ARCHIVIO COSTOZERO

 
Cerca nel sito



Vai al numero in corso


  Dicembre 2012

Articoli n° 05
GIUGNO 2010
 
UNIONE DI caserta - Home Page
stampa l'articolo stampa l'articolo

rifiuti,
la crisi È sempre dietro l’angolo

Poste Imprese, ora il postino bussa sul pc

La protezione del patrimonio dell’imprenditore passa per lo studio del notaio

equitalia polis incontra gli imprenditori

Ggi Confindustria Caserta aiuta i giovani talenti a fare impresa

50 milioni di euro per aiutare le imprese a uscire dalla crisi


rifiuti,
la crisi È sempre dietro l’angolo

L’emergenza è tutt’altro che definitivamente risolta.
Confindustria Caserta lancia l’allarme: occorre puntare sulla raccolta differenziata e sulla dotazione impiantistica per completare il ciclo



Luciano Morelli

L’emergenza rifiuti è tutt’altro che definitivamente risolta, in provincia di Caserta. La crisi è latente e non terminerà, nella sostanza, fino a quando non sarà attivato un sistema industriale organizzato per il ciclo dei rifiuti, che affronti la problematica in tutti i suoi aspetti: dai rifiuti urbani ai rifiuti speciali, alle bonifiche. La gestione del ciclo dei rifiuti - come si sa - è ora diventata di competenza della Provincia, la quale intanto - avvalendosi della collaborazione della Facoltà di Scienze Ambientali della Seconda università - ha elaborato una proposta di Piano sicuramente apprezzabile, ma che non convince in tutti i punti l’Associazione degli industriali di Terra di Lavoro.

Da qui le “osservazioni” prodotte da Confindustria Caserta, elaborate da un gruppo di lavoro coordinato dal vice presidente e consigliere incaricato Luciano Morelli, le quali evidenziano soprattutto tre necessità: 1) la Società Provinciale di gestione deve essere dotata subito delle necessarie competenze, lasciando ai privati le attività industriali; 2) si deve prevedere la produzione di Fos per la ricomposizione ambientale delle cave e la produzione di Cdr da utilizzare nei cementifici e nei termovalorizzatori; 3) relativamente a questi ultimi, gli industriali ritengono che i termovalorizzatori debbano essere due, impiantati nelle Aree di sviluppo Industriale (Asi), e alimentati a Cdr, con evidenti vantaggi per le aziende in termini di Energia elettrica e di Vapore. Ma ecco di seguito il testo trasmesso alla Provincia. (A. A.)

Le osservazioni degli industriali alla proposta di Piano provinciale per la gestione dei rifiuti della Provincia di Caserta
Egregio presidente, gli industriali condividono largamente, nei principi ed in quasi tutte le soluzioni proposte, lo Studio effettuato dall’autorevole Gruppo di Lavoro della Facoltà di Scienze Ambientali. Le osservazioni che seguono nascono sia dalla nostra approfondita conoscenza del territorio sia dalla preoccupazione che i principi possano non trovare pratica e rapida applicazione.

1. Proposta di Piano per la Gestione dei Rifiuti Solidi Urbani
Riteniamo ragionevoli i dati di partenza, le correzioni effettuate e le proiezioni. Desideriamo sottolineare con forza che la “situazione attuale”, con l’80% del rifiuto messo a dimora in discarica, con una Raccolta Differenziata a livelli ancora assolutamente lontani dai dettati di legge, con una dotazione impiantistica finale inesistente, si configura come un “non ciclo” con il pericolo che l’esaurimento dei volumi di discarica possa portare a situazioni di crisi nel breve-medio periodo (due anni).
Riteniamo vada implementato lo scenario di tipo A3, più equilibrato,che prevede un TMB, ritenendo che la FOS possa trovare utilizzazione per la ricomposizione delle cave e il CDR debba essere utilmente e senza rischi impiegato nei cementifici (con l’ulteriore vantaggio delle scorie che resterebbero inglobate ed inertizzate nel clinker) ed in Termovalorizzatori ubicati in aree industriali. Lo scenario A consentirebbe inoltre di affrontare il transitorio con minori difficoltà.
La differenza percentuale nei volumi da inviare a discarica tra i due scenari A e B del resto si riduce all’aumentare della RD, fino a meno del 6% con una RD al 65% (prevista per legge nel 2012), considerata anche la necessità di inertizzazione delle ceneri derivanti dalla termovalorizzazione.
Riteniamo che le azioni immediate da mettere in atto siano:
- Verifica dell’organizzazione della Società Provinciale deputata alla gestione del ciclo, dotandola delle necessarie professionalità, ed evitando che la stessa operi con le logiche ed i metodi che hanno portato alla crisi del sistema.
- L’incremento sostanziale della Raccolta Differenziata, obiettivo raggiungibile in tempi brevi, come hanno dimostrato esperienze attuate in altre regioni ma anche in Campania. Una raccolta differenziata media provinciale del 50%, ritenuta nella proposta “irrinunciabile” e “perseguibile con successo” “attraverso l’implementazione di adeguate politiche gestionali e di una corretta ed esaustiva informazione ai cittadini” necessita di una struttura dedicata allo scopo, tecnicamente referenziata, che possa immediatamente agire di concerto con i tutti i Consorzi di filiera.
- Ripristinare le funzioni originarie dello STIR di S. Maria Capua Vetere, mettendolo in grado di produrre CDR (da avviare ai cementifici, al Termovalorizzatore di Acerra ed ai futuri termovalorizzatori provinciali) e FOS da utilizzare per la ricomposizione ambientale delle cave.

