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  Dicembre 2012

Articoli - n° 2 Marzo 2004
 



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IL SETTORE TESSILE-ABBIGLIAMENTO
DALLA CRISI ALLA CRESCITA

STRATEGIE DI EVOLUZIONE PER LA P.A.
IL CASO DEL C.S.A. DI BENEVENTO

IL SETTORE TESSILE-ABBIGLIAMENTO
DALLA CRISI ALLA CRESCITA
Forum con le principali Istituzioni del Territorio per discutere della ripresa del comparto

di Francesca Zamparelli

La crisi che il settore tessile-abbigliamento sta attraversando non è una peculiarità negativa dell'area beneventana o delle aziende del Distretto Industriale di San Marco dei Cavoti, bensì una difficoltà che interessa tutto il comparto a livello nazionale. Qualcuno ha anche parlato di crisi irreversibile alla luce di dati acquisiti dall'osservatorio economico sul comparto. Infatti, il 60% dei consumi europei vengono soddisfatti da produttori extraeuropei (Cina, Paesi orientali in genere, Paesi ex-socialisti) che possono offrire i prodotti a prezzi bassissimi. Inoltre, per la nostra regione, la situazione è ancora più drammatica se si considerano gli innumerevoli laboratori illegali che operano nei "bassi" di Napoli e del proprio hinterland. Le aziende del comparto sono numerose e impiegano circa 5.000 lavoratori; dato significativo se si pensa che nell'intera provincia il numero complessivo degli addetti del settore industria sono stimati attorno alle 18.000 unità, che spesso le famiglie sono monoreddito e che il mercato del lavoro non è molto effervescente. Sicuramente degli interventi sono necessari poiché il settore tessile/abbigliamento presenta elementi di positività e dinamicità quali: la diminuzione dell'imprese ma l'incremento dell'occupazione; i notevoli investimenti realizzati anche dalle singole unità operative e in modo particolare da quelle del Distretto Industriale di S. Marco dei Cavoti. Presso l'Unione Industriali della Provincia di Benevento, è stato realizzato un forum proprio sul tema: "Settore tessile/abbigliamento: dalla crisi alla crescita" che ha visto la partecipazione dell'Assessore regionale alle Attività Produttive Gianfranco Alois, del Presidente della Provincia Carmine Nardone, del Presidente del Distretto Industriale di S. Marco dei Cavoti Cosimo Callisto e del Presidente del Settore Tessile di Confindustria Benevento, Francesco De Longis. Sul tavolo di discussione una serie di interventi che potrebbero garantire un rilancio dell'intero comparto.

Francesco de Longis
Presidente Settore Tessile Confindustria Benevento
dominomaglie@libero.it



Presidente De Longis quali sono le principali produzioni delle aziende tessili della nostra provincia?
La maggior parte delle aziende sono conto terziste, vale a dire che completano processi di produzione di modelli ideati da altri. Oggi rimanere nella categoria dei façonisti non offre alcuna possibilità di reggere la concorrenza dei Paesi del sud est asiatico. Assieme agli altri operatori economici del settore abbiamo deciso di uscire da questa fase per una crescita ed una diversificazione della produzione. Dobbiamo andare ad occupare le fasce di ideazione e creazione del prodotto, di sperimentazione delle materie prime; tutte attività che oggi fanno parte del patrimonio di altri. In Italia abbiamo la fortuna di avere le migliori filature al mondo, con una innovazione continua; ora sta a noi sviluppare delle collezioni che ci rendano unici sul mercato. Tutto questo deve avvenire rapidamente perché le nostre aziende già sono ai tempi supplementari.

E le principali difficoltà che l'intero comparto tessile sta affrontando?
Tutto il settore tessile europeo è in difficoltà sia a causa del forte apprezzamento dell'euro nei confronti del dollaro, che comporta un blocco delle esportazioni, sia perché l'Italia storicamente è stata sempre l'azienda produttrice di tutto il comparto tessile abbigliamento d'Europa e in questo momento sta subendo la forte concorrenza del sud-est asiatico e dell'est europeo. A causa di questi fattori critici le nostre aziende, che sono per la maggior parte façoniste, si trovano a non avere molte commesse. Ne consegue che bisogna essere competitivi con aree geografiche che producono quasi con la stessa qualità ma a prezzi decisamente più bassi.

