Montante:
«La legalitÀ paga sempre»
De Martino “sale” alla guida
di AssoAscensori, federata ANIE
Montante:
«La legalitÀ paga sempre»
Il rispetto delle regole è una scelta che va al di là dell’etica,
della morale e delle ragioni di mercato
di Raffaella Venerando
Antonello Montante
Delegato Nazionale Confindustria per i rapporti con le Istituzioni preposte al controllo del territorio
Presidente, le nuove norme comportamentali in tema di legalità - approvate dalla Confindustria - partono dai codici etici delle aziende del Sud. Si tratta di regole immediatamente applicabili. In concreto cosa stabiliscono e con quali obiettivi?
Le regole sancite dal nuovo Codice Etico di Confindustria, nate in Confindustria Caltanissetta nel 2007 e condivise all’unanimità da Confindustria Sicilia e il Comitato del Mezzogiorno, sono immediatamente applicabili anche se naturalmente ogni caso deve essere valutato attentamente dal collegio dei Probiviri. Le disposizioni della delibera non devono essere disattese nelle Territoriali; abbiamo lavorato con dedizione e impegno nei confronti delle Istituzioni tutte, delle Forze dell’Ordine e della Magistratura, così come nei confronti di tutta la società civile in rappresentanza di tutti gli imprenditori onesti che adesso non saranno più soli, bensì supportati e incoraggiati a crescere in questo generale cambiamento culturale nella difesa dei propri diritti alla legalità.
Le regole riguardano la sospensione e l’espulsione delle aziende che non sono in linea con il nostro Codice Etico e che, al contrario, avallano le condotte violente, corrotte e intimidatorie delle organizzazioni criminali. Confindustria prevede inoltre la presentazione come parte civile nei processi che vedano le imprese parte lesa o imputata. Gli obiettivi di questo epocale cambiamento, o come meglio l’ha definito lo scrittore Andrea Camilleri all’alba della lotta degli imprenditori siciliani, la “rivoluzione copernicana”, mirano a garantire un sostegno forte alle aziende associate: vogliamo far capire all’imprenditore che il rispetto delle regole non è soltanto una scelta morale, ma anche una scelta di convenienza economica. La legalità alla lunga paga. Noi dobbiamo rendere le nostre imprese più competitive e questo sicuramente è un buon modo per assicurare lunga vita alle nostre imprese e un forte retaggio culturale ai nostri figli.
Quella contro le mafie è innanzitutto una guerra culturale. Ritiene che tutti gli attori coinvolti stiano facendo la propria parte?
Ritengo comunque e soprattutto che il presidente in questo momento stia garantendo il patto nazionale tra le Istituzioni, le Forze dell’Ordine e la Magistratura, le forze politiche e la società civile, e lo sta facendo in modo concreto; anche la decisione in merito alla delega per i rapporti con le Istituzioni preposte al controllo de territorio a garanzia del funzionamento dello stesso ne è una prova tangibile. C’é un’omogeneità generale su questo cambiamento culturale in atto, che ha permesso che si sviluppasse una forte sinergia e comunità di intenti con il Comitato del Mezzogiorno di Confindustria, che ha presentato il documento in Giunta, grande condivisione con la stessa Assolombarda, e adesso approvazione delle nuove regole comportamentali in tema di legalità dalla stessa Giunta Nazionale di Confindustria. Il mio auspicio è che le disposizioni della delibera possano essere applicate da tutte le associazioni e che, quindi, possa essere condivisa dalle restanti parti della rete nazionale. Questo continuo movimento per il rinnovamento è stato ben palesato ancora prima della delibera nazionale sul Codice Etico. Si è fatto tanto, ma altrettanto tanto si dovrà ancora fare. Noi auspichiamo, e sono sicuro che questo accadrà, che questo strumento venga sempre più visto come uno strumento “per” gli imprenditori e non “contro” gli stessi, così da permettere la totale applicazione del Codice Etico. Tutto questo è ormai indispensabile. Bisogna che tutti comunque facciano una precisa scelta ora, senza se e senza ma, una scelta che va al di là dell’etica, della morale, delle ragioni di mercato. Ora è il momento più maturo per cambiare.
Il Governo ha varato un piano straordinario in dieci punti per il contrasto delle mafie. Lo ritiene funzionale?
