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  Dicembre 2012

Articoli n° 3
APRILE 2006
 

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Guardare al futuro
con ottimismo si puÒ

Confindustria Avellino
lancia il progetto automotive

A confronto imprenditori irpini
e politici nazionali



Confindustria
Confindustria Avellino
lancia il progetto automotive

Il presidente di Federmeccanica Calearo ad Avellino invita gli imprenditori a sviluppare sinergie

Crescenzo VENTRE



Massimo Calearo, presidente di Federmeccanica, accoglie con entusiasmo e approva a pieni voti la proposta lanciata dal presidente Sarno di realizzare in provincia di Avellino un distretto dell'auto.
Ospite martedì 21 marzo del confronto, tenutosi presso la sede della Confindustria Avellino, sui temi dello sviluppo locale tra imprenditori e candidati irpini alle prossime elezioni politiche, il numero uno di Federmeccanica, presidente del Gruppo Calearo, società con sede centrale a Isola Vicentina che impiega oltre 200 dipendenti e produce antenne per auto e antenne mobili ad alta tecnologia per le telecomunicazioni, plaude e crede fermamente nell'iniziativa avanzata dall'Associazione degli Industriali irpini. «Ritengo l'idea - evidenzia- molto innovativa e ambiziosa anche perché allo stato attuale il settore interessato è uno dei più difficili sia come modo di operare sia come scuola di vita». Se Confindustria mette in campo il progetto automotive, Calearo non esclude anche l'ipotesi di realizzare in loco una ulteriore filiera, quella della concia, che colleghi i poli di Solofra e Arzignano. «É un modo - spiega- per fare rete e vedere se ci possano essere degli eventuali scambi tecnologici e di prodotto».
Il suo intervento è un susseguirsi di attente valutazioni che rimandano a logiche sistemiche capaci di stimolare il dialogo tra le parti deputate a rendere dinamica e vivace l'economia territoriale. E dunque ben si sposa il concetto di filiera pensato per il contesto locale perché rimanda ad un discorso di rete che deve essere elemento propedeutico per lo sviluppo e la crescita sana di un apparato produttivo. «Solo sviluppando sinergie - dice - è possibile raggiungere ottimi risultati e quindi l'unica strada per crescere è fare sistema».
Considerazione più che giusta, e quanto mai obbligatoria, visto che il progresso di un territorio al giorno d'oggi si misura sul terreno europeo. Cambiano gli scenari, ma resta inalterato il concetto di fondo funzionale a creare efficace competitività: sinergia ad ampio raggio per un Sistema-Paese. Concetto che, il presidente dell'Associazione Industriali di Vicenza e Consigliere della Banca d'Italia di Vicenza, tende a rimarcare più volte. Ma avverte: «É necessaria un'operazione di sistema che sia qualitativa». E per qualitativa Calearo intende una visione di insieme capace di comunicare e lavorare in collettività e in armonia di intenti. Ne intravede anche i mezzi pratici per poter costruire questa forma mentis. «L'Unione degli Industriali potrebbe essere in questo caso l'Ente visto come giusto interlocutore e intermediario con gli attori territoriali, e dunque anche con la classe politica locale, per fomentare una simile interazione».
Sulla scia di queste considerazioni, il presidente di Federmeccanica amplia, poi, l'orizzonte delle sue riflessioni. Analizza, infatti, la particolare nervatura dell'economia italiana e del suo impianto aziendale composto in prevalenza da pmi. «La nostra economia - spiega- è come un treno ad alta velocità composto di vagoni in cui chi va bene continuerà ad andare bene e chi va male andrà peggio. Abbiamo sul territorio nazionale una situazione a macchia di leopardo con piccole imprese al Sud che vanno bene, medie imprese al Centro dai buoni risultati e grandi imprese al Settentrione che vanno male. Inoltre assistiamo alle buone performance di aziende con alto tasso tecnologico, cosa che, invece, non si può dire per quelle ad alta percentuale di manodopera».
E sul futuro? Calearo si dice ottimista. «Penso - afferma- che l'Italia abbia davanti a sé delle prospettive positive considerato anche attualmente la crescita a rilento dell'economia nazionale secondo i dati di Banca Italia. L'obiettivo è che le aziende crescano in modo tale che possa aumentare e svilupparsi ulteriormente la competitività del Paese». Una capacità di competere che il massimo responsabile di Federmeccanica capta anche nelle potenzialità intrinseche presenti nel Mezzogiorno. Una fra tutte, il turismo. Tema rilevante per lo sviluppo locale, emblema di un bagaglio di ricchezza che non può essere né copiato, né imitato. «Il Meridione - sostiene in proposito- è un bacino di grande interesse per il turismo. Dobbiamo puntare ad un vero e proprio sistema industriale per il turismo. Un turismo centralizzato che rappresenti il sistema Paese generando business in giro per il mondo. Cosa che Confindustria sta effettuando». «Fate filiere e sistema e vedrete - dice rivolgendosi alla platea di imprenditori e politici - che Confindustria e Federmeccanica saranno vicini a voi». Fa poi i complimenti al giovane presidente Sarno, elogiando le interessanti e qualitative proposte elaborate dall'Unione di Avellino unitamente al sistema relazionale costruito. «Sono rimasto - mette in evidenza - favorevolmente colpito dalle idee e dalle progettualità che emergono da Confindustria Avellino. É stato, infatti, molto interessante ascoltare tutte le proposte, frutto evidentemente di confronti e riflessioni attente sul sistema economico locale». Stima reciproca da parte di Sarno che reputa il presidente di Federmeccanica un uomo dall'alto profilo professionale nonché portavoce di idee perfettamente attinenti ai problemi e alle esigenze del Mezzogiorno. Doveroso, infine, il passaggio sulle imminenti elezioni politiche di aprile. Ma con l'obiettivo di precisare l'asetticità di Confindustria nei processi politici. «Credo che oggi Confindustria - spiega- si stia dimostrando non essere parte di una parte, bensì tutto di un insieme». Una giusta filosofia di pensiero che rende alquanto efficace e produttivo il lavoro svolto dall'Ente diretto dal presidente Luca di Montezemolo. «Confindustria - esplicita a chiare lettere - non è un partito, né una parte politica. La finalità che persegue è tutta incentrata sulla crescita qualitativa del sistema imprenditoriale operante nel contesto nazionale. Spero che a vincere nella competizione elettorale sia il Paese inteso come sistema».
Un plauso lo rivolge anche ai due politici, l'onorevole Antonio Maccanico e il Sottosegretario al Welfare Pasquale Viespoli, chiamati entrambi ad esprimere le proprie valutazioni di merito all'interno dell'incontro con gli imprenditori irpini. «Ho molto apprezzato - mette in risalto Calearo - la pacatezza, la serietà, la professionalità e la signorilità dei due interlocutori. Persone come loro sarebbero figure utili al Nord».

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