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  Dicembre 2012

Articoli n° 05
GIUGNO 2011
 
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ARZANO: «La mia sarÀ la CAMERA per l'Economia»

Ilardi: «Si torni a valorizzare il MANIFATTURIERO»

GOMMA/PLASTICA, cresce l'emergenza credito

Attivata la CAMERA CONCILIATIVA e Arbitrale dell'Ance Salerno


Ilardi: «Si torni a valorizzare il MANIFATTURIERO»

Le nostre piccole e medie imprese potranno avere reali prospettive di crescita solo se il paese tornerà ad essere interessato da grandi processi di sviluppo economico

La priorità su tutte resta la trasformazione dei centri di costo dell'apparato pubblico, altrimenti le risorse per continuare a tenere in piedi la nostra economia non ci saranno


Antonio Ilardi
Vice Presidente CCIAA Salerno

Ingegnere Ilardi, fra pochi giorni ci saranno le elezioni per il rinnovo del Comitato della Piccola Industria salernitana e lei lascerà il campo al nuovo presidente. Quale situazione eredita il suo successore, considerato il momento poco felice per il Paese?
Il contesto esterno dice bene non è certo dei migliori. Il Paese è in evidente difficoltà in tutte le sue articolazioni; dati e numeri sono a dir poco preoccupanti, specie quelli relativi al fabbisogno statale, e il conto che le imprese saranno costrette a pagare presumibilmente sarà sempre più salato.
Quanto meno all'interno, però, chi raccoglierà il mio testimone potrà godere di un contestostimolante, trovandosi a dover presiedere un comitato che è stato capace nel tempo di accrescere il senso dell'identità comune e il bagaglio dei progetti condivisi .
La pressione incessante delle attività contingenti non deve, infatti, distoglierci dal confronto con gli altri.
Rinunciarvi sarebbe una grave perdita. Nel corso del mio mandato, in accordo con i componenti del Direttivo, abbiamo scelto di dedicarci ai problemi reali delle imprese: mi riferisco alla vivibilità delle aree industriali, al sostegno all'internazionalizzazione, alle misure relative al credito e alla finanza, alla riduzione del carico burocratico gravante sulle imprese. Spero si prosegua lungo questo solco.

Confindustria sostiene da tempo che siano state proprio le pmi ad aver impedito che il Paese crollasse dinanzi ai suoi occhi. Anche per Salerno è valida questa tesi?
Non condivido l'eccessiva enfasi che spesso si riserva al ruolo delle pmi poiché ritengo che le nostre piccole e medie imprese potranno avere reali prospettive di crescita solo se il Paese tornerà ad essere interessato da grandi processi di sviluppo economico, che possano trainare l'economia, come possono essere gli investimenti in opere pubbliche, o quelli messi a punto da grandi multinazionali capaci di attivare un indotto significativo.
Le pmi che possono farcela da sole non sono di certo la gran parte di quelle che insistono al Mezzogiorno, ancora poco votate all'internazionalizzazione e scarsamente patrimonializzate. Bisogna pertanto contare su uno scatto di reni complessivo del Paese, sulla ripresa di una politica produttiva basata sulla valorizzazione della vocazione manifatturiera ora che il sogno della terziarizzazione è definitivamente tramontato.
La priorità su tutte però resta la trasformazione dei centri di costo dell'apparato pubblico, altrimenti le risorse per continuare a tenere in piedi la nostra economia non ci saranno.

Specie al Sud, solo negli ultimi anni le aziende cominciano a considerare l'ipotesi del private equity e/o del venture capital per ovviare al problema della scarsa liquidità. Ma a Salerno qual è la relazione oggi con il mondo del credito?

Come PI abbiamo divulgato attraverso attività seminariali entrambi gli strumenti.
La difficoltà sta però nel passare dalla teoria alla pratica, perché l'attuale sistema bancario è in una fase di labilità in virtù della quale apre e chiude i rubinetti del credito con estrema variabilità.
Per questo, ci è sembrata la cosa più giusta rafforzare l'attività del confidi interno alla nostra Associazione, il Confidi Province Lombarde, che è oggi un intermediario vigilato a tutti gli effetti, capace quindi di funzionare come una banca di garanzia estremamente affidabile per tutti quei soci che hanno necessità di spuntare condizioni di vantaggio nell'ambito del credito.

Lei è Vice Presidente della nuova Giunta della Camera di Commercio salernitana.
A quali valori si augura sia ispirato il nuovo corso e quali ritiene debbano essere i punti cardine delle attività future dell'ente camerale presieduto da Guido Arzano?

La peculiarità del nuovo assetto camerale è e dovrà essere anche in futuro la capacità di fare sintesi, tenendo conto delle istanze delle aziende che si traducono innanzitutto nella necessità di avere sostegno all'internazionalizzazione.
Sono certo che saremo in grado di rendere più attrattiva la Camera di Commercio lavorando soprattutto alla percezione che si ha dell'Ente: non un posto dove si fa politica, ma un luogo dove tutto anche il ruolo politico deve essere funzionale allo sviluppo delle imprese.

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