Fabbisogno Impiantistico provinciale
Premessa: per la massima efficienza ed efficacia del ciclo dei rifiuti, per attuare una netta separazione dei ruoli tra controllore e controllato ed evitare commistioni tra attività istituzionali ed economiche, riteniamo indispensabile che le attività operative industriali (escluse le discariche) siano riservate all’iniziativa privata, senza creare nuovi impianti a gestione pubblica. In particolare:
- IMPIANTI di SELEZIONE: quelli già esistenti sul territorio, privati, possono essere rapidamente adeguati ai speriamo rapidamente crescenti volumi della Raccolta Differenziata;
- IMPIANTI di RILAVORAZIONE: ne esistono sul territorio provinciale già per alcune importanti categorie di rifiuto; nuove opportunità imprenditoriali potranno nascere quando i volumi potranno assicurare le giuste economie di scala;
- IMPIANTI di DIGESTIONE ANAEROBICA: concordiamo con la necessità di nr. 3 impianti;
- Gli IMPIANTI di TERMOVALORIZZAZIONE: la costruzione di un TV deve tenere conto della impossibilità di avere incentivi CIP 6; invece di un solo termovalorizzatore per RUR, suggeriamo la valutazione di n°2 Termovalorizzatori di taglia medio piccola, ubicati in aree industriali, alimentati a CDR e residui dalla selezione e dal riciclo, con vantaggi per le aziende insediate sul costo dell’energia elettrica e termica (con Consorzi di Gestione privati o pubblico-privato);
- IMPIANTI di DISCARICA: sono quelli che destano maggiore allarme sociale e sono a maggiore rischio di infiltrazione criminale (come in genere le attività a bassa tecnologia); riteniamo che debbano essere oggetto di grande attenzione nella progettazione e nella coltivazione; quest’ultima, data la necessità di assicurare un costante controllo da parte degli enti locali territoriali (non perseguibile attraverso strumentazione come nel caso dei termovalorizzatori o di altri impianti industriali) dovrebbe essere affidata alla gestione pubblica.

Lo Scenario di Transizione
Condividiamo le preoccupazioni che lo scenario peggiore possa avverarsi, con raccolta differenziata bassa, impianti in ritardo ed esaurimento discariche. Riteniamo dunque urgente:
- che la Società provinciale di Gestione, dotata da subito di tutte le professionalità necessarie, si concentri immediatamente sull’incremento della raccolta differenziata, con l’aiuto dei consorzi nazionali;
- attuare lo scenario A3, con ripristino della produzione CDR e FOS.
Ecoballe
Dati gli enormi volumi in gioco occorre una soluzione dedicata: un termovalorizzatore o un gassificatore, ubicato in località prossima ai luoghi di stoccaggio per evitare movimentazioni inutili e dannose sia dal punto di vista ambientale che economico.

2. Proposta di Piano per la Gestione dei Rifiuti Speciali
Come correttamente indicato dagli estensori della proposta, la pianificazione su scala provinciale deve necessariamente scaturire da una pianificazione regionale. Poiché la Regione Campania non ha aggiornato il Piano Gestione Rifiuti Speciali, le considerazioni che seguono sono necessariamente generali e qualitative.
- La definizione della tipologia impiantistica proposta è assolutamente coerente con le necessità, ma andrebbe approfondito il dimensionamento degli impianti al fine di raggiungere le giuste economie di gestione.
- Gli Impianti di smaltimento da realizzare dovranno garantire un ciclo di gestione il più chiuso possibile (senza significativi flussi di materiali in uscita verso altri impianti, soprattutto se fuori dal territorio regionale).
- Il proliferare di impianti al primo stadio tecnologico (stoccaggio, riconfezionamento, inertizzazione) rappresenta un rischio per l’ambiente ed una grande difficoltà per il controllo dei flussi dei rifiuti.
- L’ordine di grandezza indicato (700mila e 100mila mc per discarica per i rifiuti non pericolosi e per i pericolosi) è probabilmente adeguato ad impianti a scala provinciale/interprovinciale.

3. Individuazione delle Aree idonee alla localizzazione degli Impianti di Recupero, Trattamento e Smaltimento
Riteniamo che, data la carenza di informazioni di base, tale delicato tema debba essere oggetto di successivi approfondimenti, in particolare:
- Discariche: riteniamo vada condotto un approfondimento delle caratteristiche delle aree del territorio per una possibile localizzazione di un impianto di discarica controllata anche al di là dei siti indicati in tabella 11.
- Impianti di trattamento termico, Impianti di trattamento meccanico, biologico, chimico e fisico.
Riteniamo:
- condivisibile che tali impianti siano localizzati in aree a forte connotazione e vocazione industriale;
- opportuna una riverifica dei vincoli cogenti;
- prematuro e troppo restrittivo restringere le aree a quelle indicate;
- da rivedere la graduatoria finale delle aree in riferimento alle diverse classi di rifiuto da trattare.

Download PDF
Costozero: scarica la rivista in formato .pdf
Giugno - 1.120 Mb
 

Cheap oakleys sunglassesReplica Watcheswholesale soccer jerseyswholesale jerseysnike free 3.0nike free runautocadtrx suspension trainingbuy backlinks
Direzione e Redazione: Assindustria Salerno Service s.r.l.
Via Madonna di Fatima 194 - 84129 Salerno - Tel. (++39) 089.335408 - Fax (++39) 089.5223007
Partita Iva 03971170653 - redazione@costozero.it