Imprenditori e lavoratori insieme:
«nel Mezzogiorno non c’È sviluppo senza legalitÀ»
Sicurezza, infrastrutture e sviluppo:
fronte unico imprese e sindacato
Il futuro delle imprese familiari
tra innovazione e cambiamenti
Tokyo e Singapore, vetrine internazionali
per le eccellenze di Terra di Lavoro
NEWS ASSOCIATIVE
di Antonio Arricale
Imprenditori e lavoratori insieme:
«nel Mezzogiorno non c’È sviluppo senza legalitÀ»
Contro la criminalità grande manifestazione nel Teatro Comunale di Caserta
con Emma Marcegaglia, Guglielmo Epifani, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti
Imprenditori e lavoratori insieme. La lotta alla criminalità richiede sforzi comuni e soprattutto coraggio, quello che porta ad alzare la testa e ad avere la forza di denunciare gli estorsori. Proprio come hanno fatto Antonio Picascia, imprenditore del settore chimico di Sessa Aurunca, e un lavoratore della Emini costruzioni di Aversa, che nel Teatro comunale di Caserta, il 26 settembre scorso, nell’ambito della celebrazione della “Giornata per la legalità”, hanno raccontato la propria esperienza (il secondo affidando la lettura di un testo a un rappresentante sindacale della Fillea Cgil) e confermato il proprio impegno civile.
Fortemente voluta dai vertici nazionali di Confindustria e dei sindacati confederali, la manifestazione è stata organizzata da Confindustria Caserta sotto la diretta supervisione della vice presidente per il Mezzogiorno Cristiana Coppola e con la collaborazione delle segreterie provinciali di Cgil, Cisl e Uil. La scelta di Caserta per ospitare una manifestazione contro la criminalità organizzata, una “mala pianta” che infesta il tessuto sociale ed altera le regole più elementari della concorrenza economica, non è stata evidentemente casuale. E non solo per i gravi fatti di cronaca (la strage di sette immigrati a Castelvolturno e due omicidi in pieno centro a Casal di Principe) registrati proprio nei giorni precedenti la manifestazione. Così come non è un caso che l’associazione territoriale degli industriali e i rappresentanti dei lavoratori, in stretto rapporto con le istituzioni, stessero già da tempo lavorando su questo fronte e magari proporre, anzi, ri-proporre «una piattaforma comune sui temi della sicurezza, delle infrastrutture e dello sviluppo».
Temi, infatti, che sono diventati parte integrante di un documento che è stato consegnato, appunto, alla numero uno degli industriali italiani, Emma Marcegaglia, e ai segretari nazionali di Cgil, Cisl e Uil, Guglielmo Epifani, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti, presenti nel catino del Teatro comunale stipato fino all’inverosimile non solo da imprenditori e lavoratori, e da rappresentanti delle istituzioni, ma anche da gente che quotidianamente testimonia, con coraggio e senso civico, il proprio impegno contro la criminalità. Così come stracolma è apparsa la centralissima via Mazzini, dove gli organizzatori hanno pensato di allestire maxischermi sui quali hanno fatto passare le immagini di una cerimonia che è stata sobria, seria, testimonianza convinta di un corale anelito di riscatto e, dunque, di grande effetto emotivo e comunicativo. Documento che è stato anche inviato al Ministero degli Interni e alla Presidenza del Consiglio, e che non a caso il presidente di Confindustria Caserta, Carlo Cicala, ha voluto leggere tenendo al fianco i segretari provinciali di Cgil, Michele Colamonici, Cisl, Carmine Crisci, e Uil, Antonio Farinari.
«Le recenti decisioni del Governo di inviare nell’area domizia ulteriori rinforzi per contrastare la criminalità organizzata - è stato sottolineato nel documento - è un passo significativo purché non resti episodico ma si tramuti in scelta strutturata e permanente. Anche l’utilizzo dell’Esercito può essere utile in questa fase, purché, una volta recuperato il livello ordinario di sicurezza, si ritorni alla normalità e si sviluppino azioni positive per una sana crescita socio-economica, anche delle zone più svantaggiate, e favorire l’integrazione degli immigrati nel sistema locale. È necessario costruire un fronte unico - hanno ribadito imprenditori e lavoratori nel documento - proseguendo nella positiva esperienza della condivisione territoriale e riproporre una piattaforma comune su sicurezza, infrastrutture e sviluppo».
