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  Dicembre 2012

Articoli n° 09
NOVEMBRE 2009
 


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Internazionalizzazione,
a Mirabella confronto tra esperti di tutto il mondo

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Internazionalizzazione,
a Mirabella confronto tra esperti di tutto il mondo


In occasione della tavola rotonda dedicata al “Premio Filippo Mazzei - The Bridge”
l’imprenditoria irpina incontra rappresentanti istituzionali di Usa, India e Cina


Laboriosità, senso del dovere, sacrificio e creatività come ricchezza umana. Sono questi i principi ispiratori del prestigioso riconoscimento “Premio Filippo Mazzei - The Bridge” istituito da The American University of Rome, a cui l’Irpinia ha fatto il suo omaggio lo scorso 25 settembre, a Mirabella Eclano, presso il Radici Resort di Mastroberardino con la tavola rotonda dedicata al tema dell’internazionalizzazione. Un confronto tra esperti di tutto il mondo, fortemente voluto da Pino Tordiglione, organizzatore di un evento che ha visto la Camera di Commercio di New York incontrare gli imprenditori irpini, con rappresentanze istituzionali di Cina e Taiwan.


Un momento della tavola rotonda

La Valle dell’Ufita diventa per un giorno “ponte” internazionale tra Italia, India e Cina ospitando il comitato del “Premio Filippo Mazzei-The Bridge” istituito da The American University of Rome. Un riconoscimento assegnato a personaggi di tutto rispetto che non tralascia le eccellenze irpine, come nel caso dell’imprenditore della Omi di Lacedonia, Aquilino Villani, che dichiara: «Sono molto soddisfatto di questo riconoscimento che testimonia come i progetti d'impresa non facili possano “decollare” in territori difficili. Ed è possibile fare ciò se alla guida c’è un imprenditore serio e motivato, accompagnato dall’ottimismo dei collaboratori e dall'aiuto delle istituzioni”. Tutto questo è successo in Alta Irpinia e precisamente in casa Omi, Officine Meccaniche Irpine di Lacedonia, azienda oggi confluita nel grande progetto Caltec che trasforma l'area industriale del Calaggio in “aeroporto” del mondo. La tavola rotonda dedicata al tema dell’internazionalizzazione, evento clou del “Premio Filippo Mazzei-The Bridge”, ha ospitato in terra irpina, tra gli altri, Claudio Bozzo, numero una della Msc Co Mediterranean Shipping Usa; Joseph Del Raso, presidente Niaf Us; l’onorevole Amato Berardi, fondatore della Camera di Commercio Italia-America Philadelphia; Yu Ping Lin, esperta di marketing Cina e Taiwan; Giampiero Antonioli, esperto di marketing internazionale Paesi del Mediterraneo; Costantino Capone, vice presidente dell'Unione Camere di Commercio Italiane; Federica Vozzella, vice presidente Confindustria Avellino; Sabino Basso, Presidente Piccola Industria e Piero Mastroberardino, imprenditore e ordinario di Economia e Gestione delle imprese presso l’Università di Foggia.
É Federica Vozzella della Desmon a sottolineare come il tema dell’internazionalizzazione sia d’obbligo in tempi di crisi. «Oggi c’è una maggiore necessità di apertura da parte delle imprese irpine ai mercati internazionali - afferma - e in particolare a quello americano, sia per la tipologia di prodotti (soprattutto l’agroalimentare e il metalmeccanico) sia per la centralità dell’Italia nel mercato mediterraneo». Secondo Vozzella, il momento è dunque favorevole «per non restare radicati sul territorio». «Anche la piccola impresa - conclude - deve internazionalizzarsi per aumentare il suo business. E tutto questo è possibile incrementando la partecipazione alle fiere internazionali, potenziando l’organizzazione commerciale, ma soprattutto sollecitando gli enti pubblici ad aumentare i budget da destinare a questi eventi». Sul tema interviene anche Giampiero Antonioli, presidente di Iris Technologies, società di scouting, sviluppo e ingegnerizzazione di altissime tecnologie. Secondo l’esperto di marketing internazionale dei Paesi del Mediterraneo, quella irpina è una realtà che presenta numerose eccellenze, soprattutto nell’agroalimentare, che all’estero possono trovare una preziosa occasione di valorizzazione con ricadute positive sotto il profilo commerciale e finanziario. «Inoltre, secondo Antonioli, l’Irpinia ha un network imprenditoriale notevole, Piero Mastroberardino e Sabino Basso, che possono agevolare contatti e rapporti commerciali con l’estero». «Eventi come quello di Mirabella Eclano - afferma Antonioli - ne sono una dimostrazione e sicuramente produrranno importanti risultati». Anche per Mastroberardino, che ha ospitato l’evento nella splendida cornice del Radici Resort di Mirabella, è fondamentale per le aziende ascoltare quello che dice il mercato, raccogliere il feedback del consumatore e di tutti coloro che sono impegnati nel processo di importazione e distribuzione dei prodotti. A sottolineare il ruolo dei mercati emergenti è anche Yu Ping Lin, esperta di marketing Cina e Taiwan che ribadisce la grande dinamicità del mercato cinese e i suoi ingredienti vincenti: volontà, forza produttiva, costi competitivi. «A differenza di quanto si sostiene in Italia - spiega Lin - in Cina si presta attenzione alla qualità e si sta lavorando per migliorare e crearsi un mercato per conto proprio». Secondo l’esperta di marketing, la Cina ha attualmente potenzialità enormi: «L’Italia invece, per quel che riguarda la piccola e media impresa, è rimasta indietro perché continua a prevalere la mentalità di investire poco e di voler subito avere risultati. Ovviamente è un discorso che non riguarda la grande industria». Ci sono poi i gap legati al marketing e alla comunicazione: «Non sempre la piccola e media imprenditoria italiana - dichiara Yu Pin Lin - ha una buona padronanza delle lingue, anche dell’inglese, e non sempre si fanno indagini di mercato per capire se determinati prodotti da esportare possano essere adatti alla cultura del popolo di riferimento». Secondo il regista e direttore artistico dell’evento, Pino Tordiglione, «per l’Irpinia è arrivato il momento di imprimere una svolta al processo di crescita e di internazionalizzazione». Nello specifico per fare business, secondo Tordiglione occorre «un nuovo metodo di comunicazione basato sul rapporto umano». «Un evento come quello di Mirabella - afferma - serve concretamente al territorio perché mette intorno allo stesso tavolo esperti di marketing di tutto il mondo che hanno l’occasione di conoscere e farsi conoscere». Secondo Tordiglione, esiste una disinformazione sul posizionamento di prodotti di nicchia: «Non si sa come e dove promuoverli. Molte volte le fiere non sono sedi congeniali per instaurare rapporti di collaborazione. Perché spesso quello che manca è il rapporto umano, la conoscenza di un paese, della sua cultura». Invece, per creare business occorre capire la cultura e la psicologia del popolo cui ci si rivolge: «A Taiwan come in Cina, ad esempio, gli affari non si chiudono negli uffici, ma si stipulano a tavola». In più, c’è un altro elemento su cui gli irpini devono insistere, secondo Tordiglione: «Il primo passo che questo territorio, con l’aiuto delle istituzioni, deve compiere va in direzione dell’associazionismo». Su questa linea, è stato presentato alla presidenza della Regione Campania un altro progetto, Campania Word Business, che propone una serie di incontri commerciali ed economici con tutti i paesi dell’Occidente e dell’Oriente.

 

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