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  Dicembre 2012

Articoli n° 09
NOVEMBRE 2008
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ABACO: Tecnologie ICT per l'Integrazione
di Filiere Produttive

di Massimo De Santo e Antonio Pietrosanto, Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione e Ingegneria Elettrica (DIIIE) Università di Salerno

Un gruppo di ricerca pubblico-privato sta lavorando a una piattaforma per l’erogazione di servizi
basata sull’approccio “Web 2.0” nei settori agro-alimentare, turismo e beni culturali

Ormai da alcuni anni, il riconoscimento della capillare diffusione delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICT: Information and Communication Technologies) nei settori più disparati della vita di tutti i giorni e, in particolar modo, delle attività produttive è un fatto certo e riconosciuto in maniera universale. Sia il comune cittadino che il più impegnato degli imprenditori interrogati al proposito non avrebbero dubbi: smartphone, personal computer, adsl, web, google, skype, ecc. sono parole e sigle che hanno cambiato il nostro modo di vivere e di intendere la comunicazione.
In tempi recentissimi, l'avvento dei cosiddetti “social network” (da YouTube a Facebook, passando per MySpace) ha evidenziato la natura dell'evoluzione verso il cosiddetto “Web 2.0”: passare dalla semplice comunicazione, intesa anche come reperimento dell'informazione, alla integrazione, intesa anche e soprattutto come arricchimento e potenziamento: la comunità come fenomeno maggiore della somma delle singole parti.
Può un simile approccio essere esteso alle attività produttive? É possibile fornire strumenti di uso semplice, efficiente e a basso costo che possano consentire l'integrazione di diverse filiere produttive in modo che ciascuna ne risulti, appunto, potenziata e arricchita in una maniera nuova e, fino a pochi anni fa, impensabile?
É questa la domanda alla base delle attività svolte dal gruppo di ricerca del DIIIE nell'ambito di un importante Progetto di Ricerca applicata finanziato sotto la forma di Laboratorio Pubblico-Privato e che vede la partecipazione di partner industriali quali IBM Italia, il Consorzio Anicav, la STT e la Fox Bit al fianco di realtà del mondo della Ricerca pubblica quali appunto l'Università di Salerno con il DIIIE, il CNR con l'Istituto IRAT e alcuni ricercatori dell'Università “Parthenope”.
Questa articolata compagine ha raccolto l'impegnativa sfida e sta lavorando da circa due anni alla realizzazione di una piattaforma in grado di erogare servizi per l'integrazione delle filiere produttive dell'Agro-Alimentare, del Turismo e dei Beni Culturali: realtà economiche, sociali e culturali che sono concretamente alla base del tessuto produttivo italiano e, in particolare, della nostra regione.
In questo complesso contesto, il gruppo di ricerca del DIIIE ha proposto e sta portando avanti l'innovativa chiave di lettura del problema di cui si raccontava all'inizio: si può pensare ad una sorta di “social network” degli operatori e degli utenti di queste filiere produttive? É possibile utilizzare le più avanzate metodologie e tecnologie dell'ICT per portare alla luce e utilizzare efficientemente i collegamenti nascosti tra le miriadi di attività che si svolgono nei settori che costituiscono il target del Progetto? L'uso di Internet e del Web è ormai diventato davvero capillare e nella rete stessa è depositata, a vari livelli, una quantità immensa di conoscenza, spesso inaccessibile se non attraverso faticose ricerche e la frustrante analisi di milioni di pagine “inutili”. La prima sfida è stata quella, dunque, di lavorare alla creazione di un modulo di ricerca intelligente delle informazioni, in grado di portare in evidenza quei legami nascosti di cui si diceva poc’anzi. Il gruppo di ricerca del DIIIE ha sviluppato interessanti risultati innovativi attraverso la realizzazione di un motore ontologico di ricerca, dove l'aggettivo di derivazione filosofica, lungi dall'essere astratto indica la ricerca dei legami essenziali tra le informazioni.
La seconda sfida è consistita nel rispondere alla domanda: come usare queste informazioni ontologiche per integrare le filiere produttive? E la risposta è stata data con la progettazione e la realizzazione (attualmente in corso) di una piattaforma per l'erogazione di servizi basata sugli stessi concetti che governano le attuali realizzazioni del Web 2.0: una aggregazione dinamica e personalizzata di servizi sulla base delle esigenze dello specifico utente sia di livello “consumer” che “business”. Il prossimo anno di Progetto sarà volto alla realizzazione e sperimentazione su alcune realtà economiche e territoriali individuate come casi di studio per la verifica sul campo delle ipotesi fatte.

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