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  Dicembre 2012

Articoli n° 02
MARZO 2010
 


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di Raffaella Venerando


Italia Independent,
un brand di progetti di stile


Giovanni Accongiagioco


Non ha aspettato che il vento gonfiasse la vela della sua fortuna: ci ha soffiato dentro lui stesso. Giovanni Accongiagioco è quello che comunemente si definisce un giovane dalle belle speranze che, dopo gli studi universitari, non ha perso tempo e ha subito messo in gioco se stesso, la sua vision del mondo e del fare impresa. Insieme a Lapo Elkann, nel 2007, Accongiagioco ha dato vita a Italia Independent (I-I): una finestra giovane sul mondo del lusso, che spazia dall’abbigliamento, all’home decor, dall’occhialeria fino ad arrivare alle automobili.
I-I è un sistema creativo - in cui il tutto è assai più della somma delle singole parti - che si pone la sfida di portare il made in Italy nel mondo, con prodotti unici e innovativi rigorosamente italiani, sdoganando uno stile adatto solo a chi indipendente lo è davvero, a chi sa distinguere l’eccellenza dalla sufficienza. Un’azienda che oggi, finita la fase di start-up, somiglia ad un’aurora. Il giorno si farà molto presto.

Giovanni Accongiagioco: chi è e come è cominciata la sua amicizia professionale con Lapo Elkann e come - di rimando - è nata Italia Independent?
Dopo la laurea conseguita all’Università di Salerno, ho sostenuto un master in Business Administration alla LUISS Guido Carli di Roma. Il rapporto professionale con Lapo è cominciato nel novembre del 2003 quando fui convocato a Torino per un colloquio in FIAT AUTO. Avevo appena terminato l’MBA e quella in FIAT sarebbe stata la mia prima esperienza lavorativa. In FIAT AUTO Lapo era responsabile del BTL del brand FIAT. Ho cominciato a lavorare nel suo team composto da giovani, cosa che nella FIAT di quegli anni era abbastanza atipica. Successivamente Lapo è divenuto responsabile delle attività di Brand Promotion di tutti i marchi automobilistici dell’azienda del Lingotto. In quella fase ho avuto la responsabilità dell’attività di “Brand promotion” del brand FIAT. È stato un periodo di grandi soddisfazioni e di crescita, ma comunque contraddistinto dalla voglia di voler impattare su un sistema lento e recidivo al cambiamento. Su questa voglia di poter essere fautori del nostro destino è nata l’idea di lanciarci in un progetto imprenditoriale e, su queste basi, che è nata Italia Independent.

Magliette, occhiali, scarpe, di recente anche un’automobile. Come nasce una creazione di l-l? Prevale più l’istinto o la razionalità?
Italia Independent è un brand di progetti di stile. Ogni prodotto si inserisce in categorie merceologiche ben precise. Attualmente l’azienda ha tre aree di business: occhialeria, abbigliamento e progetti speciali. Ogni prodotto è figlio di un progetto strategico ben preciso. Ad esempio la gamma prodotti dell’occhialeria è clusterizzata in tre categorie: I-light (entry level), I-Eye (posizionamento intermedio) e I-High (top di gamma). La fase di ideazione di ogni nuovo modello parte da presupposti di posizionamento ben precisi e di inserimento in una delle tra categorie. Ritengo che la razionalità sia la variabile fondamentale su cui si impernia il progetto I-I.

Un oggetto di l-l è tale se…?
Un prodotto I-I ha sempre una forma classica caratterizzata da un trattamento materico contraddistintivo. Tutti i prodotti I-I sono opachi, risultato di utilizzo di tecnologie produttive e di materiali non sempre adoperati nella categoria merceologica di riferimento, come ad esempio gli occhiali realizzati con il Dynema, cavo da trazione utilizzato nel sailing o nel paracadutismo; oppure le giacche da smoking realizzate in cordura, tessuto utilizzato generalmente per le giacche da montagna. L’utilizzo di nuovi materiali non è mai fine a se stesso, ma ha l’obiettivo di fornire dei plus estetico e/o funzionali.

