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  Dicembre 2012

Articoli n° 01
GENNaio/febbraio 2010
 


dossier ECONOMIA - Home Page
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"Terra” e territori contro la crisi

L'intervista - Pannullo: «Il mondo agricolo impari a fare squadra»

LA SCHEDA - Per i salernitani la spesa È a chilometri zero

CASE HISTORY - Gruppo Rago, l’azienda dal cuore biologico

LA SCHEDA - “Il Bio sotto casa”

LA SCHEDA - L’identikit del consumatore biologico

L'INVENZIONE - Nano Active, il “film” che allunga la vita a frutta e ortaggi


L'INVENZIONE - Nano Active, il “film” che allunga la vita a frutta e ortaggi

Questa preziosa scoperta porta, tra le altre, la firma della ricercatrice salernitana Alexandra Albunia


La definizione del problema
É noto da oltre 40 anni che il fitoormone responsabile della germinazione, crescita, maturazione e marcitura dei vegetali è l’etilene. La durata e la qualità post-raccolto di molti vegetali (frutti, ortaggi e fiori) è seriamente ridotta se essi sono esposti a tracce (anche poche parti per milione, ppm, o addirittura per bilione, ppb) di questo ormone.
L’etilene, prodotto in maniera endogena, innesca una serie di reazioni che portano infine alla marcitura dei frutti. Tra esse si possono annoverare quelle che causano la scissione di carboidrati complessi a zuccheri semplici, la degradazione della pectina con conseguente ammorbidimento della polpa del frutto, e la degradazione della clorofilla, a cui talvolta è associata la formazione di nuovi pigmenti responsabili del cambiamento di colore nel vegetale.
La naturale formazione dell’etilene nei primi frutti è in grado di innescare il processo anche nei frutti circostanti; in questo modo il processo di maturazione avverrà in modo simile su tutta la pianta o nel campo. Per alcuni frutti, addirittura, il processo di maturazione può essere velocizzato grazie all’aggiunta esterna di etilene (ed è il motivo per cui i kiwi si mettono vicino alle mele e perché una mela marcia fa marcire tutto il cesto). Per altri, cioè per i frutti definiti aclimaterici, come uva e fragola, questo non avviene e, in seguito alla raccolta, si interrompono i processi di maturazione e iniziano quelli che portano alla marcitura. Questo problema è particolarmente sentito dai consumatori che lamentano come principale inconveniente (relativo al consumo di frutta e verdura) che il sapore non corrisponde all’aspetto, come si evince dal grafico sottostante.
Rimuovere l’etilene, invece, offre la possibilità di allungare la vita di molti prodotti ortofrutticoli fino a 2 o 4 settimane in più del normale, in funzione del tipo di vegetale e delle condizioni ambientali.
Ne consegue che il controllo del livello di etilene diventa particolarmente importante da un punto di vista economico perché permette di controllare il grado di maturazione dei beni ortofrutticoli.



La tecnologia utilizzata
La degenerazione dei prodotti ortofrutticoli è dovuta al loro tasso di respirazione ed è fortemente influenzata dall’etilene e dall’anidride carbonica liberate dal prodotto stesso (vedi tabella).
Le tecnologie comuni prevedono la rimozione dell’etilene mediante composti assorbenti o attivi nei confronti di etilene, contenuti in bustine e sacchetti inseriti nelle confezioni, non sempre riciclabili. Questa pratica non solo altera la percezione della genuinità degli alimenti, ma talvolta può diventare nociva in quanto le sostanze possono essere accidentalmente ingerite.
Altre, di più recente diffusione e con un migliore impatto sul consumatore, prevedono l’utilizzo dell’assorbente direttamente all’interno dell’imballaggio. La capacità di assorbimento degli assorbenti commerciali più utilizzati (carboni attivi, zeoliti, composti ceramici) segue l’andamento: acqua » etilene ~ anidride carbonica.
L’efficacia della soluzione “Nano Active”, messa a punto dalla collaborazione tra Alexandra Albunia e Gaetano Guerra (Università di Salerno), Maurizio Galimberti e Franco Fattorini (Itacanova) e Riccardo Bianchi (Film Sp@cialist Europe), nasce dalla possibilità di invertire completamente tali proprietà. Grazie alle elevate affinità tra le forme nanoporose dell’s-PS e le molecole dell’etilene e dell’anidride carbonica, come riportato in un recente lavoro scientifico (Albunia et al. Ethylene removal by sorption from polymeric crystalline frameworks, J. Mater. Chem. 2008, 18, 1046), a parità di condizioni, l’s-PS assorbe circa 5 volte in più la quantità di etilene assorbita dal masterbatch PP/SiO2 (PP contenente il 25% di silice) utilizzato nei film commerciali.
In più non assorbe acqua, evitando così la disidratazione dei prodotti ortofrutticoli. La sua capacità di assorbimento segue cioè l’andamento:
etilene » anidride carbonica»acqua ~ 0
L’imballaggio attivo contenente il nostro assorbente polimerico consente di svolgere delle ulteriori funzioni, non riscontrabili negli imballaggi attivi attualmente disponibili sul mercato, che sono specifici per la conservazione dei prodotti ortofrutticoli. Esso infatti è in grado di regolare in modo innovativo fenomeni come: la minimizzazione della disidratazione; il rallentamento della velocità di respirazione; il controllo del livello di etilene, con un conseguente rallentamento di tutti fenomeni correlati alla maturazione, ed il prolungamento del periodo di conservazione in modo più efficace rispetto ai prodotti concorrenti. Inoltre, permette di ridurre l’utilizzo di conservanti e, importante soprattutto per i frutti aclimaterici, di lasciar maturare i frutti sulla pianta, contribuendo ad ottenere
un prodotto più genuino, più fresco e più saporito.









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