europa altri 24 miliardi di euro, di cui 18 per le regioni dell'obiettivo 1, tra le quali rientra anche la nostra regione. Alla Campania, in particolare, arriveranno 4 miliardi da spendere. E bisognerà spenderli bene. «Il documento predisposto dalla Regione per accedere ai finanziamenti - spiega Pittella - è in linea con le direttive che hanno orientato il lavoro del Parlamento europeo. Dobbiamo investire in ricerca, innovazione e infrastrutture». Parole che suonano come musica per le orecchie del direttore generale di Confindustria, Maurizio Beretta. «È arrivato il momento di scegliere - dice - e di scegliere bene. L'obiettivo è la crescita, non c'è spazio per altro. Il Mezzogiorno può essere il punto di svolta del rilancio del Paese in termini di qualità e di servizi. Ma se qui mettiamo gli stabilimenti e poi i rifiuti li portiamo in Germania perché non si costruiscono i termovalorizzatori non si fa molta strada», ammonisce.
La prima sessione della Conferenza economica s'era svolta nell'aula magna della Scuola superiore della Pubblica Amministrazione, coordinata dal presidente del Consiglio provinciale Pasquale De Lucia e aperta dai saluti del sindaco di Caserta Nicodemo Petteruti e dal presidente Sandro De Franciscis, pervasa da un generale ottimismo: per il metodo proposto, per il livello alto del confronto, per il traguardo che si intende raggiungere, per un nuovo atteggiamento verso l'impresa.
Lo sottolinea il presidente di Confindustria Caserta, Carlo Cicala: «Non è più tempo di considerare gli imprenditori amici o nemici, essi vanno giudicati per quello che propongono. E soprattutto finiamola con l'ostilità verso chi vuole fare impresa: qui non ci sono mai regole certe, i tempi della giustizia restano infiniti, le decisioni per molti investimenti passano per le aule del Tar». E aggiunge: «Da un po' di tempo è cambiato l'atteggiamento delle istituzioni nei confronti degli imprenditori. Le istituzioni sono sicuramente più vicine agli imprenditori. Ciò tuttavia non esime dal farci constatare che restano ancora enormi le differenze tra i tempi dell'impresa e quelli della politica. Da dodici anni, ad esempio, non riusciamo a completare l'iter dei distretti industriali che altrove lavorano già a pieno regime».
Dal presidente di Confindustria Caserta, poi, una serie di proposte per rilanciare la crescita. E una, in particolare, fa senz'altro discutere: «Vorremmo fare formazione nelle aziende - dice Cicala - e siamo pronti ad assumere una quota dei ragazzi che vengono da noi". Infine affonda il dito nella piaga, il credito: «Continua ad esserci denaro solo per le imprese che vanno bene - ricorda Cicala -. In Olanda, per fare un esempio, si dà fiducia invece anche a chi ha solo un'idea. Non è un caso, allora, se in quel paese si investe molto più che in Italia».
Insomma, la strada del confronto è spianata, ma quella dello sviluppo resta pur sempre in salita. Lo ricorda con accenti diversi Gustavo Ascione, commissario della Camera di Commercio. Lo ribadisce il neo rettore della Sun Francesco Rossi, per il quale «l'ateneo è stata l'unica, vera novità della provincia negli ultimi quindici anni». Lo sottolinea anche Michele Gravano, leader regionale della Cgil: «Il percorso della Provincia va condiviso, ma per realizzarlo occorre governare il presente». «Il territorio - ha aggiunto - è già adesso attrattore di forti investimenti: lo dimostra la scelta di una multinazionale della componentistica televisiva che ha scelto Rocca d'Evandro per un nuovo stabilimento da oltre mille posti di lavoro. Occorre favorire questo processo».
E sullo stesso tono anche Corrado Cipullo, presidente dell'Asi, il quale ricorda come il Consorzio abbia investito 60 miliardi di vecchie lire per Capua Nord, destinata a diventare la più grande area industriale della Campania con vocazione aerospaziale. Insomma, le forze dello sviluppo possono davvero molto se ragionano e si muovono nella stessa direzione. Che Francesco Capobianco, illustrando in apertura dei lavori le linee guida del modello elaborato dalla Provincia, aveva chiaramente racchiuso in due assiomi: Caserta cerniera del territorio metropolitano; Caserta area strategica per il decollo della piattaforma logistica della Campania sull'asse Mediterraneo-Europa.
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