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  Dicembre 2012

Articoli n° 02
MARZO 2010
 


dossier ECONOMIA - Home Page
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Elezioni regionali 2010: gli industriali campani chiedono la “svolta”

L'interVENTO - Fiducia, competitivitÀ, responsabilitÀ: queste le chiavi del rilancio

L'INTERVENTO - Dalla crisi allo sviluppo, le proposte
di Confindustria-Ance Benevento alla politica


L'INTERVENTO - Porre l’industria al centro dei programmi politici

L'INTERVENTO - Rilanciare Napoli per arrestare il declino regionale

L'INTERVENTO - Subito un piano per il manifatturiero

L'INTERVENTO - I Giovani richiedono una politica con più idee

L'INTERVENTO

I Giovani richiedono una politica con piÙ idee

Mauro Maccauro
presidente Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Campania

Aiuti concreti alla creazione di impresa, cultura del lavoro, capacità di innovare, meritocrazia e civiltà per costruire un rapporto più positivo tra territori, industria e tessuto economico

Da diversi anni le coscienze più sensibili della nostra regione lanciano appelli e segnali di allarme che restano per lo più inascoltati: uno di questi è la “stanchezza” degli imprenditori, fattore che riteniamo diffuso ed evidente. Allo stesso tempo, avvertiamo crescenti e motivate preoccupazioni dei dirigenti sindacali e dei lavoratori sulle reali prospettive delle nostre aree. Ci angoscia, inoltre, il rinnovato fenomeno migratorio dei giovani che ripropone immagini e situazioni che parevano ormai relegate nei libri di storia. É sconfortante notare, senza incorrere in esagerati allarmismi, che un’intera generazione, la nostra, non abbia più alcuna fiducia nel territorio in cui è nata e nei peggiori dei casi lo stia abbandonando.
In tale contesto non possiamo più permetterci di aspettare “tempi migliori” o di affidare in toto le nostre sorti a chi detiene le leve del potere. Un’azione di riorganizzazione e rilancio è necessaria e non più prorogabile e a promuoverla non possono essere che i Giovani i quali, per natura e per indole, sono più predisposti al cambiamento. Ma prima di chiedere loro un sussulto d’orgoglio e di protagonismo la politica ha il dovere di alimentare la loro intraprendenza con ideali come: coraggio, sostenendo concretamente la creazione d’impresa; cultura del lavoro, rivedendo tutto il sistema di formazione; capacità di innovare, promuovendo l’introduzione di nuove idee e tecnologie; meritocrazia, premiando il valore dentro e fuori la Pubblica Amministrazione e civiltà, costruendo un territorio in cui sia ragionevole vivere.

Coraggio: sostenere concretamente la creazione d’impresa
L’arrivo del federalismo diminuirà progressivamente l’incentivazione diretta da parte dello Stato all’attività d’impresa: nei prossimi anni gli interventi a sostegno della stessa saranno, quindi, garantiti dalle singole regioni. Tale condizione non farà che evidenziare la competizione tra i territori. É necessario, pertanto, immaginare una solida base di politica economica, fondata anche sulla riscrittura in chiave regionale di leggi a sostegno dell’Imprenditoria Giovanile. Possono essere un’ispirazione concreta la L. 44/86, la vecchia Legge Regionale 28/93 fino alla Legge Regionale 15/02 che ha cessato i suoi effetti nel 2006. Ma ciò che conta è che questo strumento abbia il respiro di tutta la nuova legislatura e che si ponga in particolare due obiettivi: attrarre, con strumenti concreti e snelli, investimenti che provengano da altri territori; incentivare la voglia di fare impresa dei cittadini campani e in particolare dei giovani. Seguendo questa linea ispiratrice, occorrerà profondere ogni impegno per rendere disponibili e fruibili per attività d’impresa tutti i siti che ad essa possano essere gratuitamente destinati: le aree dismesse, le zone demaniali improduttive, gli incubatori, gli immobili pubblici fatiscenti ed inutilizzati. Un vero e proprio piano casa per le imprese, ma per quelle vere, desiderose di nascere e crescere, di svilupparsi in maniera dinamica e innovativa, lasciando al mercato - e non a scelte di vecchio sapore dirigistico - l’individuazione dei settori produttivi su cui scommettere. Sarebbe auspicabile, in tal senso, disporre di un Programma triennale di attività di sostegno alle imprese (assicurando procedure snelle e tempi celeri di erogazione) che sfrutti, coerentemente a quanto segnalato, in maniera efficiente strumenti propri e le opportunità create dall’Unione Europea, al fine di costruire un rapporto positivo tra territori, industria e tessuto economico.
A tal scopo ricordiamo che per il periodo 2010-2013 sarà ancora attivo il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale.