In merito al tema della sicurezza sono stati, in particolare, indicati sette punti ritenuti essenziali da imprenditori e sindacati (si veda l’articolo a fianco). Innanzitutto, il pieno controllo del territorio da parte dello Stato, quindi un’incisiva capacità investigativa e di intelligence e «un’intensa attività formativa per l’affermazione della legalità per far sì che la denuncia resti l’ultima opzione e non l’inizio dell’attività di contrasto alla malavita organizzata». Imprenditori e rappresentanti dei lavoratori hanno chiesto, inoltre, il rafforzamento dei presidi delle forze dell’ordine e degli uffici della Dda di Napoli e giudiziari di Caserta; l’accentramento della vigilanza e del controllo su appalti pubblici a livello provinciale. E ancora: la redazione di un codice di autoregolamentazione delle imprese, condiviso dai sindacati, per eliminare e ridurre fortemente il rischio delle infiltrazioni della criminalità nelle attività economiche e, soprattutto la possibilità di demandare all’associazione il compito di denunciare estorsori e tentativi di estorsione, in modo da poter tutelare al meglio, almeno nella prima fase, le vittime del racket. Soluzioni, ovviamente, che da sole non bastano a sconfiggere la malavita organizzata se contemporaneamente non si afferma una coscienza civica collettiva la quale si alimenta oltre che dei valori postivi anche e soprattutto di un diffuso benessere e, dunque, dello sviluppo economico.
Temi che sono stati tutti ripresi e approfonditi, evidentemente, dai leader nazionali del sindacato e della Confindustria, che hanno anche fatto sapere di voler replicare la manifestazione di Caserta in altre province del Sud. Così, Epifani ha ammonito: «Nella battaglia per la legalità non c’è più spazio per le zone grigie, per chi si volta dall’altra parte, per chi chiude gli occhi. Bisogna decidere con chi stare, o con i gruppi criminali o con lo Stato e la legalità». E, però, Angeletti ha precisato: «Lo Stato deve smetterla di arretrare di fronte all’arroganza criminale. E sta finalmente cominciando a farlo, con le decisioni di questi giorni»”. Mentre Bonanni ha ribadito la necessità di ridare ai giovani fiducia e prospettive nella propria terra: «Oggi il 12% dei giovani nella provincia di Caserta - ha detto - sceglie di andare altrove a trovare lavoro. Dobbiamo invece creare le condizioni per farli rimanere, per ridare loro la speranza».
Infine, è stata la volta di Emma Marcegaglia, che non senza imbarazzo ha riconosciuto: «É facile, per me che vivo a Mantova, schierarmi contro la criminalità. Sicuramente più rischioso e importante è che lo si faccia qui, come ha fatto e raccontato appunto il collega Picascia». E ha concluso: «Con i sindacati vogliamo cominciare questa battaglia, convinti che nel Mezzogiorno non c’è sviluppo senza legalità».
La testimonianza: «Lo Stato
mi è stato sempre a fianco»
Ci mette la sua faccia, senza alcun timore. Con voce ferma, appena tradita dall’emozione, Antonio Picascia racconta la sua storia drammatica dinanzi la platea gremita del Teatro comunale di Caserta. La sua azienda chimica di Sessa Aurunca fondata nel 1996 con 30 dipendenti, le richieste estorsive di un anno fa, la denuncia ai carabinieri. Dice: «Non mi sono mai sentito abbandonato dalle istituzioni. Lo Stato è rimasto sempre al mio fianco nella mia vicenda».
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Il ringraziamento pubblico
di Emma Marcegaglia a Capri
La Giornata della legalità è stata ricordata dalla presidente Marcegaglia, a Capri, a conclusione del convegno dei GI: «Ringrazio Ivan Lobello, il precursore di questa battaglia di legalità, ne condivido e sostengo tutta la linea. Lotta proseguita in Campania con le denunce rese pubbliche da Carlo Cicala, numero uno degli imprenditori di Caserta, città presso la quale Confindustria e sindacati hanno recentemente tenuto una bellissima manifestazione contro la camorra». |
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