IL SETTORE TESSILE-ABBIGLIAMENTO
DALLA CRISI ALLA CRESCITA
STRATEGIE
DI EVOLUZIONE PER LA P.A.
IL CASO DEL C.S.A. DI BENEVENTO
IL SETTORE TESSILE-ABBIGLIAMENTO
DALLA CRISI ALLA CRESCITA
Forum con le principali Istituzioni
del Territorio per discutere della ripresa del comparto
di Francesca Zamparelli
La crisi che il settore tessile-abbigliamento sta attraversando non è una
peculiarità negativa dell'area beneventana o delle aziende del Distretto
Industriale di San Marco dei Cavoti, bensì una difficoltà che
interessa tutto il comparto a livello nazionale. Qualcuno ha anche parlato
di crisi irreversibile alla luce di dati acquisiti dall'osservatorio economico
sul comparto. Infatti, il 60% dei consumi europei vengono soddisfatti da
produttori extraeuropei (Cina, Paesi orientali in genere, Paesi ex-socialisti)
che possono offrire i prodotti a prezzi bassissimi. Inoltre, per la nostra
regione, la situazione è ancora più drammatica se si considerano
gli innumerevoli laboratori illegali che operano nei "bassi" di
Napoli e del proprio hinterland. Le aziende del comparto sono numerose e
impiegano circa 5.000 lavoratori; dato significativo se si pensa che nell'intera
provincia il numero complessivo degli addetti del settore industria sono
stimati attorno alle 18.000 unità, che spesso le famiglie sono monoreddito
e che il mercato del lavoro non è molto effervescente. Sicuramente
degli interventi sono necessari poiché il settore tessile/abbigliamento
presenta elementi di positività e dinamicità quali: la diminuzione
dell'imprese ma l'incremento dell'occupazione; i notevoli investimenti realizzati
anche dalle singole unità operative e in modo particolare da quelle
del Distretto Industriale di S. Marco dei Cavoti. Presso l'Unione Industriali
della Provincia di Benevento, è stato realizzato un forum proprio
sul tema: "Settore tessile/abbigliamento: dalla crisi alla crescita" che
ha visto la partecipazione dell'Assessore regionale alle Attività Produttive
Gianfranco Alois, del Presidente della Provincia Carmine Nardone, del
Presidente del Distretto Industriale di S. Marco dei Cavoti Cosimo Callisto
e del Presidente del Settore Tessile di Confindustria Benevento, Francesco
De Longis. Sul tavolo di discussione una serie di interventi che potrebbero
garantire un rilancio dell'intero comparto.
Francesco
de Longis
Presidente Settore Tessile Confindustria Benevento
dominomaglie@libero.it
Presidente De Longis quali sono le principali
produzioni delle aziende tessili della nostra provincia?
La maggior parte delle aziende sono conto terziste, vale a dire che
completano processi di produzione di modelli ideati da altri. Oggi
rimanere nella categoria dei façonisti non offre alcuna possibilità di reggere la concorrenza
dei Paesi del sud est asiatico. Assieme agli altri operatori economici del
settore abbiamo deciso di uscire da questa fase per una crescita ed una
diversificazione della produzione. Dobbiamo andare ad occupare le fasce
di ideazione e creazione del prodotto, di sperimentazione delle materie
prime; tutte attività che oggi fanno parte del patrimonio di altri.
In Italia abbiamo la fortuna di avere le migliori filature al mondo, con
una innovazione continua; ora sta a noi sviluppare delle collezioni che
ci rendano unici sul mercato. Tutto questo deve avvenire rapidamente perché le
nostre aziende già sono ai tempi supplementari.
E le principali difficoltà che l'intero comparto
tessile sta affrontando?
Tutto il settore tessile europeo è in difficoltà sia a causa
del forte apprezzamento dell'euro nei confronti del dollaro, che comporta
un blocco delle esportazioni, sia perché l'Italia storicamente è stata
sempre l'azienda produttrice di tutto il comparto tessile abbigliamento
d'Europa e in questo momento sta subendo la forte concorrenza del sud-est
asiatico e dell'est europeo. A causa di questi fattori critici le nostre
aziende, che sono per la maggior parte façoniste, si trovano a non
avere molte commesse. Ne consegue che bisogna essere competitivi con aree
geografiche che producono quasi con la stessa qualità ma a prezzi
decisamente più bassi.
