METZELER
AUTOMOTIVE PROFILE SYSTEMS
LAVORO E AUTOMAZIONE: UN CIRCUITO VIRTUOSO
Lo stabilimento di Battipaglia fiore all’occhiello
di un gruppo all’avanguardia
di Paolo Battista
Nella zona industriale di Battipaglia sorge lo stabilimento della
Metzeler Automotive Profile Systems. Circondata da altri edifici
analoghi, questa fabbrica con più di trent'anni di storia cattura,
però,
l'attenzione del visitatore. Incrociando i dipendenti durante il
cambio tra un turno e l'altro, si ha subito una forte impressione.
Negli occhi delle persone che incontriamo lungo il cammino tra il
cancello e l'entrata degli uffici sembra di leggere consapevolezza e
capacità.
Facce stanche, come è normale, ma rilassate e pronte a ripartire.
La giovane età dei lavoratori si fa subito notare, e il clima,
oggi, sembra molto disteso. Ma non è sempre stato così.
La Metzeler lavora mescole, floccati, trafilati, produce, insomma,
guarnizioni per auto. L'intero sistema di tenuta della nuova nata
di casa Alfa, la Gt, è prodotto
qui a Battipaglia. Il cliente principale è la Fiat, nello specifico
gli impianti di Cassino e Pomigliano D'Arco. Logico, quindi, che
la crisi del settore auto abbia, almeno in parte, toccato anche le
vicende dell'incolpevole stabilimento sorto nella piana del Sele
nel lontano 1972, allora sotto l'egida della Smae Pirelli. Ma i momenti
difficili sono ormai un lontano ricordo.
La fabbrica ha lasciato intatta la sua forza lavoro, circa 440 unità,
il 5% dell'intero parco lavoratori del gruppo, sorto in Germania nel
1863 ma con sedi in tutto il mondo, dal Belgio all'India, passando per
Stati Uniti e Messico. A testimoniare la salute economica di cui gode
l'azienda, basterà il seguente dato: il fatturato è passato
dai 25 milioni di euro del 1992 agli oltre 70 attuali.
Antonio Ferraro
General Manager Metzeler
antonio.ferraro@maps-eu.com
Antonio Ferraro, General Manager dello stabilimento, è un ingegnere
aeronautico di provata esperienza, con un passato nell'Alfa Romeo e negli
Stati Uniti. È arrivato qui a Battipaglia al crepuscolo della
Prima Repubblica, nel 1990, e dal 93 è responsabile in toto di
quanto accade in fabbrica. Nel suo sguardo brilla il ricordo del tempo
trascorso.
Quattordici anni volati. 168 mesi di lotta e di successi. Lavorare in
fabbrica può regalare grandissime soddisfazioni. È un microcosmo
che si muove intorno a te, una istituzione totale che ti assorbe anche
per 12 o 13 ore al giorno. Se non ci si lavora non si può capire.
Perché tutto funzioni, l'attenzione deve essere costante, e chiaro
fin da principio il traguardo che si vuole raggiungere. La coerenza con
la propria missione deve essere il fondamento del modus operandi che
si adotta. Il nostro lavoro è volto a migliorare il prodotto su
tutti i fronti: Ambiente, Ricerca & Sviluppo, Formazione. Le certificazioni
ricevute, come la ISO 9001/2000, la ISO 14001 e ISO/TS 16949/2002, sono
la testimonianza di quanto predichiamo da anni. Facciamo Ricerca e Sviluppo
dal 1982, e abbiamo messo su una validissima collaborazione con il dipartimento
di Ingegneria dell'Università di Salerno. Insieme cerchiamo di
ottenere il massimo controllo sul processo produttivo. La qualità si
ottiene con la qualità, questo è il mio motto. Non è un
caso se riceviamo ordini da clienti in tutta Europa. Non produciamo solo
per la Fiat, ma anche per Scania, in Norvegia, e per la Opel e la Ford
in Germania. Il sistema "6 sigma", adottato nel 1998, orienta
la nostra produzione e i risultati si vedono. I resi dei nostri prodotti,
le parti che dai clienti ci venivano restituite perché difettose,
erano 5700 su un milione nel 1994, ora sono 20. Il nostro risultato è il
migliore all'interno dell'intero gruppo Metzeler, e stiamo parlando di
una azienda con più di diecimila dipendenti, e un fatturato superiore
ai 900 milioni di dollari. L'intenzione per il futuro è di arrivare
a 3,4. Vigiliamo su tutto, sempre, in ogni momento.
