I SEGRETI DI UN MANAGEMENT ECCELLENTE
LEZIONI DALLE IMPRESE MEGLIO GESTITE
PERCORSO D'INIZIAZIONE IMPRENDITORIALE
DIALOGO TRA MAESTRO E GIOVANE MANAGER
PERCORSO D'INIZIAZIONE IMPRENDITORIALE
DIALOGO TRA MAESTRO E GIOVANE MANAGER
Carlo Pelanda affronta con Mattia
Cielo la questione del passaggio generazionale
a cura del Denaro Cultura
L’ARTE DELL’IMPRESA
Mattia Cielo - Carlo Pelanda
Sperling & Kupfer, pagine 168 - euro 18,00
Timore e passione guidano i giovani imprenditori italiani
quando si accingono a prendere nelle proprie mani le redini
dell'azienda di famiglia: molti di loro - amministratori
delegati di giovane età - devono imparare in fretta
un mestiere difficile, e spesso sono in preda al dubbio paralizzante
di non saper "fare impresa", di non essere all'altezza. È successo
anche a Mattia Cielo, che a ventotto anni si è trovato
alle prese con la paterna Worldgem, con sede nel Nord Est
d'Italia, e ha chiesto a Carlo Pelanda, docente presso la
University of Georgia, se poteva fargli da tutore in questa
nuova avventura.
Il professore ha risposto con una serie di colloqui sulle
teorie d'impresa e sulla missione sottesa al ruolo di imprenditore:
che non è soltanto un "tecnico" con specifiche
competenze, ma anche un artista dotato di qualità umane
molto forti, continuamente incentivate o corrette dalle situazioni
che si trova ad affrontare, talora persino in contrasto con
gli atteggiamenti consolidati. Il volume "L'arte dell'impresa.
Dialogo tra il professore e il giovane manager sulle qualità dell'imprenditore",
affronta, quindi, la questione del passaggio generazionale
che, nella storia dell'imprenditoria italiana, rappresenta
la forma più complessa di transizione aziendale.
Proprio dalle conversazioni tra il giovane erede dell'impresa
familiare e il suo tutore-professore è nato questo
volume che ricerca ed esplora le regole "dell'arte dell'impresa".
All'iniziale timore del giovane imprenditore, comune a tanti
suoi coetanei, di fronte al dubbio di non saper fare impresa,
il professore risponde chiarendo a mano a mano le teorie
e la missione sottesi a questo ruolo. Nel corso del colloquio
l'allievo arriverà a elaborare una propria personale
teoria di conduzione imprenditoriale e a comprendere che,
a fianco delle competenze che si possono apprendere con lo
studio di modelli e tecniche, è necessario e indispensabile
l'addestramento delle qualità umane, fino a capire
l'importanza di trasferire la "formula" nell'azione
quotidiana adattata continuamente alle circostanze.
Con l'utilizzo del dialogo e la freschezza del linguaggio
parlato, il libro propone, in realtà, un metodo di
pensiero forte, decisamente irriverente nei confronti delle
teorie consolidate, sul piano tecnico e sulla voglia di fare
impresa. Tre le lezioni che vengono immediate dalla lettura
del libro: innanzitutto l'imprenditore deve avere la propensione
al rischio. Poi, deve mostrarsi tenace innanzi alle più disparate
avversità. Infine, l’imprenditore deve essere
dotato di una buona dose di “pazzia”, intesa
come attitudine e propensione a intraprendere azioni che,
alle persone "normali", mai verrebbero in mente.
Insomma, il volume è un approccio innovativo per la
generazione di imprenditori che si sta via via sostituendo
ai padri. |