Alfano: «CosÌ combattiamo
la criminalitÀ»
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Alfano: «CosÌ combattiamo
la criminalitÀ»
Il Ministro della Giustizia interviene alla presentazione del volume “Mafia Pulita”
Giovanni Lettieri e Angelino Alfano
Ogni giorno in Italia 250 milioni di euro si trasferiscono dalle imprese produttive e dagli esercizi commerciali alla mafia spa. Ogni minuto lo scotto da pagare è pari a 160mila euro. É l’affaire nero che taglieggia molte realtà aziendali, in particolare nel Mezzogiorno, e di cui si dà conto in “Mafia Pulita”, un volume di Antonio Laudati ed Elio Veltri, presentato all’Unione Industriali di Napoli lo scorso 30 settembre. É intervenuto il Ministro della Giustizia, Angelino Alfano, che, pur condividendo l’opportunità di tenere alto il livello di attenzione dell’opinione pubblica sul fenomeno criminale, ha rivendicato i successi compiuti dal Governo su questo delicatissimo fronte. «Lo aveva detto Giovanni Falcone - ha ricordato Alfano - l’unico modo per sconfiggere la mafia è privarla del suo patrimonio. É partendo da questa convinzione che abbiamo introdotto modifiche sostanziali nella legislazione anti-mafia, un lavoro che non ha precedenti nella storia del Paese». Il Ministro della Giustizia ha sottolineato come, grazie alla creazione del fondo unico, sia stato reso immediatamente disponibile, anche per potenziare le forze dell’ordine e avviare la modernizzazione dell’apparato giudiziario, circa un miliardo di euro. Ad altri quattro miliardi ammonta il valore di beni immobili confiscati alle organizzazioni criminali. Tra gli altri provvedimenti, Alfano ha menzionato l’eliminazione del patrocinio gratuito per i capi clan, l’istituzione del meccanismo della confisca per equivalente (allorché, essendo impossibile individuare i beni, si sequestrano somme di valore assimilabile), l’inasprimento delle norme per il carcere duro, sì da isolare sempre più il “padrino” dal suo esercito criminale. Per Alfano, peraltro, il miglioramento degli standard di efficienza della magistratura passa anche per una crescita della produttività media dei giudici. Una verità che non può essere liquidata con un arroccamento della classe magistratuale a difesa della propria intoccabilità.
All’incontro a Palazzo Partanna, moderato dal Direttore del Corriere del Mezzogiorno, Marco Demarco, sono intervenuti, oltre agli autori del volume, anche il Presidente del Consiglio dell’Unione delle Camere Penali, Michele Cerabona, e il Presidente dell’Unione Industriali di Napoli, Giovanni Lettieri. Il Presidente Lettieri ha evidenziato tra l’altro il contributo offerto dall’Unione con la recente intesa con il Ministro dell’Interno Roberto Maroni, in base alla quale l’associazione metterà a disposizione dei giudici una squadra di manager che provvederanno a valutare l’attività delle aziende confiscate alla camorra con l’analisi dei beni e delle potenzialità produttive, dell’economicità dei contratti in essere, dell’esistenza di eventuali situazioni di dissesto e delle potenzialità di sviluppo. |