Nonostante il difficile momento congiunturale tristemente
noto a tutti, le nostre realtà presentano comunque dei punti di
forza su cui poter far leva?
Credo fortemente nella necessità di uscire dal terzismo e nell'opportunità di
creare delle collezioni proprie. Le imprese dovranno puntare su ricerca
e nuove tecnologie mirando ad un'innovazione di processo e di prodotto.
Ogni azienda deve riaffrontare il mercato con collezioni proprie. Ritengo
che per fantasia, capacità e tradizione, le imprese locali sono certamente
più competitive rispetto ai concorrenti europei.
Quali impegni dovranno assumere la Regione Campania e la Provincia di Benevento
rispetto a richieste fondamentali per la ripresa del comparto?
Ci aspettiamo che questi due Enti preposti allo sviluppo del territorio
ci possano accompagnare, non solo finanziariamente, verso il necessario
processo di trasformazione che il mercato ci impone. Se vogliamo velocizzare
questo percorso c'è bisogno di una serie di interventi da mettere
in campo. Mi riferisco principalmente a: formazione; contenimento costi
contrattuali; processo di partenariato con altre aziende; internazionalizzazione;
ricerca e sviluppo.
COSIMO
CALLISTO
Presidente del Distretto Industriale di S. Marco dei Cavoti
distrettosanmarco@libero.it
Come abbiamo già evidenziato, il Distretto Industriale S. Marco
dei Cavoti si è attivato già da tempo per portare avanti gli
interessi delle aziende che vi fanno parte. Ad oggi qual è la situazione?
Abbiamo sottolineato in più di un'occasione che la crisi del settore è ormai
generalizzata, tuttavia se ciascuno di noi fa bene la propria parte si possono
innescare meccanismi di crescita. Le aziende devono saper cogliere gli strumenti
attualmente esistenti per poter fare il salto di qualità richiesto
dal mercato. C'è uno stato di preoccupazione molto forte da parte
degli imprenditori del settore. I tentativi posti in essere fino ad oggi
per sostenere le imprese non hanno sortito gli effetti desiderati. Ora non
possiamo più permetterci di sbagliare. Il Distretto Industriale di
San Marco dei Cavoti aveva, a suo tempo, già individuato alcune misure
per il rilancio del comparto tessile. Infatti, il Progetto Integrato Territoriale
era stato costruito su alcune azioni basilari: - far conoscere meglio le
caratteristiche dell'offerta locale per avvicinare sempre più le
aziende ai mercati esteri; - creare un'immagine territoriale positiva (azioni
di marketing territoriale); - investire nella formazione; - favorire il
trasferimento dell'innovazione tecnologica nelle imprese. è stato
avviato un contatto con il centro regionale di competenza dell'informazione
e della comunicazione per verificare ed eventualmente progettare sistemi
innovativi che possano aiutare le imprese nella fase di ideazione, produzione
e distribuzione, finalizzati allo sviluppo di nuovi prodotti e servizi e
alla riduzione dei costi aziendali.
Come spiega il ritardo degli interventi che erano stati individuati con
il PIT?
Non posso certamente negare che con il PIT qualche difficoltà la
stiamo incontrando. Vorrei ricordare che noi siamo stati i primi tra i sette
Distretti Industriali avviati, a presentare il Progetto Integrato Territoriale.
Dopo l'avvenuta approvazione dello stesso, sia dal Nucleo di valutazione
che dalla Regione Campania, ci hanno richiesto di individuare i tempi di
attuazione necessari, in modo da verificare gli eventuali scostamenti rispetto
alle previsioni. Dopo la fase meramente tecnica abbiamo riscontrato delle
difficoltà sui tempi reali di attuazione del progetto che purtroppo
presentano una differenza tra opere pubbliche e private. Per le prime, infatti,
c'è una certezza di attuazione in quanto nel giro di un paio di mesi
gli Enti interessati potranno avviare i lavori. Il vero problema, fino ad
oggi, ha riguardato le imprese e quindi le opere private. Per velocizzare
i lavori, infatti, avevamo previsto l'utilizzazione dei Contratti di investimento.
