ARCHIVIO COSTOZERO

 
Cerca nel sito



Vai al numero in corso


  Dicembre 2012

Articoli - n° 2 Marzo 2004
 



BUSINESS - Home Page
stampa l'articolo stampa l'articolo

DEDICATA ALLE PMI
LA NUOVA POLIZZA SCUDO PIÙ IMPRESA

BANCA CARIME AL SERVIZIO DELLE IMPRESE DEL SUD
CENTRALITÀ DEL CLIENTE E SERVIZI INNOVATIVI

“FINANCIAL GUARDIAN ” E “RISORSA Spa”
IN AIUTO DEI RISPARMIATORI TRADITI

“FINANCIAL GUARDIAN ” E “RISORSA Spa”
IN AIUTO DEI RISPARMIATORI TRADITI
Indispensabile dare continuità all’utilizzo dei flussi di risparmi

di Sàntolo Cannavale
Esperto di mercati finanziari
s.cannavale@virgilio.it

Occorrono decenni per conquistare la fiducia, bastano pochi mesi per metterla in discussione. È quanto sta verificandosi nel mondo della finanza. I casi Cirio, Argentina, Parmalat sono eventi che mettono a dura prova la fiducia dei risparmiatori. Le banche stanno pagando un duro prezzo in termini d'immagine. La loro forte presenza nel mondo dell'economia spiega in parte il clima di diffidenza che per prime risentono, rendendo farraginosa l'attività d'intermediazione creditizia, specialmente per quel che riguarda la raccolta del risparmio. I risparmiatori avvertono sempre più il bisogno di tutori del risparmio - "financial guardian" direbbero gli inglesi - cioè di professionisti indipendenti da banche collocatrici di obbligazioni (bond), reti di vendita, società assicurative e immobiliari, network televisivi e giornalistici, che forniscano assistenza nella fase di selezione dei prodotti finanziari e in quella di gestione degli investimenti effettuati. È una figura "invocata" dall'investitore, da quando ha avvertito che il gestore della propria banca, il promotore finanziario, l'agente immobiliare o l'assicuratore, pur in buona fede, è portatore di conflitto d'interessi nella proposizione di prodotti d'investimento da cui, in via diretta o indiretta, trae premio di risultato, avanzamento di carriera o altro beneficio. In altri periodi della vita economica questo malessere, pur avvertito, è rimasto sopito ed è stato considerato un passaggio obbligato per la cura dei propri affari. L'esplosione di incidenti di percorso come quelli sopra ricordati ha fatto cambiare opinione e atteggiamento, portando a una crescente suscettibilità e intransigenza del risparmiatore di fronte alle scelte da porre in essere. In questi momenti di crisi si diffida dell'abituale gestore e si avverte la necessità di conforto e di conferme. È il momento del "financial guardian": persona indipendente, competente ed esperto nel settore finanziario, "buon padre di famiglia". Può fare la differenza, aiutando a ragionare con lucidità e serenità, evitando di commettere errori nel riaggiustamento del portafoglio o di ritardare interventi utili a mitigare il danno incombente. In tal modo può contribuire a ricreare il clima di fiducia tra istituzioni finanziarie e utenti, supportando e convalidando l'operato del gestore. Le banche potrebbero rilasciare ai propri clienti ticket spendibili presso i tutori del risparmio anche a titolo di rimborso spese, non assoggettabili a imposizione fiscale. Ai "financial guardian", portatori di delega e ticket, andrebbe accordata libertà di manovra nei contatti con banche, aziende, società di revisione, per una adeguata valutazione dei titoli assegnati e, in generale, per la migliore assistenza dei risparmiatori seguiti. La partecipazione alle assemblee delle società dovrebbe aiutare a colmare la grossa lacuna culturale che vede da sempre l'assenza dei piccoli azionisti/risparmiatori con conseguente, mancata informazione e tutela. È una circostanza sperimentata di persona, anche in occasione dell'assemblea della Cirio Finanziaria, tenuta il 15 maggio 2002 per l'approvazione del relativo bilancio 2001 che mi ha visto - unico piccolo azionista - non favorevole. Chi sarebbero i primi beneficiari dell'opera dei "financial guardian"? I piccoli azionisti, i possessori di obbligazioni e, a seguire, tutti i risparmiatori e i detentori di liquidità in attesa di allocazione o di diversificazione. Nell'Unione Europea la liquidità complessiva - misurata attraverso l'indicatore M3 - nel mese di agosto 2003 è risultata in crescita annua dell'8,2% (ultimo dato Banca Centrale Europea) rispetto al valore di riferimento del 4,5% fissato dal Consiglio direttivo della BCE, compatibile con la stabilità dei prezzi nel