Nonostante il difficile momento congiunturale tristemente noto a tutti, le nostre realtà presentano comunque dei punti di forza su cui poter far leva?
Credo fortemente nella necessità di uscire dal terzismo e nell'opportunità di creare delle collezioni proprie. Le imprese dovranno puntare su ricerca e nuove tecnologie mirando ad un'innovazione di processo e di prodotto. Ogni azienda deve riaffrontare il mercato con collezioni proprie. Ritengo che per fantasia, capacità e tradizione, le imprese locali sono certamente più competitive rispetto ai concorrenti europei.

Quali impegni dovranno assumere la Regione Campania e la Provincia di Benevento rispetto a richieste fondamentali per la ripresa del comparto?
Ci aspettiamo che questi due Enti preposti allo sviluppo del territorio ci possano accompagnare, non solo finanziariamente, verso il necessario processo di trasformazione che il mercato ci impone. Se vogliamo velocizzare questo percorso c'è bisogno di una serie di interventi da mettere in campo. Mi riferisco principalmente a: formazione; contenimento costi contrattuali; processo di partenariato con altre aziende; internazionalizzazione; ricerca e sviluppo.

COSIMO CALLISTO
Presidente del Distretto Industriale di S. Marco dei Cavoti
distrettosanmarco@libero.it

Come abbiamo già evidenziato, il Distretto Industriale S. Marco dei Cavoti si è attivato già da tempo per portare avanti gli interessi delle aziende che vi fanno parte. Ad oggi qual è la situazione?
Abbiamo sottolineato in più di un'occasione che la crisi del settore è ormai generalizzata, tuttavia se ciascuno di noi fa bene la propria parte si possono innescare meccanismi di crescita. Le aziende devono saper cogliere gli strumenti attualmente esistenti per poter fare il salto di qualità richiesto dal mercato. C'è uno stato di preoccupazione molto forte da parte degli imprenditori del settore. I tentativi posti in essere fino ad oggi per sostenere le imprese non hanno sortito gli effetti desiderati. Ora non possiamo più permetterci di sbagliare. Il Distretto Industriale di San Marco dei Cavoti aveva, a suo tempo, già individuato alcune misure per il rilancio del comparto tessile. Infatti, il Progetto Integrato Territoriale era stato costruito su alcune azioni basilari: - far conoscere meglio le caratteristiche dell'offerta locale per avvicinare sempre più le aziende ai mercati esteri; - creare un'immagine territoriale positiva (azioni di marketing territoriale); - investire nella formazione; - favorire il trasferimento dell'innovazione tecnologica nelle imprese. è stato avviato un contatto con il centro regionale di competenza dell'informazione e della comunicazione per verificare ed eventualmente progettare sistemi innovativi che possano aiutare le imprese nella fase di ideazione, produzione e distribuzione, finalizzati allo sviluppo di nuovi prodotti e servizi e alla riduzione dei costi aziendali.

Come spiega il ritardo degli interventi che erano stati individuati con il PIT?
Non posso certamente negare che con il PIT qualche difficoltà la stiamo incontrando. Vorrei ricordare che noi siamo stati i primi tra i sette Distretti Industriali avviati, a presentare il Progetto Integrato Territoriale. Dopo l'avvenuta approvazione dello stesso, sia dal Nucleo di valutazione che dalla Regione Campania, ci hanno richiesto di individuare i tempi di attuazione necessari, in modo da verificare gli eventuali scostamenti rispetto alle previsioni. Dopo la fase meramente tecnica abbiamo riscontrato delle difficoltà sui tempi reali di attuazione del progetto che purtroppo presentano una differenza tra opere pubbliche e private. Per le prime, infatti, c'è una certezza di attuazione in quanto nel giro di un paio di mesi gli Enti interessati potranno avviare i lavori. Il vero problema, fino ad oggi, ha riguardato le imprese e quindi le opere private. Per velocizzare i lavori, infatti, avevamo previsto l'utilizzazione dei Contratti di investimento. Tuttavia, questi ultimi, non erano finora regolamentati e quindi non prevedevano dei tempi certi di realizzazione degli investimenti.

