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  Dicembre 2012

Articoli n° 05
GIUGNO 2010
 
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nanomateriali e nanotecnologie per l’innovazione delle imprese

Progetto Re-Waste: valorizzare gli effluenti oleari mediante recupero di sostanze biologiche


NAnomateriali e nanotecnologie per l’innovazione delle imprese

L’offerta di ricerca del Centro NANO_MATES dell’Università di Salerno



Paolo Ciambelli
Direttore di NANO_MATES,
Dipartimento di Ingegneria chimica e alimentare, Università di Salerno
www.nanomates.unisa.it
pciambelli@unisa.it

Nel numero di maggio 2008 di CostoZero annunciavo la nascita del Centro interdipartimentale NANO_MATES (Research Centre for NANOMAterials and nanoTEchnology at Salerno University) che ancora oggi dirigo. Dopo due anni ritorno a parlare del Centro e della sua offerta di ricerca, prendendo spunto dalle dichiarazioni del Presidente Gallozzi nel recente incontro all’Università di Salerno tra Giunta di Confindustria Campania e Corpo accademico: «La dimensione internazionale della competitività spinge i sistemi di sviluppo locale a ricercare con insistenza partnership virtuose con il mondo delle Università. Per quanto riguarda Salerno stiamo intraprendendo la strada di un rapporto organico e strutturale anche grazie all’eccellente offerta del campus di Fisciano».
L’eccellenza dell’offerta di NANO_MATES nasce in primo luogo dall’idea che è alla base del Centro: l’approccio interdisciplinare e multidisciplinare allo studio del mondo “nano”, dai fenomeni fondamentali allo sviluppo di applicazioni e processi innovativi attraverso collaborazioni accademiche e industriali. Oggi docenti e ricercatori di 8 Dipartimenti dell’Ateneo (Chimica, Fisica, Ingegneria Chimica e Alimentare, Ingegneria Civile, Ingegneria dell’Informazione e Ingegneria Elettrica, Ingegneria Meccanica, Matematica e Informatica, Scienze Farmaceutiche), assistiti da giovani dottorandi e post doc, cercano di rendere concreta tale premessa. Sistemi supramolecolari, nanoparticelle, nanocarboni, nanovescicole, polimeri e nanocompositi polimerici, film sottili, scaffold polimerici, metodi di simulazione coarse-grain sono esempi di temi di ricerca affrontati nel Centro con potenziali applicazioni in settori quali materiali, elettronica, meccanica, salute, difesa, tessile, strumentazione. Ma l’eccellenza è soprattutto dimostrata dai risultati di questi 30 mesi di vita, raggiunti grazie anche alle risorse messe a disposizione dai Dipartimenti: attrezzature per preparare e caratterizzare nanomateriali e per realizzare nanodispositivi, e strutture di calcolo per la modellazione e la grafica molecolare. Entro quest’anno il Centro acquisterà un microscopio elettronico a trasmissione. In due anni il Centro ha acquisito una visibilità internazionale e ha ottenuto circa un milione di euro di finanziamenti per: 3 progetti europei (Interconnessioni veloci con nanotubi di carbonio; Nanolubrificanti; Rivelatori di sostanze stupefacenti e loro precursori), un progetto Italia-Israele su Nanoadditivi per lubrificanti grassi, un contratto di ricerca con Finmeccanica nel settore elettronico, un progetto nazionale su nanomateriali per il fotovoltaico, un progetto della Regione Campania su “reti” di nanotubi di carbonio come sensori di temperatura, per cui è stato richiesto un brevetto europeo. Recentemente ho rappresentato l’Ateneo per firmare un protocollo d’intesa per un Progetto internazionale sulle cellule staminali intestinali di cui NANO_MATES sarà partner. NANO_MATES partecipa da 2 anni nello stand Italia dell’ICE ai principali eventi internazionali NANOTECH (negli USA e in Giappone) e partecipa al Programma Nanotecnologie nell’Industria Chimica. Dal novembre 2009 il Centro è sede di un Corso di dottorato di ricerca internazionale con l’Università Jacobs di Brema. È su tali basi che rinnovo l’invito ad un confronto con Confindustria per verificare la possibilità di utilizzare le potenziali ricadute della ricerca di NANO_MATES sull’innovazione tecnologica delle imprese. Nei prossimi anni la potenziale ricaduta delle nanotecnologie sull’economia italiana nei settori energia, alimentare, farmaceutico, cosmetico, elettronico e ICT, tessile, chimico, ambientale, delle macchine, è stimata in oltre 700 miliardi di euro.

 

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