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AEROPORTO
E ALTRE INFRASTRUTTURE
Intervista con Augusto Strianese,
Presidente della Camera di Commercio
e del Consorzio Aeroporto di Salerno
Presidente, il prossimo 9 maggio è in programma la VI Giornata dell'Economia promossa da Unioncamere in tutta Italia per fare il punto sull’economia reale dal punto di vista delle Camere di Commercio. Ne verrà fuori una mappa dello sviluppo del Paese e di ogni provincia che fornirà ai policy makers nazionali e locali indicazioni utili alla definizione degli interventi da attuare e delle priorità da seguire. Per la provincia di Salerno qual è la situazione?
In occasione della Prima Giornata dell’Economia, nell’analizzare il contesto salernitano, mettemmo in evidenza, innanzitutto, che il livello di infrastrutture materiali e immateriali risultava insufficiente e rappresentava un elemento di forte criticità e di freno obiettivo per lo sviluppo. Ricordiamo che le infrastrutture a cui ci riferiamo comprendono strade, ferrovie, porti, aeroporti, impianti e reti energetico-ambientali, strutture e reti per la telefonia e la telematica, reti bancarie e di servizi, strutture culturali e ricreative, strutture per l’istruzione e strutture sanitarie. A cinque anni di distanza la valutazione complessiva rimane sostanzialmente analoga, anche se qualche passo avanti è stato fatto. Allora gli indici di dotazione infrastrutturale, fatto 100 quello Italia, facevano registrare per la provincia di Salerno un modesto 76,2 contro il 95,7 della Campania. Nel 2007 l’Istituto Tagliacarne, per la categoria delle infrastrutture socio-economiche, assegna alla nostra provincia un indice pari a 82,5 contro - si noti - il 105,1 della Campania. Per valutare meglio questi numeri, basti pensare che il nord ovest fa registrare 108,0 e il nord est 106,9. Il centro è addirittura al 117,2 mentre tutto il sud e le isole fanno registrare 81,7.
Quanto pesa l’aeroporto in queste analisi?
Molto, dal momento che lo specifico indicatore è stato stimato in un modesto 18,2 che abbassa in modo sensibile il totale, tenendolo lontano dall’indice nazionale. Ne eravamo consapevoli sin dall’inizio della nostra esperienza in Camera di Commercio, per cui abbiamo concentrato molti sforzi proprio sulle infrastrutture, prima fra tutte l’aeroporto.
Sappiamo che lei passa molte ore al giorno proprio nella stazione aeroportuale, bisogna dargliene atto, ma tutti si chiedono quando “aprirà” l’aeroporto.
Sono stati progettati, finanziati, approvati e realizzati tutti i lavori necessari, così come sono stati esperiti tutti gli adempimenti burocratici che costituivano la missione della mia presidenza voluta dalle istituzioni locali sia per il Consorzio che per la Società di gestione. Attualmente, pertanto, l’aeroporto è aperto e operativo sia per l’aviazione generale che per quella commerciale. Ciò significa che vi possono atterrare e decollare aerei di linea e charter (fino a 100-120 posti), piccoli aerei e aerotaxi, eccetera, compatibili con l’attuale pista. La fase di start up è la più difficile, in quanto gli alti costi dell’attività di aviazione comportano un innalzamento del rischio di impresa per le compagnie, reso di difficile valutazione in assenza di dati certi sul numero di passeggeri che utilizzeranno il servizio. Gli Enti soci, in proposito, si sono fatti carico di promuovere questa fase, impegnandosi a rendere disponibili le risorse necessarie. È quindi in corso una laboriosa trattativa con le compagnie interessate, resa difficile dalla complessità della materia. In altre parole, mentre la realizzazione e il completamento dell’infrastruttura ha incontrato soprattutto ostacoli di natura burocratica, l’attività di gestione presuppone conoscenze e abilità operative specifiche, tanto è che è stata già avviata la procedura per “privatizzare” la gestione, affidandola a un partner in possesso del know-how richiesto. Nel contempo, è stata avviata la progettazione per l’allungamento della pista a 2.100 metri, secondo un piano di sviluppo già depositato all’ENAC.
È chiaro che non si poteva riprendere una telenovela di lavori ancora da fare, sia perché l’attività oggi possibile è di tutto rispetto (si pensi che siamo nelle stesse condizioni di altri aeroporti, ad es. Firenze), sia perché i lavori per l’ulteriore allungamento potranno essere effettuati anche con l’aeroporto in piena attività, salvo una breve interruzione.
Missione compiuta allora?
Non ancora. O, meglio, non mi basta la soddisfazione per aver portato a termine l’impegno assunto al momento della nomina a Presidente di completare i lavori e ottenere il via libera dalle autorità preposte. C’è ancora molto da fare. Mentre ringrazio Enti e persone che a livello locale, regionale e nazionale si sono impegnati per risolvere o avviare a soluzione una quantità inimmaginabile di problemi e situazioni, auspico che alcune essenziali attività programmate abbiano inizio e conclusione.
Per esempio?
Il raccordo con l’autostrada SA-RC, il sottopasso ferroviario, il completamento dei lavori di adeguamento del sistema stradale di accesso, la metropolitana, sono tutti lavori previsti il cui inizio e/o conclusione non è dato vedere.
Presidente, per concludere, ci dia una sua valutazione di sintesi sulle prospettive di sviluppo, a partire dall’inizio di attività dell’aeroporto.
L’aeroporto, sebbene di straordinaria valenza per lo sviluppo è solo una delle infrastrutture necessarie per la crescita economica del territorio. L’Ufficio Programmazione e Studi della Camera di Commercio ha analizzato l’andamento del PIL provinciale, registrando un posizionamento della provincia che deve far riflettere tutti e che presenteremo in dettaglio durante la Giornata dell’Economia, unitamente ai confronti territoriali e temporali effettuati. Mi auguro che la riflessione stimoli impegni concreti e accelerazioni nella realizzazione di tutte le infrastrutture programmate nel nostro territorio, di cui daremo puntuali informazioni nella stessa occasione, evidenziando il contributo dell’Ente camerale nella messa a punto e avvio di interventi strategici proprio in materia di infrastrutturazione integrata. Siamo convinti, infatti, che solo fornendo alle imprese un contesto che le renda competitive si potranno creare ricchezza e sviluppo, adeguati alle potenzialità ancora inespresse del territorio e alla capacità dei nostri operatori.
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