UN IMPRENDITORE DALLE BUONE MANIERE
IL MODERNO GALATEO A USO DELLE AZIENDE
INNOVAZIONE: LA RESPONSABILITÀ DELL'ETICA
UNA RIFLESSIONE DI DIVERSE VOCI E SAPERI
INNOVAZIONE: LA RESPONSABILITÀ DELL'ETICA
UNA RIFLESSIONE DI DIVERSE VOCI E SAPERI
Un saggio curato da Giuseppe Ardizzo,
edito da Rubettino
a cura del Denaro Cultura
Governare l'innovazione - la responsabilità etica
A cura di Giuseppe Ardizzo, Rubettino editore
pagine 237 - euro 18,00
Questo libro è il frutto di una ricerca conoscitiva
che ha coinvolto una pluralità di voci, chiamate a
riflettere su un tema rilevante e quanto mai attuale: la
relazione che intercorre tra innovazione ed etica. La ricerca è stata
finanziata dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e
della Ricerca Scien-tifica all'interno del Progetto Majise,
della Scuola superiore Majise/Ceis, afferente all'Università della
Calabria. La Scuola nasce con lo scopo di mettere a sistema
le competenze dell'innovazione tra i Paesi del bacino del
Mediterraneo e dell'Europa Centro Orientale. Ma ritorniamo
all'argomento del libro curato da Giuseppe Ardizzo. Essendo
l'oikouméne il segno essenziale della molteplicità che
fa il proprio della dimensione planetaria, si è presentata
l'esigenza irriducibile e fertile di ascoltare più voci
accreditate a esprimere il "sentire", proveniente
da diversi saperi e sapienze radicate, sovente, in storie
longeve, complesse e autorevoli. Da Silvano Taglia-gambe
a Bernard Feltz, da Marina Calloni a Saskia Sassen, da Gennino
Piana a Khaled Fouad Allam, da Gianfranco Di Segni, da Ervin
Laszlo a Moham-med Arkoun a Jacques Le Goff. Se l'innovazione,
nella dimensione planetaria, riguarda tutti, perché le
interdipendenze sono di fatto traslatrici di oggetti (mentali
e/o materiali) che possono influire sui decorsi di culture
talvolta lontane, allora tutti devono concorrere a una riflessione
sui vincoli etici, rispetto ai quali l'innovare non può ritenersi
svincolato. Il nuovo è necessario e senza il nuovo
non c'è vita, ma quali sono le condizioni di accettabilità del
nuovo? E quali sono i limiti che il nuovo deve assumersi
nel concepirsi e nel proporsi? Da qui nasce l'esigenza di
orientamenti etici, vedendo nell'etica un momento costruttivo
della nostra libertà. L'etica è liberatoria
rispetto all'agire incondizionato, che viene dall'assenza
di etica. Di fronte all'emergere di nuovi spazi di responsabilità -
dati dal proliferare delle innovazioni, dal formarsi di un'unica
polis culturalmente multiforme, dalle responsabilità verso
il futuro, la biosfera, ecc. -, i vincoli del passato paiono
non "reggere" gli urti del presente e sempre più si
avverte l'urgenza di un'etica planetaria, che dobbiamo costruire
per poterci integrare in una comunità storica. Ma
un'etica planetaria ora pare pericolosamente assente. E l'essere
in balia del "vuoto etico" fa risuonare quei campanelli
di allarme che evocano il monito di Tucidide: non "osare
al di là dei propri limiti". Questo, insomma,
il contenuto del volume curato da Giuseppe Ardizzo, docente
di Teoria della conoscenza, responsabile della ricerca scientifica
presso la Scuola Superiore "Majise" (Università della
Calabria). Ultimamente ha curato i volumi "Ragioni di
confine. Percorsi dell'innovazione" (2002) e "L'esilio
del tempo" (2003). Ardizzo collabora, inoltre, con numerose
riviste specializzate. |