a cura dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico - ISPESL
2010-2011
La nuova Campagna europea
sulla manutenzione sicura
La presenza di scarsi standard di qualità sul lavoro e l’incapacità di tenere
gli ambienti di lavoro in buone condizioni rappresentano le principali cause
di infortunio e di malattia professionale
Francesca Grosso, Emma Pietrafesa, Renata Di Leo
Dipartimento Processi Organizzativi - Ispesl
francesca.grosso@ispesl.it
emma.pietrafesa@ispesl.it
renata.dileo@ispesl.it
Il 28 aprile 2010 (il 28 aprile è la giornata in cui ogni anno si celebra a livello mondiale la sicurezza sul lavoro, istituita nel 2003 dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro) verrà ufficialmente lanciata a Bruxelles la nuova campagna di comunicazione e informazione, promossa dall’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro, dedicata per il biennio 2010/2011 alla manutenzione sicura.
La campagna europea 2010-2011 è sostenuta dalla Spagna, dal Belgio, dall’Ungheria e dalla Polonia - che assicureranno la Presidenza dell’Unione europea rispettivamente nel 2010 e nel 2011 - nonché dal Parlamento e dalla Commissione europea, dalle Parti Sociali europee e da tutti gli Stati Membri.
Perché la manutenzione
La manutenzione si definisce come l’insieme di interventi tecnici, amministrativi e decisionali , eseguiti per mantenere attrezzature, impianti, edifici o mezzi di trasporto, in buono stato di funzionamento e di sicurezza, affinché non si deteriorino o non si verifichino guasti (cfr. Association Française de Normalisation. Terminologie de la maintenance. Norme NF-EN 13306. X 60-319, AFNOR, Saint-Denis La Plaine, Juin 2001).
Esistono due tipi di interventi di manutenzione:
- la manutenzione preventiva o proattiva: verifiche e riparazioni eseguite anche in assenza di ovvi motivi. Questo tipo di attività viene solitamente pianificata in conformità con le istruzioni o la politica di manutenzione del produttore;
- la manutenzione correttiva o reattiva: riparazioni impreviste effettuate sugli impianti dopo un guasto o una rottura improvvisi. Questo tipo di intervento in genere è più pericoloso rispetto a un intervento di manutenzione pianificato.
La presenza di scarsi standard di qualità sul lavoro e l’incapacità di tenere gli ambienti di lavoro in buone condizioni rappresentano le principali cause di infortunio e di malattia professionale. In Europa il 10-15% degli infortuni mortali a lavoro e il 15-20% di tutti gli infortuni sono legati alla manutenzione (fonte Eurostat 2006).
I rischi nelle attività di manutenzione
Le attività di manutenzione sono diverse e per loro natura pericolose (dalle ispezioni, alle sostituzioni di parti, alle riparazioni) e non riguardano esclusivamente montatori e meccanici. Interessano tutti i settori professionali e vengono effettuate nella maggior parte degli ambienti di lavoro.
L’operatore che esegue un intervento di manutenzione potrebbe essere esposto a un livello di rischio maggiore per la propria salute e sicurezza rispetto ad altri lavoratori.
Alcuni dei rischi implicati sono elencati di seguito:
- rischi fisici: rumore, vibrazioni, sbalzi di temperatura, radiazioni, elevato carico di lavoro fisico, detriti in caduta libera o parti mobili di macchinari, lavoro in quota o in spazi ristretti;
- rischi chimici: sostanze quali l’amianto o altre sostanze pericolose, soprattutto se si è costretti a operare in spazi ridotti;
- rischi biologici: batteri come Legionella Pneumophila e virus dell’epatite A e B;
- rischi psicosociali: scarsa organizzazione sul lavoro o orario di lavoro protratto o poco compatibile con la vita sociale.
Aspetti importanti della manutenzione
In considerazione delle peculiarità delle attività di manutenzione, da un punto di vista di esposizione ai rischi e di ambiti di intervento, diventa indispensabile un approccio sistemico e integrato ai fini della prevenzione degli infortuni nei luoghi di lavoro, in particolare per le piccole e medie imprese.