Carmine Nardone
Presidente della Provincia di Benevento
provinciabn.massmedia@tin.it

Sono stati individuati alcuni interventi necessari a sostenere il comparto tessile-abbigliamento che, purtroppo, sta subendo più degli altri questa difficile congiuntura economica. Quali impegni può assumere la Provincia nei confronti delle aziende del settore?
Sul tema dell'internazionalizzazione la nostra Istituzione già si è mossa verso la penetrazione di altri mercati. Tuttavia l'elemento indispensabile per potersi proporre all'estero è la presenza di un prodotto. Mi preme far presente l'esistenza di un nuovo strumento che può accompagnare le imprese in questo processo di internazionalizzazione: il PLAIT. Questa ulteriore opportunità mira a favorire una maggiore propensione all'integrazione con i mercati esteri. Per l'individuazione delle possibilità per i settori specifici, filiere o distretti è, infatti, prevista un'analisi strategica dei mercati internazionali. Inoltre vorrei ricordare agli operatori del settore che la Provincia di Benevento ha più volte sollecitato la Regione a velocizzare l’attuazione dei Contratti di Investimento che, essendo di prima generazione, rappresentano certamente uno strumento ancora da collaudare ma possono portare dei risultati positivi sul nostro territorio. In buona sostanza ritengo di primaria importanza individuare le strategie da porre in essere per affiancare le imprese in questa fase particolarmente delicata.

Cosa risponde alle altre richieste del settore?
Per quanto riguarda la formazione, la Provincia si era fatta carico di una esigenza manifestata dal Consorzio tessile/calzaturiero nato all'interno del Prusst. All'epoca, infatti, fu preparato un progetto di formazione che anticipasse i tempi del contratto di Programma. Questo ha creato una serie di polemiche. Rispetto all'esigenza di sbloccare i fondi e tenendo presenti le procedure di bando obbligatorie, possiamo attivare un tavolo di concertazione in modo da portare avanti le esigenze di formazione delle imprese. Questo deve avvenire attraverso la realizzazione di un apposito bando nell'ambito del quale poter presentare progetti di formazione. La Provincia, poi, si rende disponibile anche sul tema della ricerca garantendo, fin d'ora, il proprio intervento su progetti che possano avere una ricaduta e un impatto immediato.

Gianfranco Alois
Presidente della Provincia di Benevento
provinciabn.massmedia@tin.it

Assessore Alois, il Presidente Nardone ha accennato al PLAIT. Ci può chiarire le potenzialità di questo nuovo strumento?
Definito il sistema, vale a dire l'aggregazione di aziende che fanno lo stessa tipologia di prodotto, vogliono puntare allo stesso mercato ed hanno un analogo livello di qualità/prezzo, il PLAIT consente di investire nella promozione dello stesso. Ovviamente ci sono anche dei limiti che riguardano proprio l'impossibilità di finanziare singole aziende. L'aspetto innovativo, invece, rispetto agli altri strumenti agevolativi è la possibilità di coprire fino al 100% del valore dei progetti presentati.

Cosa risponde alle aziende sulla questione del PIT?
Posso garantire da subito un impegno immediato della Regione per la più rapida realizzazione degli interventi previsti dal PIT. A questo punto del dibattito, vorrei sottolineare che la Regione Campania si impegnerà anche per l'attuazione dei Contratti di Programma. A tal proposito è però necessario ristabilire la serenità del tavolo di concertazione e creare delle priorità d'intervento. Per garantire la ripresa delle imprese del settore tesile/calzaturiero, bisogna innanzitutto stabilire le azioni da intraprendere subito e quelle da scadenzare nel tempo. Ho già garantito l'immediata attuazione dei Contratti d'Investimento, ora gli imprenditori devono iniziare ad attrezzarsi per la parte di loro competenza attraverso la presentazione delle progettualità necessarie. In generale credo che ci siano forti potenzialità sul territorio beneventano che possono emergere anche attraverso i vari strumenti agevolativi attualmente presenti per poter realmente uscire dalla crisi ed immaginare la crescita.

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