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  Dicembre 2012

Articoli n° 09
NOVEMBRE 2008
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Macchine agricole: l’evoluzione
della normativa tecnica nel settore


Numerosi gli interventi volti ad accrescere i livelli di sicurezza dei prodotti,
ma anche a tutelare gli interessi degli operatori economici

Vincenzo Laurendi
Referentedell’VIII UF del Dipartimento Tecnologie di Sicurezza dell’ISPESL
vincenzo.laurendi@ispesl.it

Uno degli obiettivi fondamentali delle direttive comunitarie del “nuovo approccio” è quello di creare le condizioni necessarie per garantire la libera circolazione delle merci nell’ambito dell’Unione Europea. Le direttive destinate a favorire la libera circolazione delle merci sono direttive di prodotto, ossia coinvolgono settori o aspetti specifici.
Presupposto fondamentale ai fini della libera circolazione dei prodotti è che questi siano conformi ad alcuni requisiti vincolanti ad esempio in materia di salute, sicurezza, protezione dei consumatori, tutela ambientale e cosi via. I principali elementi caratterizzanti il Nuovo Approccio, così come stabilito dalla risoluzione del Consiglio relativa a una nuova strategia in materia di armonizzazione tecnica e normalizzazione (Risoluzione del Consiglio del 7 maggio 1985 - GU C 136, 4.06.1985), sono:
- la definizione di requisiti essenziali obbligatori per garantire un grado elevato di tutela di determinati interessi collettivi;
- la possibilità per i produttori di scegliere qualsivoglia soluzione tecnica che rispetti i Requisiti Essenziali. I prodotti rispondenti alle norme armonizzate, i cui riferimenti sono pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale dell’Ue, si presume soddisfino i relativi Requisiti Essenziali. Le norme armonizzate sono quelle prodotte dagli Istituti di normalizzazione europei (CEN, CENELEC, ETSI) su mandato della Commissione europea;
- definire adeguate procedure di valutazione della conformità che tengano conto tra l’altro dei rischi connessi ai prodotti;
- obbligare gli Stati membri a prendere tutti i provvedimenti necessari ai fini della sorveglianza del mercato affinché i prodotti non conformi siano da esso ritirati.
Pertanto, nell’ottica della nuova strategia l'armonizzazione legislativa si limita a definire i requisiti essenziali che i prodotti immessi nel mercato dello spazio economico europeo devono rispettare per poter liberamente circolare all'interno di esso. Le specifiche tecniche dei prodotti che rispondono ai requisiti essenziali fissati nelle direttive sono individuati in norme armonizzate la cui applicazione è volontaria.
La sorveglianza sulla corretta applicazione delle direttive comunitarie e in particolare sui requisiti essenziali in esse previste, dovere fondamentale di ogni stato membro, rappresenta un elemento importantissimo del “nuovo approccio” in quanto garantisce il rispetto delle disposizioni delle direttive applicabili e tutela, non solo, gli interessi pubblici in relazione alla necessità di avere sul mercato prodotti sicuri ma anche gli interessi specifici degli operatori economici, in quanto consente l’eliminazione della concorrenza sleale.
La sorveglianza del mercato, oltre a verificare il rispetto dei requisiti, deve monitorare l’affidabilità delle “Normative” che ne regolano, per il versante della sicurezza, le caratteristiche progettuali e costruttive.
Le norme armonizzate per le macchine agricole e forestali
Dati rilevati a livello europeo evidenziano, a partire dal 1994, un incremento degli infortuni sul lavoro imputabili ad errore umano (difetto organizzativo), e una riduzione di quelli imputabili ad una carenza di progettazione in sicurezza della macchina (difetto tecnico).
