Poche scelte, ma mirate ed efficaci
Questa la politica che vogliamo
Per risanare l’economia e generare nuova fiducia è necessario prima di tutto ripristinare la cultura della legalità, tanto nei cittadini quanto nelle imprese,
istituzioni e associazioni di rappresentanza
«Le PMI devono essere
l’oggetto primario
delle prossime politiche, nazionali e regionali,
in quanto esse rappresentano la maggior parte del nostro tessuto produttivo; per cui è indispensabile migliorarne l’accesso ai mercati
e rafforzare il loro potenziale di crescita»
Giorgio Fiore, Presidente Confindustria Campania
Oggi l’obiettivo principale della politica per le imprese dovrebbe essere la creazione di condizioni favorevoli per effettuare investimenti per la competitività e l’innovazione. La politica infatti ha la responsabilità di non aver introdotto riforme adeguate ed orientate al buon funzionamento della macchina dello Stato a supporto dell’imprenditoria. Inoltre, soprattutto nelle zone dove le politiche statali e regionali hanno funzionato ancora meno, perché aree disagiate o in cui è forte la presenza di corruttela e criminalità, si è generata inevitabilmente sfiducia nei confronti delle Istituzioni. Per risanare l’economia e generare nuova fiducia è necessario prima di tutto ripristinare la cultura della legalità, tanto nei cittadini quanto nelle imprese, istituzioni e associazioni di rappresentanza; in quanto solo un sistema basato sulla lotta all’illegalità e alla criminalità potrà generare uno sviluppo economico. In secondo luogo, ritorno alla cultura dell’ordinaria amministrazione, ma anche semplificazione della P.A. per migliorarne l’efficienza. È infatti indispensabile agevolare i rapporti delle imprese con la P.A., in quanto le sue disfunzioni e i ritardi dei pagamenti, sono diventati un onere che le imprese non possono più permettersi.
Prioritario è anche promuovere uno sviluppo endogeno al territorio. Fondamentale è in questo caso creare delle collaborazioni tra istituti di ricerca ed il mondo delle imprese. Il futuro, infatti, deve essere orientato alla creazione di reti pubbliche-private, altamente integrate, che collegano Università, organismi di ricerca e imprese; comprese le PMI. Proprio le PMI devono essere l’oggetto primario delle prossime politiche, nazionali e regionali, in quanto esse rappresentano la maggior parte del nostro tessuto produttivo; per cui è indispensabile migliorarne l’accesso ai mercati e rafforzare il loro potenziale di crescita.
Infine, per conseguire un vero rilancio economico occorrerà concentrare le risorse economiche su iniziative di concreto impatto produttivo, evitando gli sprechi. L’indirizzo dovrà essere quello di concentrare gli investimenti nei settori strategici ad alto contenuto tecnologico e, parallelamente, incentivare l’innovazione nei settori tradizionali.
Per la nostra regione sarebbe fondamentale portare a termine l’autostrada Napoli-Reggio Calabria, ammodernare la rete ferroviaria Napoli-Bari, potenziare la Benevento-Caianiello e armonizzare il sistema portuale campano; tutti interventi volti ad un riassetto e ad uno sviluppo territoriale, in quanto consentirebbero di rompere l’isolamento di alcuni territori, di integrare le realtà economiche e di farne nascere di nuove. Indispensabile è, inoltre, procedere ad una razionalizzazione del sistema sanitario.
L’orientamento futuro di qualsiasi politica dovrebbe dunque basarsi su poche scelte mirate, sulle quali concentrare gli sforzi per la relativa realizzazione. Questo è quello che serve per reinstaurare un clima di fiducia e riconsolidare il rapporto tra impresa e politica. |