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  Dicembre 2012

Articoli - n° 2 Marzo 2004
 



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METZELER AUTOMOTIVE PROFILE SYSTEMS
LAVORO E AUTOMAZIONE: UN CIRCUITO VIRTUOSO

Lo stabilimento di Battipaglia fiore all’occhiello di un gruppo all’avanguardia

di Paolo Battista


Nella zona industriale di Battipaglia sorge lo stabilimento della Metzeler Automotive Profile Systems. Circondata da altri edifici analoghi, questa fabbrica con più di trent'anni di storia cattura, però, l'attenzione del visitatore. Incrociando i dipendenti durante il cambio tra un turno e l'altro, si ha subito una forte impressione. Negli occhi delle persone che incontriamo lungo il cammino tra il cancello e l'entrata degli uffici sembra di leggere consapevolezza e capacità. Facce stanche, come è normale, ma rilassate e pronte a ripartire. La giovane età dei lavoratori si fa subito notare, e il clima, oggi, sembra molto disteso. Ma non è sempre stato così. La Metzeler lavora mescole, floccati, trafilati, produce, insomma, guarnizioni per auto. L'intero sistema di tenuta della nuova nata di casa Alfa, la Gt, è prodotto qui a Battipaglia. Il cliente principale è la Fiat, nello specifico gli impianti di Cassino e Pomigliano D'Arco. Logico, quindi, che la crisi del settore auto abbia, almeno in parte, toccato anche le vicende dell'incolpevole stabilimento sorto nella piana del Sele nel lontano 1972, allora sotto l'egida della Smae Pirelli. Ma i momenti difficili sono ormai un lontano ricordo.
La fabbrica ha lasciato intatta la sua forza lavoro, circa 440 unità, il 5% dell'intero parco lavoratori del gruppo, sorto in Germania nel 1863 ma con sedi in tutto il mondo, dal Belgio all'India, passando per Stati Uniti e Messico. A testimoniare la salute economica di cui gode l'azienda, basterà il seguente dato: il fatturato è passato dai 25 milioni di euro del 1992 agli oltre 70 attuali.

Antonio Ferraro
General Manager Metzeler
antonio.ferraro@maps-eu.com


Antonio Ferraro, General Manager dello stabilimento, è un ingegnere aeronautico di provata esperienza, con un passato nell'Alfa Romeo e negli Stati Uniti. È arrivato qui a Battipaglia al crepuscolo della Prima Repubblica, nel 1990, e dal 93 è responsabile in toto di quanto accade in fabbrica. Nel suo sguardo brilla il ricordo del tempo trascorso.
Quattordici anni volati. 168 mesi di lotta e di successi. Lavorare in fabbrica può regalare grandissime soddisfazioni. È un microcosmo che si muove intorno a te, una istituzione totale che ti assorbe anche per 12 o 13 ore al giorno. Se non ci si lavora non si può capire. Perché tutto funzioni, l'attenzione deve essere costante, e chiaro fin da principio il traguardo che si vuole raggiungere. La coerenza con la propria missione deve essere il fondamento del modus operandi che si adotta. Il nostro lavoro è volto a migliorare il prodotto su tutti i fronti: Ambiente, Ricerca & Sviluppo, Formazione. Le certificazioni ricevute, come la ISO 9001/2000, la ISO 14001 e ISO/TS 16949/2002, sono la testimonianza di quanto predichiamo da anni. Facciamo Ricerca e Sviluppo dal 1982, e abbiamo messo su una validissima collaborazione con il dipartimento di Ingegneria dell'Università di Salerno. Insieme cerchiamo di ottenere il massimo controllo sul processo produttivo. La qualità si ottiene con la qualità, questo è il mio motto. Non è un caso se riceviamo ordini da clienti in tutta Europa. Non produciamo solo per la Fiat, ma anche per Scania, in Norvegia, e per la Opel e la Ford in Germania. Il sistema "6 sigma", adottato nel 1998, orienta la nostra produzione e i risultati si vedono. I resi dei nostri prodotti, le parti che dai clienti ci venivano restituite perché difettose, erano 5700 su un milione nel 1994, ora sono 20. Il nostro risultato è il migliore all'interno dell'intero gruppo Metzeler, e stiamo parlando di una azienda con più di diecimila dipendenti, e un fatturato superiore ai 900 milioni di dollari. L'intenzione per il futuro è di arrivare a 3,4. Vigiliamo su tutto, sempre, in ogni momento.