La manutenzione deve essere eseguita da personale qualificato e corredata da adeguata formazione. Nonostante gli interventi di manutenzione ordinaria rientrino nella descrizione del lavoro degli operatori, la conoscenza dei rischi connessi ad attività straordinarie o su macchine pericolose, nonché il corretto addestramento all’utilizzo di eventuali DPI, devono essere inclusi nel processo formativo per evitare infortuni agli stessi addetti alla manutenzione e ai lavoratori che opereranno successivamente.
La manutenzione in outsourcing è un altro aspetto cruciale con un forte impatto sulla salute e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.
La diffusione di tale pratica presenta elementi di criticità che spesso si rivelano quali cause determinanti di infortuni, e che di contro necessitano di particolare attenzione in fase di appalto/subappalto:
- il coordinamento del personale e delle attività fra l'impresa appaltante e appaltatrice e lo scambio reciproco di informazioni sui rischi specifici;
- il personale di manutenzione di una ditta esterna di servizi molto spesso interviene su molti impianti diversi (di cui a volte non conosce fino a fondo le caratteristiche tecniche, soprattutto se gli impianti sono tecnologicamente molto avanzati), installati in ambienti di lavoro o di vita molto differenti fra loro;
- l'eterogeneità della forza lavoro: le differenze culturali e di lingua, nonché la tipologia contrattuale (occupazioni precarie o a tempo determinato) di molti addetti di ditte in subappalto.
Approccio europeo alla manutenzione sicura
L’approccio europeo integrato è disciplinato da 5 semplici regole :
1. Pianificare, raccogliendo informazioni, realizzando corrette valutazioni dei rischi ed adottando le misure necessarie per il loro controllo, coinvolgendo attivamente i lavoratori. Individuare l’ambito dell’intervento, i soggetti coinvolti e i rispettivi ruoli e le responsabilità, il tempo, le risorse e le attrezzature necessarie, nonché instaurare un sistema di comunicazione efficace ed efficiente tra tutto il personale coinvolto.
2. Rendere sicuro il luogo di lavoro, ottenendo i necessari permessi di lavoro dall’autorità operativa, garantendo l’ingresso e l’uscita sicuri dall’area di lavoro, staccando l’alimentazione e verificando che l’area di lavoro sia sicura per lo svolgimento delle attività di manutenzione.
3. Lavorare in sicurezza, fornendo in dotazione soltanto strumenti adeguati nonché indumenti e dispositivi di protezione corretti.
4. Lavorare secondo il programma, attenendosi al piano di lavoro concordato e al sistema di intervento approvato, anche se si lavora sotto pressione. Prendere scorciatoie può rappresentare un costo per le aziende: un prolungamento dell’intervento stesso che pone in una situazione di maggiore rischio i lavoratori e le attrezzature.
5. Verificare, assicurandosi che la procedura di manutenzione sia stata completata con successo e che non abbia generato rischi aggiuntivi, prima di approvare l’intervento. Eventuali commenti, problemi incontrati dovrebbero essere discussi con i lavoratori addetti al processo al fine di raccogliere i suggerimenti per apporre miglioramenti.
Eventi programmati
Euromaintenance Verona 12/14 maggio 2010
L’AIMAN (Associazione Italiana Manutenzione) sovrintenderà gli aspetti scientifico-culturali di questo evento internazionale itinerante sulla manutenzione industriale. Sono previste una parte congressuale ed una espositiva, con il grande congresso internazionale di rilievo mondiale che vedrà la presenza delle maggiori aziende del settore.
Info: http://www.euromaintenance2010.org/
Concorso Europeo Buone Pratiche 2010/2011
Il programma 2010–2011 premierà quelle aziende od organizzazioni che si sono distinte con contributi eccezionali ed innovativi finalizzati a promuovere un approccio gestionale integrato alla manutenzione sicura.
In Italia la scadenza per la presentazione degli esempi è il 6 settembre 2010.
Info: www.ispesl.it |
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