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  Dicembre 2012

Articoli n° 05
GIUGNO 2010
 
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manifatturiero SEMPRE PiÙ giÙ

Le imprese a sostegno degli istituti tecnici e professionali

Progetto Lauree Scientifiche

industria in mostra

prestito speciale per le piccole e medie imprese

Lavoro: le iniziative di Confindustria e Provincia di Salerno per migliorare i percorsi formativi sul territorio

paola cianciullo (Cianciullo Marmi) eletta presidente del Gruppo Legno Arredo di Confindustria Salerno

ingegneria del cibo al via un master internazionale a Salerno

industria in mostra

Tra maggio e giugno la rassegna fotografica dedicata alla storia delle industrie del Salernitano è stata ospitata prima a Caggiano e, poi successivamente, all’Università degli Studi di Salerno

di Raffaella Venerando

In occasione della XII Settimana della Cultura promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la mostra fotografica realizzata per il novantennale di Confindustria Salerno insieme al Dipartimento di Scienze Economiche e Statistiche dell’Università di Salerno ha cambiato casa: dai locali della Territoriale salernitana infatti la mostra è stata trasferita, grazie alla collaborazione della locale Amministrazione Comunale, nei locali dello splendido Castello Normanno del Guiscardo a Caggiano dal 16 aprile al 15 maggio, per poi approdare successivamente - dal 27 maggio al 10 giugno - nella Piazza del Sapere all’interno del Campus di Fisciano, nei pressi della Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Salerno.
È stato attorno all’identità individuale dei capitani d’azienda di una “volta”, alla storia collettiva, e all’incrocio fra questi due aspetti che è nata l’idea della mostra fotografica e di un sito web (www.industriainmostra.it), inaugurati entrambi lo scorso dicembre, per proporre al pubblico alcune suggestive immagini d’archivio che raffigurano tecnologie, prodotti, processi, luoghi, ma soprattutto persone ritratte in momenti di lavoro al fine di recuperare quel valore prezioso che è la memoria, ma anche la storia e la cultura d’impresa.

Giovanni Caggiano, Agostino Gallozzi e Adriano Bellacosa



***
Lo scorso 13 maggio - alla presenza del Presidente degli industriali salernitani Agostino Gallozzi; del Sindaco del Comune di Caggiano Giovanni Caggiano; dell’Assessore al Patrimonio della Provincia di Salerno Adriano Bellacosa e della dottoressa De Martino BAPPSAE di Salerno - è stata organizzata una visita alla mostra, nel corso della quale il presidente Gallozzi ha sottolineato quanto sia necessario «riscoprire il valore dell'impresa come comunità di persone che lavorano insieme, condividono identità e legami affettivi, partendo dalla consapevolezza che l'impresa stessa produce benessere per la società di cui è parte integrante. Iniziative come quella realizzata in occasione del novantennale della fondazione di Confindustria Salerno, si pongono l’obiettivo di sottolineare la centralità del comparto produttivo nei processi di sviluppo socio-economico».



La mostra fotografica “Le imprese: storie e immagini” allestita nella Piazza del Sapere del Campus di Fisciano

La mostra, curata dai docenti Aldo Montaudo e Biagio Di Salvia del Dipartimento di Scienze Economiche e Statistiche dell’Ateneo Salernitano, ha proposto un’ampia e approfondita documentazione fotografica, costituita da circa 200 scatti, della storia delle industrie del Salernitano. Attraverso la rassegna è stata così raccontata l’evoluzione della molteplicità delle esperienze produttive, tecnologiche e lavorative che hanno segnato lo sviluppo di imprese protagoniste dei diversi settori industriali della provincia nell’ultimo secolo.




La parola a...

di Raffaella Venerando

Pasquale Persico
Presidente Fondazione Alario


Professore, lei ha definito in un suo libro Caggiano come la città dei numeri sette…perché?

