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  Dicembre 2012

Articoli n° 01
GENNaio/febbraio 2010
 


INTERNAZIONALIZZAZIONE - Home Page
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Africa Food Pack 2010,
un intero comparto si apre al made in Italy

extender, dall’internazionalizzazione
allo sviluppo internazionale di impresa


Africa Food Pack 2010,
un intero comparto si apre al made in Italy

Le imprese africane chiedono macchinari e agroindustrie italiane,
avendo identificato il nostro Paese come nuovo partner di livello

Pier Luigi d’Agata
Direttore Generale Assafrica & Mediterraneo
info@assafrica.it

Mentre i Paesi OCSE lottano contro la crisi, quelli emergenti più evoluti continuano ad investire e a rafforzare i legami con l’Africa. Se la strada fosse tutta in discesa, la fantapolitica potrebbe ipotizzare una sostituzione dell’Unione Europea e della sua politica con il continente africano da parte di altri soggetti e altre economie, esterne all’Europa. Ma l’Unione Europea è consapevole della crescente presenza di Brasile, Cina e India, oltre agli Stati Uniti, in Africa, per cui sta cercando di mettere in atto la stessa operazione che ha fatto con i Paesi sudmediterranei. Fino al 2007 infatti, la politica dell’Unione Europea con l’Africa è stata impostata prevalentemente sui rapporti commerciali e gli aiuti.
Viceversa, con il lancio della “Strategia Europa-Africa” nel 2007 si è avuta una inversione di tendenza, verso un approccio paritario sul piano delle macropolitiche di sviluppo. Sul fronte delle micro-politiche, inoltre, la Commissione dell'Unione Europea ha cominciato a lavorare capillarmente sulle azioni settoriali e sul “business for business”, inteso come strumento per generare trading e investimenti ma anche e soprattutto occasioni per creare valore per tutti gli attori economici, europei e africani. I quali a loro volta, sostenuti dai programmi europei, cominciano a fare lo screening della redditività dei singoli comparti.
Il boom delle materie prima in Africa si è ora fermato, mentre il resto del mondo cerca energie alternative e rinnovabili. La crescita di molti paesi africani dipende dalle esportazioni di materie prime: una doccia fredda per gli esportatori di petrolio, legno e minerali, dunque, che costringe i Paesi Subsahariani a riconsiderare altri settori per lo sviluppo delle loro economie, secondo la consapevolezza, ormai irreversibilmente acquisita, della responsabilità del proprio sviluppo. Negli ultimi anni, terms of trade favorevoli e politiche economiche prudenti hanno migliorato la posizione di bilancio di diversi paesi. Tocca ora ai Paesi, specie quelli più stabili e con i conti più in ordine, favorire maggiormente investimenti domestici ed esteri e stimolare la domanda interna, diversificando i settori di investimento.
Infrastrutture e agroalimentare: sono queste ora le priorità e le leve di sviluppo del Continente africano. Il comparto agroalimentare in Africa subsahariana, infatti, vale da solo circa il 13% della ricchezza del Continente e la sua incidenza è destinata a crescere, in considerazione delle sterminate estensioni di terreni fertili disponibili. Secondo la Banca Mondiale, il fattore di attivazione dell’agricoltura in Africa varia tra 1,5 e 2: in altri termini, se il comparto cresce dell’1% questo produrrà una crescita economica complessiva tra il 2 e il 3%.Tuttavia la produttività dei terreni è attualmente molto sottodimensionata ed è scarsamente sviluppata l’industria della trasformazione dei prodotti, che in Africa si attesta intorno al 30% mentre nei Paesi sviluppati viene trasformata nello stesso Paese la quasi totalità dei prodotti nazionali. A ciò si aggiunga che le proiezioni demografiche prevedono che la popolazione del Continente, circa 800 milioni nel 2007, diventerà un miliardo e 700 milioni nel 2050 e quindi a ragione anche la NEPAD-New Partnership for Africa’s Development, la policy per lo sviluppo dell’Unione Africana, ha definito le politiche per la filiera food come un driver essenziale di sviluppo dell’Africa. Compito dell’Associazionismo imprenditoriale è sempre più anche quello di creare un tessuto di relazioni tra il mondo dell’impresa e quello delle opportunità dell’area. I produttori agricoli e agroalimentari africani, tramite il Programma ProInvest gestito dal CDE, il Centre for the Development of Entreprises di Bruxelles, l’Agenzia per lo sviluppo delle PMI dell’Africa di cui Assafrica & Mediterraneo è l’Antenna Nazionale del Sistema Confindustria, chiedono ora la presenza delle PMI italiane di tutta la filiera. Assafrica & Mediterraneo le accompagna, come unico capofila italiano, ad Africa Food Pack 2010, il Salone business focalizzato sui BtoB per vendere e/o investire in 13 Paesi sub sahariani, che avrà a luogo a Dakar in Senegal dal 23 al 26 marzo 2010.
Dai macchinari agricoli e attrezzature, ai macchinari per la conservazione e l’imballaggio, dai produttori di frutta e verdura alle imprese industriali e di trasformazione di tutti i prodotti alimentari: latte, carne, frutta, verdura, cereali, pesce, spezie, caffè, cioccolato, eccetera ma anche oli essenziali, additivi, fiori, prodotti fitocosmetici, prodotti agricoli e quindi tutta la filiera agroalimentare. I produttori africani hanno identificato l’Italia come nuovo partner di livello, per la strutturazione e lo sviluppo di un mercato che domanda sempre più qualità, malgrado la massiccia presenza dei competitors cinesi in Africa in tutti i comparti.
Tale necessità è presente in tutta la filiera di settore, che comincia a rendersi conto delle necessità di lavorare secondo criteri di qualità che rispondano agli standard richiesti dai mercati occidentali. I sistemi di produzione, conservazione e packaging diventano quindi delle vere e proprie chiavi di accesso a mercati che chiedono qualità anche in previsione dell’Area di libero scambio Unione Europea-Africa prevista per il 2020. Occorre inoltre sottolineare, in particolare per il Senegal, che il nostro Ministero degli Esteri per mettere a disposizione del Paese una linea di credito per l’acquisto di beni e servizi italiani da parte di imprese senegalesi.
É un intero comparto quello che si sta aprendo alle imprese italiane nell’Agrifood. Come fare? Basta comunicare ad Assafrica & Mediterraneo (partnership@assafrica.it) la propria intenzione di partecipare. Per l’attivazione delle procedure di supporto e accompagnamento delle imprese italiane ci si iscrive entro il 28 febbraio sul sito web www.africafoodpack.com e si prenota un aereo, le cui tariffe partono da cifre molto contenute. Una fiera, quella di Africa Food Pack 2010, che apre alle imprese italiane di tutta la filiera enormi potenzialità di vendita, di acquisti e di collaborazioni industriali.
Quando si parla di Africa subsahariana scattano le tradizionali associazioni mentali di guerre e povertà, cui si aggiunge la difficile ricerca di operatori professionali nei Paesi africani. Se non ci si lavora già, è un ulteriore aspetto problematico per un’azienda che voglia cogliere opportunità-business in quest’area. Ma è un intero comparto quello che si sta aprendo alle imprese italiane. Abbiamo verificato: è tutto vero.

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