I clienti cosa cercano e cosa trovano di particolare nelle vostre creazioni?
Non c’è più bisogno di altri brand sul mercato. Non c’è più bisogno di nuovi prodotti. Il mercato è sovraffollato; il consumatore trova di tutto di più e a qualsiasi prezzo. Italia Independent offre sostanza. Un prodotto realizzato artigianalmente, di alta qualità, rigorosamente concepito, sviluppato e prodotto in Italia ed esteticamente assolutamente diverso da quanto presente sul mercato.

Qual è l’accessorio perfetto?
Quello che nel punto vendita “esce fuori dallo scaffale”, che salta agli occhi del potenziale consumatore.

Cosa la intriga del suo lavoro?
Innanzitutto la possibilità di poter impattare realmente sul business. Avere la sensazione di poter indirizzare l’imbarcazione dove si ritiene ci siano dei venti sostenuti.

Nel suo lavoro ha maestri di riferimento? Chi le ha insegnato di più?
Non voglio essere retorico, ma alla mia età si è ancora all’inizio. Non ho un mentore ma mi considero molto fortunato in quanto ho avuto, già a partire dalla prima esperienza lavorativa, la possibilità di poter relazionarmi con figure professionali di alto profilo. Credo di aver imparato molto dal confronto con gli altri, non solo all’interno dell’azienda per cui ho lavorato e lavoro, ma soprattutto all’esterno. Gli incontri, gli scambi lavorativi fanno crescere tanto e molto più velocemente che l’attività interaziendale.

Il successo è difficile da gestire quando lo si raggiunge da giovanissimi?

Non credo di essere un giovane di successo. Almeno per ora. Italia Independent ha terminato la fase di start up. Adesso comincia quello che definisco il “ciclo del buon senso”. In azienda sono responsabile della divisione occhialeria di cui gestiamo l’intera catena del valore, dall’ideazione all’after sales. Da quest’anno cominceremo a giocare la partita ad alto livello. Se I-I diventerà un progetto di successo, deduttivamente potrò considerarmi parte di quel successo.

Il suo socio Lapo Elkann è considerato il golden boy dello stile nel mondo. Quanto gli somiglia Italia Independent e quanto, invece, c’è di suo in questo marchio?
Italia Independent somiglia assolutamente a Lapo. è un progetto trasversale, poliedrico. Sicuramente non è un progetto che si confonde nell’“aurea mediocritas”. Credo che in I-I ci sia comunque tanto di tutti coloro che portano avanti il progetto. Personalmente mi rivedo in Italia Independent e credo che un po’ di me stesso, della mia percezione del mercato, dei trend di consumo ci sia in I-I.

Esiste secondo lei il luogo della creatività per eccellenza?
Credo che non esista un luogo fisico dove risiede la creatività. Ritengo che la creatività non sia autoreferenziale, ma sia sempre il frutto di interazione e messa in gioco delle proprie convinzioni. Sono convinto che la creatività risieda nel dialogo.


Gli 000Neon sintetizzano il saper fare di I-I: tradizione, contemporaneità, artigianato e innovazione, sapientemente miscelate per dare vita ad un prodotto unico nel suo genere. Gli occhiali da sole 000Neon sono una reinterpretazione dell’iconica forma a goccia aviator, caratterizzati dalla montatura in acciaio spazzolato e terminali in acetato, con una speciale colorazione Neon. Le lenti specchiate con trattamento multistrato sono prodotte dalla Dalloz Sunoptic. Gli 000Neon sono disponibili in 11 varianti colore al prezzo di 157 euro.
000Velvet: Italia Independent è la prima azienda nel mercato dell’occhialeria ad introdurre l’effetto “velluto” nel range dei trattamenti effettuati sui propri occhiali.
La superficie dell’occhiale risulta essere soffice e morbida al tatto come se l’occhiale fosse rivestito di velluto. Il trattamento, oltre a donare agli occhiali una matericità unica, ha la peculiare caratteristica di essere antigraffio.
Irresistibile al tatto e resistente a tutto il resto.




 

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