Per raggiungere questi traguardi c'è bisogno di personale motivato e preparato.
Per noi è un punto fondamentale. Si rema tutti nella stessa direzione, non sempre le aziende hanno questa stessa fortuna. Le rappresentanze sindacali hanno saputo leggere i momenti difficili e hanno lavorato con noi per poterne uscire. Abbiamo un alto tasso di scolarizzazione e ne siamo fieri. Il 43% dei nostri dipendenti è diplomato o laureato. La percentuale sale al 92% se si considera il livello impiegatizio. Il 60% dei nostri operai è diplomato. Puntiamo molto sulla soddisfazione e la fidelizzazione dei nostri lavoratori. Qualche anno fa abbiamo proceduto al cambio Padre-Figlio, in modo da garantirci continuità e rinnovamento al tempo stesso. In tal modo è cresciuto anche il livello di produttività. Contiamo di tenere questi ragazzi con noi per tantissimi anni. Cementare il gruppo migliora la qualità della vita e, di conseguenza, quella dei nostri prodotti. In questa direzione va anche la scelta di dedicare tantissime ore alla formazione, circa 2400 per 60 operatori lo scorso anno. Abbiamo a cuore i nostri lavoratori e la loro salute. I giorni persi per infortunio nel 94 erano 569, oggi sono circa 68. Monitoriamo costantemente la soddisfazione dei nostri dipendenti e teniamo in gran conto i loro suggerimenti. Abbiamo anche un nostro house organ, “L'Elefante”, per dare voce alle loro istanze, ai loro umori.

I clienti vi cercano anche per prodotti che tengano in certo conto l'estetica.
Certamente. In questi anni si è cercato di specializzare il processo lavorando anche sull'impatto visivo, sulla bellezza, di quanto offriamo alle aziende che a noi si rivolgono. Del resto, legandosi a un marchio come quello dell'Alfa Romeo, non poteva essere diversamente. Non è stato facile. Abbiamo cercato di affidare le produzioni collaterali a terze parti. I nostri contolavoristi sono dislocati in un raggio, al massimo, di 40 km dal nostro stabilimento. È chiaro che anche la velocità di consegna ha il suo peso. Siamo divisi in gruppi di lavoro che puntano a determinati obiettivi. L'unico modo sicuro di tenere sotto controllo l'intero processo produttivo per noi è la riproducibilità dello stesso. Gli errori per noi sono risorse, e consideriamo come spreco tutto ciò che non aggiunge valore. Siamo il solo stabilimento arrivato a questo livello di controllo del dettaglio all'interno del Gruppo, un insieme di aziende nato da esperienze diverse e riunito dalla Btr prima e dalla Cvc poi sotto il marchio Metzeler.

Il futuro porta nuove sfide.
Bisogna introdurre concetti virtuosi. Non bisogna orientarsi verso paesi dove il costo del lavoro è inferiore al nostro. Sarebbe una scelta dalle conseguenze sociali altissime, una opzione dolorosa. Il segreto è, invece, spingere verso l'automazione totale per abbattere i costi di produzione, attirando così nuovi clienti. L'aumento della domanda ci permetterà di incrementare il volume di produzione e mantenere intatta la forza lavoro. Siamo riusciti a tenere fede a questo principio fin da quando eravamo con la Saiag del cavalier Cornelio Valetto, una persona splendida, del quale mi onoro di essere stato collaboratore. Tutto si regge su un equilibrio difficile, ma ce la facciamo e ce la faremo, perché alla fine tutto dipende dalla qualità più importante. Quella degli uomini.

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