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UN'INDAGINE NEL COMUNE DI SALERNO
VALLE DELL'IRNO E INNOVAZIONE
ALCUNE OPZIONI DI POLICY
VALLE DELL'IRNO E INNOVAZIONE
ALCUNE OPZIONI DI POLICY
Uno studio su consistenze e potenziale
evolutivo tecnologico dell'area
Francesca
d'Elia
Responsabile Area Ricerca e Trasferimento Parco Scientifico e Tecnologico
di Salerno e A.I.C.
fdelia@pstsa.it
E' stato realizzato nei mesi scorsi sul territorio della
Valle dell'Irno, uno studio di fattibilità per l'individuazione
di aree strategiche di intervento in materia di ricerca
e sviluppo. Il lavoro è stato sviluppato dal PST su
incarico della Regione Campania e in collaborazione con
il Dipartimento di Scienze Economiche e Statistiche (DISES)
dell'Università degli
Studi di Salerno. Attraverso attività di studio e sul
campo, si sono osservate e analizzate dotazioni, occorrenze
e potenziale evolutivo tecnologico delle realtà in
esame e calibrate, per alcune tematiche/ambiti strategici,
opzioni di policy per interventi agevolativi in materia
di Ricerca, Sviluppo, Trasferimento e Inno-vazione (RSTI),
attuabili a scala locale/regionale. Il programma di lavoro,
che si è concluso
lo scorso aprile, ha previsto, in primo luogo, un esame
del contesto socio-economico e la realizzazione di attività sul
campo condotte, con l'ausilio di appositi strumenti di
rilevazione, presso un campione rappresentativo di imprese
composto di 57 unità. Ne sono emersi spunti di sicuro
interesse laddove si è osservato, tra l'altro: una
crescita costante del settore industriale, sia in termini
assoluti, sia nei confronti della provincia di Salerno;
un sistema socio-economico basato essenzialmente sull'insediamento
di PMI che manifestano una crescente attenzione verso le
esigenze del mercato; buone disponibilità insediative
e presenza di forza lavoro giovane e qualificata; una singolare
disponibilità di
prodotti di qualità e la propensione delle PMI locali
verso coerenti strategie di crescita; la presenza di un
qualificato sistema universitario e l'operatività dello
stesso PST; una buona propensione delle Amministrazioni
locali e di altri attori socio-economici alla concertazione,
con interessanti politiche d'intervento in corso (es.:
Piano Integrato Valle dell'Irno) e alla collaborazione tra
PMI, per sco-pi perlopiù connessi
ai processi produttivi e alla commercializzazione dei prodotti.
D'altro canto, tra gli elementi di criticità, sono
emersi: una bassa connessione tra i processi di formazione/ricerca/produzione;
un basso grado di apertura verso i mercati internazionali
(l'84% delle imprese intervistate ha un fatturato maturato
all'estero inferiore al 5%); in prospettiva, la possibilità di
perdita di competitività del sistema produttivo locale
a fronte dei processi di globalizzazione in atto e di aumento
di attrattività di altre aree. Per quel che riguarda
i processi di RSTI, si è osservata una frequenza ancora
esigua degli investimenti in ricerca (33% dei casi) da
parte delle PMI locali e una bassa propensione a collaborare
con i Centri di Ricerca (27% dei casi di investimenti in
ricerca). Qualche eccezione è dovuta, in prevalenza,
alle aziende di sviluppo software che, per le caratteristiche
di prodotto/processo e per la competitività spinta,
tendono a creare legami stabili soprattutto con le "sorgenti" di
produzione della conoscenza. Migliori esiti si sono osservati
riguardo gli investimenti in innovazione, che sono stati
realizzati dal 62% delle aziende intervistate. Tali innovazioni
hanno riguardato prevalentemente gli aspetti di prodotto/processo,
con una finalizzazione, in oltre il 70% dei casi, verso
il miglioramento della qualità dei prodotti e servizi.
In più dell'80% dei casi le innovazioni sono state
introdotte su iniziativa del personale interno e nel 71%
dei casi sono state finanziate con le sole risorse aziendali.
Se, dunque, complessivamente si è osservata una certa
propensione all'innovazione, è risultata tuttavia evidente
una scarsa attivazione delle opportunità di sostegno
disponibili, probabilmente dovuta a mancanza di idonea
informazione o di conoscenza del funzionamento circa le
medesime. In prospettiva poi, per quel che riguarda i programmi
futuri di investimento in innovazione, la maggior parte
delle aziende (62%) ha segnalato un interesse in tal senso,
con particolare riguardo ai seguenti aspetti/tematiche: organizzazione
della logistica; rinnovamento delle linee di produzione;
gestione e controllo automatizzato dei processi e delle attività;
ottimizzare dei consumi energetici; packaging; caratteristiche
e componenti di materie prime e prodotti finiti; materiali
avanzati ed ecocompatibili. Alla luce dei dati esposti
e sulla base di altre esperienze sul campo maturate dal
PST e dal DISES, lo studio è proseguito
con la qualificazione di alcuni ambiti strategici di intervento
- spazi -, la caratterizzazione d'insieme della domanda
e dell'offerta di RSTI per l'area in esame, la definizione
di policy specifiche (v. Tabella). Per ciascuna opzione
di policy si sono poi specificati: i riferimenti strategici,
le modalità di
intervento e i destinatari finali. Quanto proposto sarà a
breve oggetto di confronto e approfondimento per la più opportuna
attuazione. Il lavoro sviluppato, dunque, nel verificare
consistenza e potenziale di domanda e di offerta di RSTI
per l'area in esame e nel caratterizzare corrispondenti
ambiti e opportunità di
sviluppo, ha ambito a fornire riferimenti e spunti metodologici,
informativi e applicativi a supporto delle future scelte
di intervento. Esso, inoltre, ha rappresentato l'occasione
per strutturare il bacino di conoscenze esistenti e per
rendere operativo un primo nucleo di Osservatorio delle
consistenze e del potenziale evolutivo tecnologico delle realtà di
interesse.
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