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la criminalitÀ»
Il Regno Unito
apre le porte
al Mezzogiorno
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Come comunicare
Napoli, una cittÀ esagerata
Come crescere sui mercati internazionali
Come comunicare
Napoli, una cittÀ esagerata
Da Capri parte una campagna
degli imprenditori del turismo
per promuovere i valori positivi
del territorio
di Bruno Bisogni
Mario
Pagliari
“Napoli immaginaria. Come si comunica una città esagerata?”. L’interrogativo è stato al centro del dibattito promosso a Capri, giovedì 29 ottobre, dalla Sezione Turismo dell’Unione Industriali, presieduta da Mario Pagliari. Alla tavola rotonda svoltasi all’Hotel La Residenza sono stati invitati, tra gli altri, alcuni affermati professionisti della comunicazione, tra i quali Paolo Chiariello (Sky Tg24), Virman Cusenza (Il Mattino), Alfonso Dell’Erario (Il Sole 24 Ore), Marco Demarco (Il Corriere del Mezzogiorno), Antonio Galdo (Panorama), Carlo Gambalonga (Ansa), Giancarlo Panico (Ferpi), Alfonso Ruffo (Il Denaro), Gennaro Sangiuliano (Rai Tg1). Ma perché puntare l’indice sulla dimensione fantastica, sulle ridondanze che caratterizzano la città? A chiarirlo è il Presidente Pagliari. «Napoli è città dalle mille contraddizioni e vive indubbiamente grandi problemi. Dal colera alla camorra, all’emergenza rifiuti, si susseguono storicamente, spesso sono anche superati, ma con danni enormi, ambientali e d’immagine. Come operatori del turismo, ma anche come imprenditori tout court e come cittadini, ci chiediamo tuttavia: perché all’attenzione dell’opinione pubblica nazionale finiamo solo per le cattive notizie, anche se non sono così “cattive”? Il caso spazzatura era gravissimo, nulla da dire. Ma dalle nostre parti anche lo scippo di un Rolex, episodio purtroppo ricorrente in qualsiasi metropoli, europea e non, può essere “sparato” nella titolazione e scatenare effetti a catena in termini di amplificazione della notizia».
Napoli esagerata e immaginaria, dunque, ma verso una sola direzione. «Non è una sensazione - prosegue Pagliari - sono i fatti a dirlo. Prendiamo ad esempio il Teatro San Carlo. La rinascita straordinaria promossa sapientemente dal Commissario Nastasi non giunge sotto i riflettori dei media nazionali o al più ne è sfiorata. Il maestro Riccardo Muti ha lamentato giustamente che il concerto del primo maggio con i Berliner è stato trasmesso in tutta Europa, perfino in Giappone, ma non in Italia!». Per il Presidente della Sezione Turismo dell’Unione non si tratta di negare l’evidenza. «Che a Napoli e in Campania vi siano stati e perdurino problemi di efficienza nel governo del territorio e di qualità dei servizi pubblici è innegabile. Che occorra una forte azione di prevenzione e repressione del crimine organizzato e della microcriminalità, è quasi pleonastico rimarcarlo, anche se va dato atto al Ministro Maroni di avere ottenuto finora risultati importantissimi, pur se ancora parziali. La questione è che se vuoi rilanciare un territorio devi partire dai suoi punti di forza. Le eccellenze vi sono. L’Unione Industriali ha valorizzato alcune delle sue imprese più qualificate alla presenza prima del Premier Berlusconi, poi del Capo dello Stato Napolitano. Proprio al San Carlo, nel corso dell’Assemblea 2009, abbiamo premiato i napoletani affermati all’estero nei più diversi campi. Manca ancora, tuttavia, una consapevolezza comune, dai governanti ai media, che bisogna fare sistema per promuovere il buono che c’è - ed è tanto! - e farne il cavallo di battaglia della Napoli futura».
Gli industriali del turismo intendono partire da qui per contribuire a una inversione di tendenza. «Comunicare Napoli diventerà un nostro slogan. Continueremo a chiedere una città più pulita, sicura, meglio attrezzata, completata nei grandi sistemi di trasporto già in realizzazione, capace di sfruttare grandi appuntamenti internazionali come l’Expo dello Spazio 2012 e il Forum Universale delle Culture 2013. Ma vogliamo anche una città raccontata meglio. Bellezze paesaggistiche, testimonianze storicoarcheologiche, produzione culturale di ieri e di oggi e, perché no?, anche il folclore, costituiscono oggi un mix ineguagliabile. Quando parliamo della nostra città non vergogniamoci di essere napoletani, siamone fieri, finiamola di piangerci addosso. Sia benvenuto, dunque, nel descrivere Napoli, anche un pizzico di “esagerazione”. Ma diretta stavolta nel senso giusto». |