Cultura del lavoro: rivedere tutto il sistema di formazione

Le politiche adottate fino ad oggi sulla formazione hanno avuto esiti molto inferiori alle attese. Il settore formazione è però decisivo per favorire l’ingresso nel mondo del lavoro di migliaia di giovani campani. Occorre cambiare visione e metodologia e immaginare l’impresa quale protagonista delle azioni di formazione.
In tal senso, riteniamo necessario favorire un ampio e stabile programma di “borse lavoro” esaltando le capacità formative dell’impresa e costruendo intorno a questa esperienza un nuovo rapporto tra giovani e mondo del lavoro; anziché continuare solo sul superato metodo della formazione in aula. Questo tipo di formazione, infatti, non sempre fa collimare i profili formati con le reali esigenze del mondo del lavoro e delle aziende. Vorremmo – in soldoni - che la formazione, quella finalizzata a favorire l’incontro effettivo tra domanda e offerta di lavoro, venisse fatta realmente all’interno delle nostre aziende.

Capacità di innovare: promuovere l’introduzione di nuove idee e tecnologie

Pensiamo ci sia la necessità di affiancare all’attuale politica di sostegno alla ricerca una programmazione che consenta alle imprese di giovarsi delle più recenti scoperte in ogni settore, sfruttandole in maniera più pragmatica. Proponiamo quindi il varo di un vero e proprio programma di rottamazione dei macchinari obsoleti, incentivando le aziende che vorranno dotarsi di impianti ed attrezzature più moderne, per favorire anche minori consumi energetici, minori scarichi inquinanti e una maggiore sicurezza sul lavoro. In tal modo, l’innovazione entrerà concretamente nelle aziende campane e quanti fanno di tale settore il proprio ambito operativo potranno godere di un mercato ampio e duraturo.

Meritocrazia: premiare il valore dentro e fuori la p.a.
Negli Usa e in molti altri Paesi invece, la meritocrazia declina un sistema di valori che valorizza l’eccellenza indipendentemente dalla provenienza. Dalle nostre parti, l’assenza di questi valori ha prodotto una classe burocratica e dirigente debolissima, ma molto pervasiva. Classi di policy maker, leader e dirigenti della P.A. che non solo non si sono meritati il proprio ruolo ma sono spesso inadatti a ricoprirlo. Come Giovani Imprenditori della Campania ci piacerebbe allora che il nuovo governo della regione introducesse non una poltrona - siamo contro l’eccessiva pesantezza della macchina amministrativa - ma una “Delega alla Meritocrazia” per valutare l’operato (attraverso un sistema di customers satisfaction) dell’amministrazione a tutto tondo. Garantendo il rispetto dei due valori fondamentali della meritocrazia: le Pari opportunità e la concorrenza anche nella P.A.. Un reale sistema di meritocrazia, siamo sicuri, arginerebbe anche il fenomeno migratorio di tanti giovani che decidono di crescere altrove.

Civiltà: costruire un territorio in cui sia ragionevole vivere
Nella valutazione di un territorio, è giunto il tempo che si cominci a tenere conto di parametri integrativi rispetto al solo dato del prodotto interno lordo: le relazioni interpersonali, i valori legati a famiglia, la qualità dei servizi, la sanità, la fiducia nelle istituzioni. Questo nuovo approccio - che vorremmo ribattezzare VIL (Vivibilità Interna Lorda) - rappresenta la sintesi evidente delle aspettative dell’uomo del terzo millennio. Per quel che ci riguarda, in Campania non aspiriamo solo alla felicità - almeno in questa vita - ma ad una ragionevole vivibilità del territorio in cui abitiamo. É indiscutibile, infatti, che in un ambiente malsano sia più difficile vivere, produrre e lavorare. Al contrario, un ambiente sano rappresenta in sé una formidabile opportunità di crescita, ed è a questo obiettivo che deve tendere una matura azione politica.

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