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  Dicembre 2012

Articoli n° 04
MAGGIO 2009
 


Inserto

DAL TURISMO AI TURISMI.
ANALISI DEL FENOMENO TURISTICO

A cura di Emanuele Salsano, Professore associato di Economia politica
Facoltà di Giurisprudenza, Università degli Studi di Salerno

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La Consulta dei Presidenti dei Gruppi di Confindustria Salerno

Tpl, l’incertezza delle risorse

Management Game 2009

La qualitÀ del servizio elettrico Le aziende incontrano i referenti dell’Enel

La tutela dell’ambiente nel settore delle costruzioni

di Raffaella Venerando

Tpl, l’incertezza delle risorse

Gerardo Buonocore, Presidente Gruppo Trasporto Persone di Confindustria Salerno, fa il punto sulle principali richieste delle aziende private del comparto

Gerardo Buonocore,
Presidente Gruppo Trasporto Persone Confindustria Salerno

Presidente, attualmente quali sono le principali criticità che interessano il Tpl?
Le principali criticità che interessano in generale il TPL ed, in misura maggiore, le imprese private del settore, possono essere sintetizzate con:
- inadeguatezza, allo stato, dei corrispettivi e delle tariffe vigenti per l’esercizio di servizi di linea del Trasporto Pubblico Locale, fissati unilateralmente dalle Amministrazioni competenti;
- mancato adeguamento dei Contratti di Servizio sia al tasso inflattivo ISTAT generalizzato che a quello di settore, e mancanza assoluta di previsione, nei bilanci degli EE.LL., di risorse strutturali destinate alla erogazione dei servizi (per il miglioramento della qualità della mobilità);
- rapidità di erogazione alle imprese delle risorse trasferite dallo Stato (Fondo Nazionale Trasporti ed accise gasolio di cui alla finanziaria 2008), indispensabili per l’adeguamento dei costi sostenuti dalle imprese per l’esercizio di servizi di linea;
- mancanza di stanziamenti, nel bilancio regionale, di concreti fondi da destinare anche agli investimenti in infrastrutture ed impianti fissi destinabili alla gomma.
A detti bisogni l’impresa privata, in particolare, deve aggiungere, purtroppo, la sostanziale assenza di una regolamentazione e della certezza delle risorse; cui si aggiunge la mancanza di meccanismi di snellimento delle procedure di utilizzo del materiale rotabile e della relativa immatricolazione, nonché dell’individuazione di un regolamento di breve termine che, nelle more della definizione delle gare, eviti la sperequazione del rapporto corrispettivo/km tra le imprese private e le “imprese” pubbliche di TPL.

Giudica sufficienti le misure messe in campo dalla politica regionale in favore del Tpl?
Le misure di settore adottate ed adottande dalla politica regionale, in generale, sono appena sufficienti per il TPL su ferro, ma male distribuite sul territorio regionale (esempio: svantaggiata la Provincia di Salerno nel rapporto euro/ab) e assolutamente non sufficienti per il TPL “gomma” e per investimenti in infrastrutture ed impianti fissi destinabili alla gomma (autostazioni di interscambio ed autostazioni finalizzate alla intermodalità, realizzabili e gestibili anche in partenariato pubblico/privato), né adeguata alla futura politica di integrazione modale e di razionalizzazione del sistema di metropolitana regionale. Resta irrisolto, inoltre, il divario tariffario e dei corrispettivi, esistente fra aziende pubbliche e private, attesa l’esistenza del sistema UNICO, non aperto alla imprenditoria privata.

Quali sono le richieste più urgenti degli operatori della categoria?
In virtù di quanto anticipato sopra, le richieste più urgenti, già più volte rappresentate alle Autorità competenti dalla categoria, non possono che sintetizzarsi in necessità di adeguamento dei costi/corrispettivi per l’esercizio di servizi di linea del Trasporto Pubblico Locale (fermi ai parametri del costo-standard dell’anno 1999), necessità di adeguamento dei Contratti di Servizio Ponte dall’anno 2002 a tutt’oggi almeno al tasso inflattivo ISTAT generalizzato, se non a quello di settore, maggiore rapidità sia dell’erogazione alle imprese delle risorse che lo Stato ha trasferito, sia della erogazione delle risorse a sostegno dei maggiori costi che le imprese hanno affrontato a causa del notevole incremento del costo del carburante per la trazione (che negli ultimi dieci anni ha registrato aumenti sostanziali, degli aumenti di autostrade ed oneri assicurativi), necessità di previsione di risorse strutturali, nei bilanci degli EE.LL., e di stanziamenti di concreti fondi da destinare anche agli investimenti in infrastrutture ed impianti fissi destinabili alla gomma, (autostazioni di interscambio ed autostazioni finalizzate alla intermodalità, realizzabili e gestibili in partenariato pubblico/privato).
A detti bisogni l’impresa privata, in particolare, ha evidenziato, appunto, l’urgenza di definire azioni concrete tendenti alla regolamentazione ed alla certezza delle risorse per l’attuazione della riforma del Trasporto Pubblico Locale (con concreta attivazione delle procedure di gara per bacini e/o aree omogenee regionali e provinciali), alla previsione di meccanismi di snellimento delle procedure di utilizzo materiale rotabile e della relativa immatricolazione ed all’individuazione di un regolamento di breve termine che, nelle more di definizione delle gare, eviti la sperequazione del rapporto corrispettivo/km tra le imprese private e le “imprese” pubbliche di TPL.

Come si stanno preparando le aziende del comparto al prossimo appuntamento delle gare?
La principale azione di “preparazione” all’imminente appuntamento delle gare può essere sintetizzata nel concreto avvio di un processo progressivo di aggregazione tra le imprese di settore, già configurato con la recente creazione, di fatto, di una entità consortile (COTRAC) che raggruppa per l’ambito provinciale la maggioranza delle aziende private, e nell’avvio di un processo di associazionismo con l’operatore pubblico di riferimento che possano determinare le condizioni ideali di partecipazione con un soggetto unico “specializzato”, sostanzialmente munito dei requisiti ottimali da offrire: aggregazione che, peraltro, attraverso una progressiva “ottimizzazione” e qualificazione delle risorse endogene alle aziende, meglio possa determinare, già nella fase che precede gli affidamenti, la reale compensazione di talune criticità di impresa e il mantenimento degli standards ottimali sia di offerta all’utenza pubblica servita che di sostenibilità della mobilità locale.

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