IL CUCCHIAINO
di Raffaella Venerando
Champagne? No, spumante!
Nel 2009 i vini della festa italiani hanno battuto i rivali francesi
segnando un incremento del 5% nelle esportazioni
Il 2009 non è stato un buon anno per lo champagne francese, come rivela un’analisi condotta dalla Coldiretti. Le esportazioni di champagne hanno infatti subito un brusco calo (22% in quantità), per un totale di 8,87 milioni di casse da 12 bottiglie (106 milioni di bottiglie) e un valore di 1,6 miliardi di euro (-28%).
A beneficiare di questo crollo è stato l’antagonista di sempre, l’italianissimo spumante che, per la prima volta nella storia, ha battuto il rivale francese, facendo registrare un aumento del 5% nelle bottiglie esportate per un totale di 130 milioni di bottiglie spedite nei soli primi undici mesi del 2009 (dati su elaborazioni lstat). Addirittura, l’impennata dei numeri relativi alle esportazioni di spumante ha superato di gran lunga il consumo nazionale.
I principali estimatori oltre confine dello spumante italiano restano i tedeschi e gli americani - come specificato dal rapporto della Coldiretti - anche se negli ultimi anni in Gran Bretagna e nei paesi emergenti sta crescendo il numero di appassionati di bollicine Made in Italy.
In affanno è comunque l'insieme delle esportazioni francesi di vini e alcolici, che si riducono in totale del 17% in valore per un totale di 7,74 miliardi di euro, che è pari a più del doppio dell'export di vini Made in Italy che nel 2009 – sempre stando alle stime della Coldiretti - non dovrebbe superare i 3,5 miliardi in calo del 5% per cento in valore, ma in aumento del 9% in quantità.
Le regole per una scelta giusta
Quali sono le regole da osservare per scegliere un buon spumante?
Uno spumante italiano di elevata qualità deve espressamente indicare in etichetta le dizioni:
1. metodo classico (significa che è fatto con il metodo champenois);
2. Doc (denominazione di origine controllata), Docg (denominazione di origine controllata e garantita) o l'analoga sigla europea VSQPRD (Vini Spumanti di qualità prodotti in regioni determinate) che assicura che il vino è di una determinata area geografica;
3. “prodotto e imbottigliato da” (con la specifica del produttore);
4. la data della sboccatura, cioè della eliminazione del deposito che si forma nelle bottiglie.
Per le bollicine francesi valgono in linea di massima le stesse indicazioni dello spumante, cui si aggiungono, o si dovrebbero aggiungere:
- la sigla Ay che sta ad indicare la zona con i vigneti migliori;
- la sigla R.M (lo champagne è fatto con uve dei produttori);
- la sigla N.M (lo champagne è fatto con uve di diversa provenienza);
- la dizione pas dosè o nature (non è stato aggiunto sciroppo zuccherino);
- l'indicazione dell'annata (se si tratta di uno champagne millesimato). |