medio periodo. Non sono irrilevanti gli effetti di uno spostamento repentino e irrazionale di tali risorse, anche in quota marginale, e quelli di un blocco più o meno prolungato delle decisioni di investimento. Intanto vi sono 800.000 risparmiatori coinvolti nelle recenti crisi finanziarie per un investimento complessivo di 36,75 miliardi di euro. I dati, forniti da "Intesa consumatori" sono riportati da "La Repubblica" il 23.1.2004 e riguardano i casi Bipop Carire, Bond argentini, Cirio, My Way e Four You di Banca 121, Giacomelli e Parmalat. Non si considerano in questa sede le questioni relative alla consapevolezza dell'investimento effettuato e al grado di rischio sopportato dal risparmiatore, all'interesse più o meno conflittuale di chi ha proposto l'operazione, all'efficacia della vigilanza e dei controlli, alle eventuali responsabilità penali dei diversi attori. Saranno altre le sedi che daranno risposta a questi interrogativi. I dati sopra evidenziati fanno riflettere sull'atteggiamento negativo dei risparmiatori interessati che, a seguito delle disavventure finanziarie sopportate, vedono peggiorata la propria situazione patrimoniale e la capacità di consumo, provocando di riflesso un forte rallentamento dell'attività produttiva del Paese. L'indicatore Isae registra a gennaio 2004 rispetto allo scorso dicembre un forte calo di fiducia dei consumatori, da quota 105 a 99 su dati destagionalizzati. La causa principale è da attribuire al disastro finanziario della Parmalat. Per ovviare alla situazione di crisi, sarebbe auspicabile la creazione di una Società per azioni che potrebbe chiamarsi "Risorsa SpA", partecipata da Ministero dell'Economia, sistema bancario, compagnie assicuratrici, aziende dell'industria, del commercio, di servizi, con un capitale rapportato al credito complessivo in contenzioso: in partenza potrebbe adeguarsi a cinque miliardi di euro. A questa società - del tipo bad bank (crediti di cattiva qualità) - i risparmiatori interessati potrebbero conferire i crediti vantati verso le diverse realtà aziendali e statali (è il caso delle obbligazioni argentine) per i quali siano in corso o da attivare procedure di recupero. Il conferimento dei diritti in favore di "Risorsa SpA" consentirebbe ai risparmiatori di accedere in maniera automatica a un'apertura di credito in conto corrente, nella misura dell'80% del credito vantato, ad un tasso d'interesse ipotizzato del 3,5% (tasso euribor più 1,5 punti percentuali), di cui una parte, ad ipotesi il due per cento, compenserebbe gli azionisti portatori di capitale, mentre il residuo 1,5% potrebbe alimentare un fondo per assorbire eventuali, mancati incassi futuri. Dovrebbe trattarsi di un meccanismo agevole ed automatico tale da consentire il ritorno in circolo di una massa notevole di risorse con gran beneficio per consumi ed investimenti. Quali sarebbero, in estrema sintesi, i possibili sbocchi delle operazioni prospettate di apertura di credito a tasso agevolato? Primo caso: il risparmiatore ritorna in possesso del capitale investito, magari con decurtazioni. A quel punto ripiana la sua esposizione verso "Risorsa SpA" ed introita l'eventuale differenza rispetto all'80% messo anzitempo a sua disposizione. Secondo caso: si registra l'impossibilità di recuperare, in tutto o in parte, il credito connesso all'investimento a suo tempo effettuato. Per il rimborso del debito verso "Risorsa SpA" si dovrebbe prevedere la possibilità di sottoscrivere un piano di rimborso decennale o ventennale a tasso d'interesse agevolato. L'attivazione di "Risorsa SpA" consentirebbe di sbloccare ingenti capitali, rendendo un importante servizio al Paese ed ai malcapitati investitori. L'economia di mercato registra sovente insuccessi e fallimenti e, in casi eccezionali come l'attuale, appare di vitale importanza adottare strumenti appropriati che diano continuità all'utilizzo di flussi di risparmio, anche di quelli temporaneamente o parzialmente indisponibili.

Download PDF
scarica il files
marzo - 2.945 Kb
 

Cheap oakleys sunglassesReplica Watcheswholesale soccer jerseyswholesale jerseysnike free 3.0nike free runautocadtrx suspension trainingbuy backlinks
Direzione e Redazione: Assindustria Salerno Service s.r.l.
Via Madonna di Fatima 194 - 84129 Salerno - Tel. (++39) 089.335408 - Fax (++39) 089.5223007
Partita Iva 03971170653 - redazione@costozero.it