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Elezioni regionali 2010:
gli industriali campani
chiedono la “svolta”
L'interVENTO - Fiducia, competitivitÀ, responsabilitÀ:
queste le chiavi del rilancio
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di Confindustria-Ance Benevento alla politica
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L'INTERVENTO
Fiducia, competitivitÀ, responsabilitÀ:
queste le chiavi del rilancio
 Silvio Sarno
presidente
Confindustria
Avellino
Il rischio, alla vigilia delle elezioni regionali, è di una continua e stanca ripetitività nella segnalazione dei problemi e nell’indicazione delle priorità. Quello del rassegnato rito è un lusso che non possiamo consentirci. É in gioco il nostro futuro.
Prima e necessaria condizione è quella di recuperare energie per infondere nuova fiducia - critica se si vuole - ma comunque fiducia nelle possibilità che la Regione Campania, che nel 2010 celebra i quarant'anni di vita, si ponga come Istituzione centrale e caratterizzante di nuovo corso.
Oggi la sua azione è ancora sospesa. Molti di noi sono nati e cresciuti dopo la sua introduzione, ne vorremmo finalmente cogliere le vere potenzialità di fondamentale Istituzione di programmazione e di governo.
Confindustria Campania ha elaborato aspettative e indicazioni del sistema imprenditoriale sulla futura azione della Regione. Il mio richiamo specifico va quindi alle diverse e insidiose crisi industriali che il territorio irpino sta vivendo e che creano una oggettiva incertezza.
Le difficoltà delle singole situazioni industriali hanno caratteri peculiari: si tratta di riposizionare importanti stabilimenti produttivi; in altri casi di formulare nuove strategie allocative di rinnovati prodotti; in generale di salvaguardare quel carattere endogeno di fare impresa sviluppatosi in questi anni e che oggi subisce battute d'arresto per debolezze strutturali del territorio, enfatizzate dalla crisi. Ritorna il tema della competitività, comune a tutte queste situazioni. É quanto mai emblematico come la competitività racchiuda in sé diversi aspetti di un'azione complessa. Prende in esame la capacità di produrre valore aggiunto, indirizza e proietta l'azione pubblica nella dotazione di infrastrutture, logistica, servizi. Pone in risalto il vivere civile, la sicurezza dei territori; mira all'efficienza gestionale dei servizi sanitari; sostiene un'adeguata azione di formazione; ricerca, centri d’innovazione; richiede una pubblica amministrazione protesa al bene comune.
Se solo ci incamminassimo verso questi orizzonti con un patto forte tra rappresentanti e rappresentati, credo fermamente che tutti i territori saprebbero riscoprire la via della crescita; le strategie industriali potrebbero nutrirsi di un nuovo contesto e stabilire interconnessioni tra comparti e settori; la società civile sarebbe abilitata a riscoprire le proprie potenzialità e a non abbandonarsi a vivere di intermediazione pubblica.
Liberalizzare, con regole chiare e certe, significa proprio questo: riscoprire le potenzialità della società civile e conferire vero primato alla politica.
Anche le Associazioni devono enfatizzare la propria responsabilità. Il nuovo Statuto della Regione Campania ne abilita ancor più la funzione chiamandole ad una più diretta azione di stimolo e di indicazione.
Anch'esse devono essere sempre più aggiornate nel guidare il cambiamento e di riferimento nelle diverse realtà locali. |
