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  Dicembre 2012

Articoli n° 6
Luglio 2005
 
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QUALI SERVIZI OFFRIRE AI BAMBINI
UN'INDAGINE NEL COMUNE DI SALERNO

VALLE DELL'IRNO E INNOVAZIONE
ALCUNE OPZIONI DI POLICY

VALLE DELL'IRNO E INNOVAZIONE
ALCUNE OPZIONI DI POLICY
Uno studio su consistenze e potenziale evolutivo tecnologico dell'area

Francesca d'Elia
Responsabile Area Ricerca e Trasferimento Parco Scientifico e Tecnologico di Salerno e A.I.C.
fdelia@pstsa.it


E' stato realizzato nei mesi scorsi sul territorio della Valle dell'Irno, uno studio di fattibilità per l'individuazione di aree strategiche di intervento in materia di ricerca e sviluppo. Il lavoro è stato sviluppato dal PST su incarico della Regione Campania e in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Economiche e Statistiche (DISES) dell'Università degli Studi di Salerno. Attraverso attività di studio e sul campo, si sono osservate e analizzate dotazioni, occorrenze e potenziale evolutivo tecnologico delle realtà in esame e calibrate, per alcune tematiche/ambiti strategici, opzioni di policy per interventi agevolativi in materia di Ricerca, Sviluppo, Trasferimento e Inno-vazione (RSTI), attuabili a scala locale/regionale. Il programma di lavoro, che si è concluso lo scorso aprile, ha previsto, in primo luogo, un esame del contesto socio-economico e la realizzazione di attività sul campo condotte, con l'ausilio di appositi strumenti di rilevazione, presso un campione rappresentativo di imprese composto di 57 unità. Ne sono emersi spunti di sicuro interesse laddove si è osservato, tra l'altro: una crescita costante del settore industriale, sia in termini assoluti, sia nei confronti della provincia di Salerno; un sistema socio-economico basato essenzialmente sull'insediamento di PMI che manifestano una crescente attenzione verso le esigenze del mercato; buone disponibilità insediative e presenza di forza lavoro giovane e qualificata; una singolare disponibilità di prodotti di qualità e la propensione delle PMI locali verso coerenti strategie di crescita; la presenza di un qualificato sistema universitario e l'operatività dello stesso PST; una buona propensione delle Amministrazioni locali e di altri attori socio-economici alla concertazione, con interessanti politiche d'intervento in corso (es.: Piano Integrato Valle dell'Irno) e alla collaborazione tra PMI, per sco-pi perlopiù connessi ai processi produttivi e alla commercializzazione dei prodotti. D'altro canto, tra gli elementi di criticità, sono emersi: una bassa connessione tra i processi di formazione/ricerca/produzione; un basso grado di apertura verso i mercati internazionali (l'84% delle imprese intervistate ha un fatturato maturato all'estero inferiore al 5%); in prospettiva, la possibilità di perdita di competitività del sistema produttivo locale a fronte dei processi di globalizzazione in atto e di aumento di attrattività di altre aree. Per quel che riguarda i processi di RSTI, si è osservata una frequenza ancora esigua degli investimenti in ricerca (33% dei casi) da parte delle PMI locali e una bassa propensione a collaborare con i Centri di Ricerca (27% dei casi di investimenti in ricerca). Qualche eccezione è dovuta, in prevalenza, alle aziende di sviluppo software che, per le caratteristiche di prodotto/processo e per la competitività spinta, tendono a creare legami stabili soprattutto con le "sorgenti" di produzione della conoscenza. Migliori esiti si sono osservati riguardo gli investimenti in innovazione, che sono stati realizzati dal 62% delle aziende intervistate. clicca per ingrandireTali innovazioni hanno riguardato prevalentemente gli aspetti di prodotto/processo, con una finalizzazione, in oltre il 70% dei casi, verso il miglioramento della qualità dei prodotti e servizi. In più dell'80% dei casi le innovazioni sono state introdotte su iniziativa del personale interno e nel 71% dei casi sono state finanziate con le sole risorse aziendali. Se, dunque, complessivamente si è osservata una certa propensione all'innovazione, è risultata tuttavia evidente una scarsa attivazione delle opportunità di sostegno disponibili, probabilmente dovuta a mancanza di idonea informazione o di conoscenza del funzionamento circa le medesime. In prospettiva poi, per quel che riguarda i programmi futuri di investimento in innovazione, la maggior parte delle aziende (62%) ha segnalato un interesse in tal senso, con particolare riguardo ai seguenti aspetti/tematiche: organizzazione della logistica; rinnovamento delle linee di produzione; gestione e controllo automatizzato dei processi e delle attività; ottimizzare dei consumi energetici; packaging; caratteristiche e componenti di materie prime e prodotti finiti; materiali avanzati ed ecocompatibili. Alla luce dei dati esposti e sulla base di altre esperienze sul campo maturate dal PST e dal DISES, lo studio è proseguito con la qualificazione di alcuni ambiti strategici di intervento - spazi -, la caratterizzazione d'insieme della domanda e dell'offerta di RSTI per l'area in esame, la definizione di policy specifiche (v. Tabella). Per ciascuna opzione di policy si sono poi specificati: i riferimenti strategici, le modalità di intervento e i destinatari finali. Quanto proposto sarà a breve oggetto di confronto e approfondimento per la più opportuna attuazione. Il lavoro sviluppato, dunque, nel verificare consistenza e potenziale di domanda e di offerta di RSTI per l'area in esame e nel caratterizzare corrispondenti ambiti e opportunità di sviluppo, ha ambito a fornire riferimenti e spunti metodologici, informativi e applicativi a supporto delle future scelte di intervento. Esso, inoltre, ha rappresentato l'occasione per strutturare il bacino di conoscenze esistenti e per rendere operativo un primo nucleo di Osservatorio delle consistenze e del potenziale evolutivo tecnologico delle realtà di interesse.

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