Tuttavia, questi ultimi, non erano finora regolamentati e quindi non prevedevano
dei tempi certi di realizzazione degli investimenti.
Carmine
Nardone
Presidente della Provincia di Benevento
provinciabn.massmedia@tin.it
Sono stati individuati alcuni interventi necessari
a sostenere il comparto tessile-abbigliamento che, purtroppo, sta subendo
più degli altri
questa difficile congiuntura economica. Quali impegni può assumere
la Provincia nei confronti delle aziende del settore?
Sul tema dell'internazionalizzazione la nostra Istituzione già si è mossa
verso la penetrazione di altri mercati. Tuttavia l'elemento indispensabile
per potersi proporre all'estero è la presenza di un prodotto. Mi
preme far presente l'esistenza di un nuovo strumento che può accompagnare
le imprese in questo processo di internazionalizzazione: il PLAIT. Questa
ulteriore opportunità mira a favorire una maggiore propensione all'integrazione
con i mercati esteri. Per l'individuazione delle possibilità per
i settori specifici, filiere o distretti è, infatti, prevista un'analisi
strategica dei mercati internazionali. Inoltre vorrei ricordare agli operatori
del settore che la Provincia di Benevento ha più volte sollecitato
la Regione a velocizzare l’attuazione dei Contratti di Investimento
che, essendo di prima generazione, rappresentano certamente uno strumento
ancora da collaudare ma possono portare dei risultati positivi sul nostro
territorio. In buona sostanza ritengo di primaria importanza individuare
le strategie da porre in essere per affiancare le imprese in questa fase
particolarmente delicata.
Cosa risponde alle altre richieste del settore?
Per quanto riguarda la formazione, la Provincia si era fatta carico di
una esigenza manifestata dal Consorzio tessile/calzaturiero nato all'interno
del Prusst. All'epoca, infatti, fu preparato un progetto di formazione
che anticipasse i tempi del contratto di Programma. Questo ha creato una
serie di polemiche. Rispetto all'esigenza di sbloccare i fondi e tenendo
presenti le procedure di bando obbligatorie, possiamo attivare un tavolo
di concertazione in modo da portare avanti le esigenze di formazione delle
imprese. Questo deve avvenire attraverso la realizzazione di un apposito
bando nell'ambito del quale poter presentare progetti di formazione. La
Provincia, poi, si rende disponibile anche sul tema della ricerca garantendo,
fin d'ora, il proprio intervento su progetti che possano avere una ricaduta
e un impatto immediato.
Gianfranco
Alois
Presidente della Provincia di Benevento
provinciabn.massmedia@tin.it
Assessore Alois, il Presidente Nardone ha accennato
al PLAIT. Ci può chiarire
le potenzialità di questo nuovo strumento?
Definito il sistema, vale a dire l'aggregazione di aziende che fanno
lo stessa tipologia di prodotto, vogliono puntare allo stesso mercato ed
hanno un analogo livello di qualità/prezzo, il PLAIT consente di
investire nella promozione dello stesso. Ovviamente ci sono anche dei limiti
che riguardano proprio l'impossibilità di finanziare singole aziende.
L'aspetto innovativo, invece, rispetto agli altri strumenti agevolativi è la
possibilità di coprire fino al 100% del valore dei progetti presentati.
Cosa risponde alle aziende sulla questione del PIT?
Posso garantire da subito un impegno immediato della Regione per la più rapida
realizzazione degli interventi previsti dal PIT. A questo punto del dibattito,
vorrei sottolineare che la Regione Campania si impegnerà anche per
l'attuazione dei Contratti di Programma. A tal proposito è però necessario
ristabilire la serenità del tavolo di concertazione e creare delle
priorità d'intervento. Per garantire la ripresa delle imprese del
settore tesile/calzaturiero, bisogna innanzitutto stabilire le azioni da
intraprendere subito e quelle da scadenzare nel tempo. Ho già garantito
l'immediata attuazione dei Contratti d'Investimento, ora gli imprenditori
devono iniziare ad attrezzarsi per la parte di loro competenza attraverso
la presentazione delle progettualità necessarie. In generale credo
che ci siano forti potenzialità sul territorio beneventano che possono
emergere anche attraverso i vari strumenti agevolativi attualmente presenti
per poter realmente uscire dalla crisi ed immaginare la crescita.
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