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  Dicembre 2012

Articoli n° 09
NOVEMBRE 2008
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TUTTO IN UN WEEKEND

a cura di Raffaella Venerando



Come ogni anno in autunno boschi e montagne in Campania si riempiono di castagne. La loro prima comparsa la fanno all’inizio dell’estate quando spuntano tra le foglie degli alberi, ma solo nei primi mesi autunnali si posano definitivamente a terra, pronte per essere raccolte e gustate. Cucinate in molti modi, candite o arrostite, le castagne hanno rappresentato per molti secoli una fonte di nutrimento fondamentale per le genti di tutta Italia, tanto da essere definite “il pane dei poveri” e il loro albero “l’albero del pane”.
In Campania, nell’alta Valle del Calore in Irpinia, le castagne erano essiccate sul pavimento di solai, sfruttando il fumo e il calore della cucina sottostante. Una lavorazione caratteristica del periodo natalizio è la “castagna del Prete” la cui area di produzione comprende in particolare i comuni di Montella, Bagnoli Irpino, Cassano Irpino, Nusco, Volturara Irpina e la contrada Bolifano del comune di Montemarano.
Spostandoci invece nel Salernitano, le castagne trovano il loro habitat naturale nel Cilento, nella cittadina di Roccadaspide in particolare dove si coltivano delle castagne di gran qualità esportate anche negli Stati Uniti e per le quali presto sarà pronto il riconoscimento dell’Indicazione geografica protetta.
Nella provincia di Napoli poi la produzione di castagne è ricca in molte zone della Penisola Sorrentina, in particolare a Vico Equense e in tutto il territorio che si estende lungo le pendici del Monte Faito.
Nella locale ristorazione, infatti, più di un piatto è dedicato al frutto principe dell’autunno in molte succulente e curiose combinazioni (come la zuppa di castagne, zucca, e funghi porcini) o nelle versioni più tradizionali (dolci con farina di castagne e cioccolato).


metodi di conservazione

In Irpinia oltre all’essiccazione classica si è sviluppata una tecnica di trasformazione diversa: quella della castagna infornata. Il nome è legato all’usanza di fare asciugare le castagne nel forno a legna, dove un tempo si cuoceva il pane, per prolungarne la conservazione. Un procedimento lungo ed elaborato: dopo la raccolta le castagne fresche sono disposte a strati che non devono superare i 40-50 cm, su graticci di legno detti gratali, sotto i quali si accende per 16 giorni un fuoco alimentato con legna di castagno, quercia, acero o comunque legna a lenta combustione. Al termine segue una selezione delle castagne migliori che saranno tostate in forno per 30 minuti a 180°C.
Al termine si procede alla reidratazione, che avviene bagnando le castagne con acqua e coprendole poi con panni umidi: la conservazione delle castagne allo stato umido consente di evitare la rottura dei gusci. Le castagne dopo alcune settimane sono pronte per il consumo.

curiositÀ

Si racconta che i futuristi fossero nemici giurati della pastasciutta, mentre erano molto ghiotti delle castagne candite, chiamate così per distinguerle dai francesissimi marron glacè.
I nobili invece erano soliti conservare le castagne per gustarle tutto l'anno dopo averle fatte bollire nel vino bianco.
In alcune zone d’Italia, specie del Meridione, vi era l’usanza invece di dichiararsi alla propria amata lasciando un ceppo di castagno sull’uscio di casa durante la notte.
Se al mattino il ceppo era stato accolto dentro casa dalla donna significava che l’interesse dello spasimante era ricambiato; diversamente se l’amata lo lasciava fuori non c’erano molte speranze per l’amante intraprendente.

Shopping d’autunno
Avellino: Castagne Cappetta a Bagnoli Irpino (località Caliento) tel.: 0827.602003; Salvatore Malerba a Montella, via Verteglia tel.: 0827.61420 (azienda biologica che produce farina di castagne e castagne bianche).


Salerno: Marronfonte Roccadaspide, contrada Fonte, 27
tel.: 0828.943032.







appuntamenti

Acerno dall’08/11/2008 al 09/11/2008
Dall’8 fino al 9 novembre prossimi ad Acerno, nel salernitano, tutti invitati alla trentatreesima Sagra della castagna e dei prodotti del sottobosco (funghi, tartufi e fragoline), evento volto alla tutela e alla valorizzazione dei prodotti tipici del territorio.
Ricco e curioso il programma della manifestazione organizzata dalla Pro Loco di Acerno che prevede, tra le altre cose, la raccolta “simulata” di castagne e carico dei muli per il trasporto, una gara per eleggere e premiare la castagna più grande, un’altra gara per scovare il tartufo, escursioni guidate anche ad alcuni impianti per la lavorazione della castagna.
Info: http://prolocoacerno.it; prolocoacerno@tiscali.it

Montella dall’08/11/2008 al 09/11/2008
Un appuntamento ormai tradizionale che festeggia la raccolta di buoni frutti è quello della “Sagra della Castagna IGP di Montella”, in programma l’8 e 9 novembre prossimi con prodotti tipici ed artigianato locale. Le migliori castagne infornate sono prodotte con le castagne di Montella, che si raccolgono nei boschi della zona e che già nell’800 erano esportate in America e in Canada, ma ancora oggi oltre la metà della produzione è collocata sui mercati di oltreoceano. La pezzatura della castagna di Montella è media o medio-piccola, la forma tondeggiante con la faccia inferiore piatta, la base convessa. La varietà più diffusa è la Palummina, più rara è la Verdola.
Molto antica la prima legge per la tutela della coltivazione del castagno, emanata dai Longobardi già nel VI se. d.C., mentre la Denominazione di Origine Controllata riconosciuta alla Castagna di Montella è arrivata nell’anno 1987 e resta ancora oggi il primo e unico caso in Italia di prodotto ortofrutticolo ad ottenere tale riconoscimento.
Info: http://www.sagracastagnaigp.it; info@sagracastagnaigp.it


La Campania nel bicchiere

Cresce il numero dei vini campani, ben sedici, premiati con i Tre bicchieri della Guida Vini d'Italia 2009 di Slow Food.

1. Ambruco ’06 Terre del Principe
2. Costa D’amalfi Fiorduva ’07 Marisa Cuomo
3. Falerno Del Massico Camarato ’04 Villa Matilde
4. Fiano di Avellino ’07 Colli di Lapio
5. Fiano di Avellino ’07 Rocca del Principe
6. Fiano di Avellino Vigna Della Congregazione ’06 Villa Diamante
7. Gladius ’06 Tenuta Adolfo Spada
8. Greco di Tufo ’07 Pietracupa
9. Greco di Tufo Cutizzi ’07 Feudi di San Gregorio
10. Greco di Tufo Novaserra ’07 Mastroberardino
11. Montevetrano ’06 Montevetrano
12. Taburno Aglianico Bue Apis ’04 Cantina del Taburno
13. Taurasi ’04 Contrade di Taurasi
14. Taurasi Naturalis Historia ’04 Mastroberardino
15. Taurasi Vigna Cinque Querce ’04 Salvatore Molettieri
16. Terra Di Lavoro ’06 Galardi

Fiano, Greco e Taurasi i vini irpini che campeggiano su tutti; Caserta invece brinda con Galardi, Adolfo Spada e Terre del Principe, Salerno e la sua provincia sono adeguatamente rappresentate con le “femminili realtà” di Montevetrano e Marisa Cuomo, mentre il Sannio si distingue invece con Cantina del Taburno.


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