ricerca e innovazione in campania
I Giovani Imprenditori e il Progetto Conai
ricerca e innovazione in campania
di Francesca Zamparelli
Gli imprenditori chiedono meno burocrazia per l’approvazione dei progetti
Di energia e di proposte di intervento in questo settore si è parlato nel corso del Workshop Energia, organizzato dall’Assessorato all’Università, Ricerca Scientifica e Innovazione della Regione Campania.
L’incontro si è inserito nel ciclo di tavoli tematici che la Regione Campania ha organizzato presso i capoluoghi di provincia come continuazione dell’azione di concertazione della strategia di sviluppo per l’innovazione con gli attori del sistema territoriale.
Obiettivo dell’iniziativa è quello di raccogliere e discutere le proposte di intervento per il settore energetico, provenienti dai protagonisti del sistema, al fine di chiudere la fase strategica di programmazione e passare alla successiva fase di progettazione ed esecuzione delle iniziative.
Il workshop ha affrontato lo scenario della Ricerca nel settore dell’energia individuandone i punti di forza e di debolezza ed inoltre ha esaminato le proposte di intervento da parte degli attori del sistema della Ricerca e delle Imprese.
Tra i relatori insieme a Nicola Mazzocca (Assessore alla Università e Ricerca, Regione Campania) e Gennaro Masiello (Presidente Camera di Commercio Benevento), sono stati presenti alla appuntamento Cosimo Rummo (Presidente Confindustria Benevento); Filippo Bencardino (Rettore dell’Università degli Studi del Sannio); Domenico Acierno (Presidente Centro Regionale di Competenza Tecnologie); Federico Rossi (Professore Ordinario di Gestione dei Sistemi Energetici Università Federico II di Napoli); Raffaele Martone (Prorettore Seconda Università di Napoli); Eugenio Di Santo (Regione Campania, Assessorato Attività Produttive e Agricoltura); Gianvito Bello (Assessore all’Energia, Provincia di Benevento).
L’Assessore Nicola Mazzocca nel suo intervento ha spiegato che «gli incontri hanno come finalità l’individuazione di una serie di interventi che rispecchiano le specificità dei territori. L’approccio che viene utilizzato dalla Regione Campania per la realizzazione degli interventi è di tipo bottom-up, deve essere in grado cioè di programmare risposte complessive e non parcellizzate».
Al riguardo il Presidente di Confindustria Benevento Cosimo Rummo ha sottolineato che «per la provincia beneventana la politica energetica riveste particolare importanza, sia in termini ambientali che per gli effetti indotti sulla qualità della vita dei cittadini e sulle opportunità di sviluppo per le imprese. La sensibilità verso la questione energetica è ormai a tutti nota, anche se l’Italia rimane tra i paesi industrializzati più vulnerabili. Per tale ragione in questa fase risulta fondamentale agganciarsi ad ogni possibile strumento messo a disposizione a livello provinciale, regionale e nazionale che possa supportare le imprese nei progetti di investimento nel comparto energetico.
Questa iniziativa offre la possibilità di discutere di una serie di opportunità e di proposte per il settore affinché si possa chiudere una fase strategica di programmazione e si possa finalmente passare alla successiva fase di progettazione ed esecuzione delle iniziative. Da tempo nel nostro territorio stiamo lavorando per realizzare sul un polo di eccellenza delle Energie Rinnovabili, infatti già nel marzo 2007 abbiamo sottoscritto con la Provincia di Benevento e l’Università degli Studi del Sannio un protocollo d’intesa per l’utilizzo di tecnologie delle fonti rinnovabili con l’obiettivo di realizzare specifici progetti pilota per connotare il Sannio come un’area territoriale a forte specializzazione tecnologica per la gestione e lo sfruttamento delle fonti rinnovabili.
La cooperazione istituzionale tra l’ente pubblico, il mondo della ricerca e quello dell’imprenditoria locale, è finalizzata a realizzare sul territorio un sistema a rete e a filiera per la salvaguardia ambientale e lo sviluppo occupazionale nei settori emergenti della produzione di impianti che sfruttano le fonti energetiche riproducibili.
Abbiamo già investito in termini di risorse e di energie in questo progetto per realizzare una vera e propria piattaforma per la produzione dell’energia fotovoltaica e attivare una filiera produttiva in questo settore fondamentale per lo sviluppo del territorio.
Il nostro impegno è quello di garantire al territorio un futuro ecosostenibile nel quale non solo si risparmierà energia, ma se ne produrrà a costi contenuti e nel rispetto dell’ambiente.
Il settore energetico è stato identificato quale settore strategico fin dalle linee programmatiche individuate nel Quadro Comunitario di Sostegno, caratterizzato dal raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni in atmosfera (rispetto del Protocollo di Kyoto) attraverso la promozione delle fonti rinnovabili e dell’uso razionale dell’energia.
Questa scelta rappresenta da un lato la necessità di attuare una corretta politica ambientale e dall’altro una concreta opportunità di sviluppo economico che gli imprenditori intendono cogliere appieno.
Fino ad oggi però, come ho più volte sostenuto, i fondi per l’innovazione sono stati slegati da quelli per l’industria, mentre ritengo che il vero segreto per garantire un futuro alle nostre imprese sarà proprio la capacità di fare sistema e rete, mettendo assieme il mondo della ricerca e quello produttivo in modo da garantire l’immediata applicazione dell’innovazione sul sistema delle imprese.
Per raggiungere questo obiettivo siamo certi di poter contare sulla collaborazione e disponibilità dell’Assessorato all’Università, Ricerca Scientifica ed Innovazione della Regione Campania che con questo incontro ha mostrato ampia disponibilità in tal senso».
Inoltre durante il dibattito conclusivo Cosimo Rummo ha lanciato una proposta molto interessante secondo la quale si potrebbe ipotizzare una sorta di autorizzazione concessa in via preventiva agli studi di ingegneri che si occupano di ricerca in ambito di energie rinnovabili. Si tratterebbe di uno strumento in grado di garantire tempi brevi all’attuazione dei piani di sviluppo in materia. Con questo meccanismo che accelererebbe di molto i tempi di attuazione, la provincia beneventana potrebbe diventare la Dubai d’Italia, se non addirittura d’Europa, ma purtroppo spesso i progetti restano bloccati in attesa degli studi di fattibilità.
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