Per raggiungere questi traguardi c'è bisogno
di personale motivato e preparato.
Per noi è un punto fondamentale. Si rema tutti nella stessa direzione,
non sempre le aziende hanno questa stessa fortuna. Le rappresentanze
sindacali hanno saputo leggere i momenti difficili e hanno lavorato con
noi per poterne uscire. Abbiamo un alto tasso di scolarizzazione e ne
siamo fieri. Il 43% dei nostri dipendenti è diplomato o laureato.
La percentuale sale al 92% se si considera il livello impiegatizio. Il
60% dei nostri operai è diplomato. Puntiamo molto sulla soddisfazione
e la fidelizzazione dei nostri lavoratori. Qualche anno fa abbiamo proceduto
al cambio Padre-Figlio, in modo da garantirci continuità e rinnovamento
al tempo stesso. In tal modo è cresciuto anche il livello di produttività.
Contiamo di tenere questi ragazzi con noi per tantissimi anni. Cementare
il gruppo migliora la qualità della vita e, di conseguenza, quella
dei nostri prodotti. In questa direzione va anche la scelta di dedicare
tantissime ore alla formazione, circa 2400 per 60 operatori lo scorso
anno. Abbiamo a cuore i nostri lavoratori e la loro salute. I giorni
persi per infortunio nel 94 erano 569, oggi sono circa 68. Monitoriamo
costantemente la soddisfazione dei nostri dipendenti e teniamo in gran
conto i loro suggerimenti. Abbiamo anche un nostro house organ, “L'Elefante”,
per dare voce alle loro istanze, ai loro umori.
I clienti vi cercano anche per prodotti che tengano in certo conto l'estetica.
Certamente. In questi anni si è cercato di specializzare il processo
lavorando anche sull'impatto visivo, sulla bellezza, di quanto offriamo
alle aziende che a noi si rivolgono. Del resto, legandosi a un marchio
come quello dell'Alfa Romeo, non poteva essere diversamente. Non è stato
facile. Abbiamo cercato di affidare le produzioni collaterali a terze
parti. I nostri contolavoristi sono dislocati in un raggio, al massimo,
di 40 km dal nostro stabilimento. È chiaro che anche la velocità di
consegna ha il suo peso. Siamo divisi in gruppi di lavoro che puntano
a determinati obiettivi. L'unico modo sicuro di tenere sotto controllo
l'intero processo produttivo per noi è la riproducibilità dello
stesso. Gli errori per noi sono risorse, e consideriamo come spreco tutto
ciò che non aggiunge valore. Siamo il solo stabilimento arrivato
a questo livello di controllo del dettaglio all'interno del Gruppo, un
insieme di aziende nato da esperienze diverse e riunito dalla Btr prima
e dalla Cvc poi sotto il marchio Metzeler.
Il futuro porta nuove sfide.
Bisogna introdurre concetti virtuosi. Non bisogna orientarsi verso paesi
dove il costo del lavoro è inferiore al nostro. Sarebbe una scelta
dalle conseguenze sociali altissime, una opzione dolorosa. Il segreto è,
invece, spingere verso l'automazione totale per abbattere i costi di
produzione, attirando così nuovi clienti. L'aumento della domanda
ci permetterà di incrementare il volume di produzione e mantenere
intatta la forza lavoro. Siamo riusciti a tenere fede a questo principio
fin da quando eravamo con la Saiag del cavalier Cornelio Valetto, una
persona splendida, del quale mi onoro di essere stato collaboratore.
Tutto si regge su un equilibrio difficile, ma ce la facciamo e ce la
faremo, perché alla fine tutto dipende dalla qualità più importante.
Quella degli uomini.
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