Da molti studiosi il numero 7 è considerato magico. Uno di questi è senz’altro il matematico Eulero, colui che ha scoperto che non era possibile percorrere Königsberg - città famosa per aver dato i natali al filosofo Emmanuel Kant - passando per tutti e sette i suoi ponti, senza però non passare due volte per lo stesso ponte. La città di Caggiano, intrisa di percorsi e sentieri naturalistici semieuleriani (vedi scheda “Il sentiero di Santa Veneranda”), è come se avesse in sé mille identità nascoste e per questo è ricca di un fascino misterioso. Nelle sue mura, lungo via Roma, è custodito poi una sorta di segreto: dei grafi numerici che ha portato a Caggiano Renato Caccioppoli, anch’egli illustre matematico, e che raccontano storie di convivialità e speranza e che sono il perfetto esempio della magia indefinita e suggestiva di questi luoghi.

Ma un territorio può essere ricco senza industria?
Caggiano non è una città che presenta spiccata questa caratteristica, ma ha buone potenzialità di espandersi in questa direzione. Trovandosi a soli 20 minuti da Potenza, è un territorio particolarmente attrattivo per insediamenti industriali non solo campani. Oggi è una cittadina dotata di uno straordinario equilibrio, poiché il suo sviluppo non è completamente rurale, perchè ha una buona ricettività e un’ottima cucina (i caggianesi erano i cuochi dei borboni, ndr), oltre a possedere in sé quelle credenziali che ne potrebbero fare un’area di interessante sviluppo industriale.
Adriano Bellacosa
Assessore al Patrimonio Provincia di Salerno


Assessore, a breve ci sarà il primo giro di boa per Giunta provinciale voluta dal presidente Cirielli. Come ritiene sia il saldo che la riguarda?

In termini di tempo e impegno dedicato a svolgere le funzioni di assessore al patrimonio, ma anche agli affari legali e poi ancora alla trasparenza amministrativa, alla legalità, alla sicurezza, alle relazioni internazionali e ai rapporti con le comunità estere, mi assegno un voto molto alto. Non credo competa a me, invece, esprimere un giudizio sui risultati raggiunti poiché ritengo che a farlo debbano essere quanti esprimono il loro consenso con il voto.

Quanto conta la memoria storica per l’identità di un popolo e di un territorio?
La memoria storica ha un valore inestimabile. Se oggi viviamo in un contesto sociale ed economico sostanzialmente improntato alla concordia, lo dobbiamo innanzitutto a quanto accaduto negli anni precedenti nella nostra storia, fatta di grandi combattenti e servitori della Patria, e all’ideale comune che ci fa ritrovare uniti tutti sotto la stessa bandiera. La nostra storia è importante perché in essa troviamo il valore della nostra cultura che è ciò che ci caratterizza e distingue dalle altre comunità.

Ci sarà spazio per la mostra dedicata all’industria salernitana nel cartello degli eventi che saranno organizzati nei prossimi mesi al Castello di Arechi?
Sicuramente la mostra oggi esposta qui a Caggiano (13 maggio, ndr) potrà essere nei prossimi mesi ospitata nei locali del Castello di Arechi. La Provincia può dirsi soddisfatta dell’eccezionale lavoro fatto per completare il restauro del Castello durante i primi 100 giorni di governo della sua giunta. Al momento, il Castello è utilizzato per incontri istituzionali poiché siamo convinti che esso rappresenti il simbolo della nostra identità salernitana. Una mostra come questa dedicata alle industrie salernitane senz’altro troverà una giusta collocazione nella programmazione artistica della stagione estiva, in ragione dell’importanza di questa iniziativa che guarda al passato, ma che ci invita a considerare quanto ancora resta da fare per l’industria, l’economia e lo sviluppo locale.

E al Columbus day di New York?
Tra le altre relazioni istituzionali cui la Provincia sta lavorando, vorrei ricordare la collaborazione con il Niaf per la storica manifestazione di New York dedicata alle celebrazioni legate sia alla data della scoperta del Nuovo Mondo, sia alla memoria di Joe Petrosino, il poliziotto italo-americano, originario di Padula, ucciso 100 anni fa dalla mafia siciliana. Anche quest’anno, pertanto, torneremo a New York per celebrare i due eventi. Sarebbe importante “esportare” negli Usa e in queste occasioni la mostra dedicata all’industria salernitana per ricordare proprio come nell’epoca in cui molti sono stati costretti ad emigrare all’estero per potere lavorare, qui nel Salernitano c’era un’economia che cominciava a pulsare e che speriamo continui a fare bene anche in futuro. Sarebbe un prezioso segno di impegno e fiducia nei nostri territori.


