| Mediterraneo:
difendere, affermare e sviluppare
un sano dialogo sociale
I Giovani di Confindustria ci credono
 Mauro Maccauro,
Presidente Giovani Imprenditori Confindustria Campania
É passato un anno da quando mi fu chiesto per la prima volta, sempre in occasione del convegno di Capri, di firmare l’editoriale della “nostra” rivista. Da allora grandi cambiamenti si sono succeduti a causa della grave crisi economica emersa con decisione, e in tutta la sua crudezza, esattamente un anno fa. Cambiamenti che hanno riguardato le aziende e i lavoratori. Al di là del momento contingente e dei timidi segnali di ripresa, credo che la nostra generazione debba abituarsi a questo sistema di “incertezza”, e prepararsi ad affrontare con maggiore prontezza e flessibilità gestionale le sfide che si presenteranno.
Un anno, quello trascorso, in cui anche i Giovani Imprenditori campani - che mi onoro di rappresentare - hanno fatto sentire la propria voce attraverso proposte e iniziative puntuali.
La richiesta - quasi corale - di una no tax area decennale per attrarre maggiori investimenti nel Mezzogiorno, la istituzione di un fondo di garanzia regionale a copertura parziale dei fidi concessi alle aziende da parte delle assicurazioni del credito e l’iniziativa denominata “Addio Burocrazia” per far emergere sia casi di cattiva gestione della “cosa pubblica”, sia le best practices della Pubblica Amministrazione, sono solo alcune delle iniziative messe in campo con ferma convinzione dai Giovani Imprenditori. In questa cornice si inseriscono i nostri convegni nazionali che hanno sempre messo al centro del dibattito temi legati allo sviluppo delle imprese e alla crescita del nostro territorio.
Quest’anno dall’isola azzurra accendiamo i riflettori sul Mediterraneo, per dire la nostra su quanto sta accadendo sull’altra sponda del Mare Nostrum; per evidenziare le opportunità ormai mancate e quelle che assolutamente non si possono più perdere. Per dire, con convinzione, che è giunto il momento che il Mezzogiorno si attrezzi, seriamente, per candidarsi alla guida dell’Area cosiddetta Euromediterranea, nella consapevolezza che - al termine della stagione dei fondi strutturali 2007-2013 - il nostro Meridione d’Italia sarà, se queste risorse non saranno state bene utilizzate, sempre più periferia della nuova Europa a 25.
Sono convinto che, parallelamente ad una nuova e più efficiente azione di concertazione tra i Paesi interessati a quell’area, si debbano rimettere al centro le condizioni per una crescita dei rapporti sociali e culturali tra i nostri popoli. Le nostre università meridionali sono la principale porta culturale di accesso per e da questi Paesi.
In questa direzione si muoveranno i Giovani Imprenditori. Creare nuove condizioni di dialogo sociale al di là dei contingenti rapporti commerciali, sarà la nostra missione da compiere nei prossimi anni. |