Tale dato deve essere considerato attentamente in quanto, in talune situazioni e per determinati settori produttivi, potrebbe non significare un automatico aumento dei livelli di sicurezza delle macchine immesse sul mercato in applicazione delle direttive europee. L’aumento di infortuni imputabili ad errore umano potrebbe essere attribuito ad una carenza nell’attuazione dei principi della formazione e informazione del lavoratore da parte del datore di lavoro, ovvero carenza di informazioni sull’uso e manutenzione da parte del fabbricante. Potrebbe anche significare realizzazione di macchine troppo complesse che richiedono addestramenti troppo onerosi per le aziende utilizzatrici. Un'altra possibilità è che le macchine siano state progettate e realizzate in conformità a norme tecniche armonizzate troppo permissive nella prescrizione di provvedimenti di sicurezza in relazione a definite situazioni di rischio. In questa ultima ipotesi, stante la presunzione di conformità della macchina alle direttive europee di riferimento, l’infortunio è attribuito ad errore umano e non a un difetto tecnico.
In relazione a quest’ultimo aspetto, per alcune famiglie di macchine agricole o forestali si è assistito ad una diminuzione del livello di sicurezza determinata da una serie di problematiche connesse ad aspetti tecnici e valutativi riscontati nelle norme armonizzate di riferimento quali ad esempio la possibilità, prevista dalla norma, di sopperire con l’avvertenza e la formazione a taluni rischi propri della macchina stessa, ovvero prevedendo soluzioni tecniche risultate pericolose durante l’uso anche ragionevolmente prevedibile ancorché vietato, ovvero proponendo soluzioni di sicurezza rivelatesi insufficienti all’atto pratico.
Di seguito si riportano alcune norme armonizzate oggetto di obiezione formale da parte delle autorità italiane ed esempi di norme sulle quali sono state riscontrate carenze sostanziali e pertanto su richiesta dell’Italia è stato attivato un processo urgente di revisione. In molti casi i gruppi di lavoro incaricati della revisione delle norme sono stati coordinati da funzionari ISPESL:
1. EN 703: 1995, Macchine agricole desilatrici - sicurezza;
2. EN 14017: 2005, Macchine agricole - distributori di fertilizzanti minerali;
3. EN 745:1999, Macchine agricole - falciatrici rotative e trinciatrici - sicurezza;
4. EN 709: 1997, Macchine agricole e forestali motocoltivatori provvisti di coltivatori rotativi, motozappatrici, motozappatrici con ruota(e) motrice(i);
5. EN 704: 1999, Macchine agricole raccoglimballatrici;
6. EN 690: 1994, Macchine agricole spandiletame;
7. EN 13524: 2003, Macchine falciatrici per la manutenzione delle strade.
Particolare rilevanza va inoltre posta ai problemi che sono stati sollevati dall’Italia per quanto riguarda il pericolo di capovolgimento nelle macchine agricole operatrici semoventi e il pericolo di capovolgimento nei trattori agricoli o forestali a ruote con massa ridotta (massa inferiore ai 600 kg). Per entrambe le problematiche sono stati avviati processi normativi volti ad individuare specifici riferimenti tecnici per il soddisfacimento dei requisiti connessi con il pericolo di capovolgimento.
Da questa breve rassegna emerge in maniera evidente che la normativa, stanti i numerosi interventi promossi anche dagli organi incaricati di effettuare l’attività di sorveglianza del mercato, ha avuto negli ultimi anni una fase di intenso sviluppo. Tale evoluzione normativa è estremamente positiva sia in termini di risultati già raggiunti che di attività di confronto e di dibattito già avviato e finalizzato a possibili ulteriori sviluppi.
In ogni caso affinché nel futuro si possa intervenire in maniera più incisiva nel processo di normazione è necessario che sia dato seguito ad alcuni aspetti che si configurano come componenti fondamentali:
- infrastrutture e risorse umane e finanziarie tali da favorire la realizzazione di specifici programmi di ricerca finalizzati a fornire informazioni utili per indirizzare il processo di normazione;
- analisi dei dati degli infortuni, al fine di elaborare programmi strategici di intervento su macchine o parti di macchine rivelatesi pericolose attuando processi di indagine impostati su un approccio di tipo reattivo. Le analisi di cui sopra non possono prescindere dalla realizzazione di banche dati da istituire a vari livelli. In questo senso si sottolinea l’importanza della banca dati sugli infortuni agricoli e forestali realizzata dall’ISPESL con la collaborazione delle Regioni e dell’INAIL;
- realizzazione di meccanismi di comunicazione tali da consentire alle componenti sociali di lavorare insieme intervenendo sulla diffusione di corretti flussi informativi e favorendo la cooperazione tra gli esperti nazionali e internazionali.

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