Il decreto sintetizza una grande svolta antimafia. L’azione politica del governo in linea con il nuovo codice comportamentale di Confindustria sicuramente creerà una massa critica sostanziale. Credo che sia molto funzionale.
Lei un anno fa denunciava che per le imprese del Sud la crisi era doppiamente pericolosa per i margini che si offrivano al fenomeno dell’usura. Quali dati si registrano su questo fronte?
La recessione e il grave divario che si sta ampliando tra le regioni meridionali e quelle settentrionali potrebbero essere fatali per il Sud e perciò occorre evitare che in un momento così critico l'unico sbocco delle imprese per trovare credito sia l'usura. Servono interventi urgenti del governo e attenzione particolare sul fronte del credito. Dai dati allarmanti si rilevano centinaia di casi di imprese in pericolo.
Il rispetto delle regole può diventare un punto di forza nella concorrenza internazionale?
Assolutamente si, anzi direi che è la conditio sine qua non per competere sui mercati internazionali; bisogna investire in ricerca e innovazione, diversificare e sviluppare una moderna ed efficace cultura d’impresa in modo da aumentare il livello del nostro appeal verso gli investitori esteri. Dobbiamo essere competitivi e attrattivi per presenziare nel modo migliore sui mercati esteri. Non si può pensare di fare un buon marketing aziendale conquistando nuovi mercati, se non rispettando le regole fondamentali per far crescere prima di tutto un’impresa in modo sano e moderno, e non esiste nessun ammodernamento se non si passa prima dal rispetto della legalità.
I 100 anni dell’Italia che lavora e che produce
Il 5 maggio 1910 - cento anni fa quindi - nasceva la Confederazione italiana dell'industria salutata da Luigi Einaudi come “L'Italia che lavora e che produce”. Per festeggiare il suo primo secolo di storia, l'organizzazione presieduta da Emma Marcegaglia ha voluto un ricco programma di eventi che fossero essere, insieme, "memoria e proposta".
«Cento anni sono un compleanno importante» ha dichiarato la presidente Marcegalia. «I valori di Confindustria, l'imprenditorialità, il lavoro, la produzione, lo sviluppo, sono parte della vita di tutti i cittadini: la storia di Confindustria è storia dell'Italia ed in questo senso il suo Centenario è un evento di interesse generale».
Le celebrazioni del centenario si sono aperte il 10 febbraio scorso a Torino – prima sede dell’organizzazione - con i Confindustria Awards for excellence dedicato allo scomparso Andrea Pininfarina e volto a premiare le 3 imprese campione nel made in Italy, nell'innovazione e nella valorizzazione del territorio. Nella stessa giornata, poi, è stato presentato il portale celebrativo www.centenarioconfindustria.it. Ricco di informazioni, immagini e approfondimenti, esso contiene notizie inerenti la storia, gli eventi, gli appuntamenti e le iniziative dedicate al secolo di vita dell’associazione degli imprenditori.
L’home page si apre con un rapido conteggio simbolico, da 1 a 100, su cui campeggia il logo del Centenario e da cui partono cinque percorsi di navigazione: idee e programma (un centenario di tutti), tappe principali (la storia di un secolo), iniziative (la memoria del futuro), mostre (lo sguardo che racconta), appuntamenti in Italia e all’estero (conoscere per fare).
Nella sezione “La memoria del futuro” viene dedicato spazio a documenti di grande interesse storico rintracciati nell’Archivio Storico di Confindustria, la cui valorizzazione rientra nei progetti del Centenario.
Fra gli obiettivi, anche quello di consentire l’accesso on line alle descrizioni dei documenti, una mole di materiale documentario del periodo compreso fra il 1910 e il 1970.
Alla forza espressiva delle immagini è affidato il compito di raccontare la storia di un secolo di imprese anche da un punto di vista emozionale: lo sviluppo del nostro Paese è costellato di momenti, la cui testimonianza visiva è nel patrimonio iconografico di molti archivi fotografici aziendali.
Da queste immagini riportate alla luce grazie ad iniziative mirate promosse da Confindustria in occasione proprio del Centenario, trapela la linfa vitale della produttività degli Italiani.
Il sito verrà costantemente aggiornato nel corso di tutto il 2010.
Allo storico Valerio Castronovo, invece, è stata affidata la redazione di un libro sulla storia della Confederazione. |
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