di Dionisia De Santis

Il sentiero di S. Veneranda

Il Sentiero di Santa Veneranda” è un percorso che, partendo dall’antico Castello di Caggiano, attraversa il centro storico e prosegue imboccando il sentiero che porta alla Chiesa di Santa Veneranda. Giunti alle rovine dell’antica chiesa, continua percorrendo tutto il sentiero naturalistico fino a raggiungere di nuovo il Centro Storico per concludersi ad anello nei pressi del Castello.
L’intero percorso può essere portato a termine in circa due ore, con passo tranquillo e tenendo conto di brevi soste per osservare, fotografare, scrivere e riposare. Si tratta di un percorso di elevato interesse naturalistico per la presenza di molte piante rare ed endemiche dell’Appennino Meridionale. Esso, dunque, riveste un duplice interesse: scientifico, in senso tradizionale, e culturale nel più ampio senso del termine, secondo una moderna visione di compartecipazione e valorizzazione del patrimonio naturalistico.
La passeggiata inizia dal Centro Storico, nei pressi del Castello. Qui ci si può soffermare sulle specie vegetali che hanno colonizzato i muri e le strade, su quelle specie che normalmente vengono liquidate con l’epiteto di “erbacce” e molte volte combattute con accanimento, ma che invece possono anche essere oggetto di una inconsueta e suggestiva esperienza estetica.
Dopo aver lasciato il Centro Storico si prosegue lungo il sentiero naturalistico. Esso si snoda tra le rocce calcaree di una cuspide rocciosa che domina la valle e consente al visitatore di muoversi in uno spettacolare ambiente che coniuga perfettamente gli aspetti geografici, geologici, botanici, agronomici e storici del luogo. Nonostante l’asprezza ambientale, su questa dirupata cresta battuta dal vento, si può osservare come viva una nutrita schiera di piante e come esse, attraverso innumerevoli meccanismi evolutivi, vi si sono adattate.
Le pareti rocciose ai lati del sentiero ospitano tra le loro cavità e nelle loro fessure una grande ricchezza di forme di vita, inattese meraviglie che, in momenti stagionali diversi, regalano spettacolari fioriture.
Nel periodo di aprile si può ammirare la fioritura della rara Cornetta di Valenza (Coronilla valentina L.) i cui fiori, vivacemente colorati di giallo, diffondono nell’aria un profumo molto delicato. A questa si affiancano molte altre specie come Cornetta dondolina (Coronilla emerus L.), pianta cespugliosa che si insedia tenacemente tra le rocce; l’Alisso sassicolo (Alyssum saxatile L. subsp. orientale), dai fiori riuniti in densi corimbi; il luminoso l’Eliantemo degli Appennini (Helianthemum apenninum (L.) Miller). Lungo il sentiero, ad ogni passo, continuano ad alternarsi fioriture che ravvivano l’ambiente in modo straordinario. Tra le tante specie citiamo solo alcune tra le più vistose come: l’Asfodelo giallo (Asphodeline lutea (L.) Rchb.) dal portamento leggiadro ed elegante; il Ranuncolo millefoglio (Ranunculus millefoliatus Vahl.) dai fiorellini lucidi, intensamente colorati di giallo; oppure i curiosi fiori dei Muscari (Muscari atlanticum Boiss. et Reuter) che formano graziosi mazzetti; e ancora la candida Peverina tomentosa (Cerastium tomentosum L.), pianta endemica dell’Appennino centrale e meridionale, o le robuste fioriture dell’Euforbia cespugliosa (Euphorbia characias L.).
Una pregevole vegetazione che rappresenta ancora una volta come la Natura abbia costruito pazientemente lungo l’arco dei millenni, con delicate interazioni tra clima, suolo e ambiente, uno spazio ad ogni creatura per la sua sopravvivenza. Un patrimonio naturalistico di eccezionale valore sicuramente da far conoscere e apprezzare.

(per i nomi scientifici e comuni é stata seguita la nomenclatura di: Pignatti Sandro, 1982, Flora d’Italia. Edagricole, Bologna).

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