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  Dicembre 2012

Articoli n° 04
MAGGIO 2008
 


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PROGETTO CSR
Marketing sociale e filantropia strategica per le imprese

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Sviluppo industriale:
c’È l’accordo di programma

Energia per lo sviluppo:
scenari, fonti, ambiente

Lavoro e cultura
per battere la camorra

San Leucio incanta
Paola e Alberto di Liegi

di Antonio Sanfelice

Sviluppo industriale:
c’È l’accordo di programma

É stato dato il via libera, il primo aprile scorso, al programma di investimento
di oltre 300 milioni di euro per rilanciare l’attività manifatturiera sul territorio




É forse l’ultima occasione - qualcuno ha scritto - per rilanciare definitivamente l’attività industriale sul territorio: un accordo di programma che prevede 205 milioni di investimenti nei prossimi tre anni da parte dei privati, 100 milioni di contributi pubblici, 444 nuovi posti di lavoro. L’iniziativa - alla quale partecipano il ministero dello Sviluppo, la Regione Campania, la Provincia, l’Unione degli industriali di Caserta e l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti (ex Sviluppo Italia) - ha avuto il via libera, il primo aprile scorso, con la firma in calce all’intesa del ministro Pierluigi Bersani e del governatore Antonio Bassolino.
Dal conclave di Caserta - in occasione del quale il presidente della Provincia Sandro De Franciscis, facendosi portavoce di tutte le forze sociali e produttive del territorio, chiese al premier Romano Prodi uno strumento atto a favorire il rilancio strutturale dell’economia, sono passati 14 mesi; appena 9, dalla stipula del protocollo d’intenti.
Si partirà con i progetti proposti da 11 aziende selezionate dall’Associazione degli industriali di Caserta: ma è previsto che l’accordo di programma abbia una procedura aperta. In concreto, vuol dire che chiunque nei prossimi anni voglia investire a Caserta, beneficiando degli incentivi, potrà proporre progetti alla cabina di regia, o “gruppo di coordinamento”, che destina le risorse dai diversi canali di finanziamento previsti (legge 181, contratti di programma nazionali e regionali, contratti di localizzazione).
Il progetto più importante è quello di Novamont, azienda di Novara leader a livello mondiale nel campo della bioplastica derivata da materie prime di origine rinnovabile, che è pronta ad investire a Caserta ben 147 milioni per realizzare il più grande impianto europeo di biopolimeri, creando 250 nuovi posti di lavoro.
Delle 444 assunzioni, 350 saranno effettuate tramite la prioritaria valutazione e selezione di personale in Cigs delle aziende in crisi (Ixfin, Finmek, 3M, Costelmar). «L'intesa - ha commentato Bersani - è frutto di un intenso e lungo lavoro e dimostra che, anche nelle aree in crisi, è possibile, con la collaborazione di pubblico e privato, rilanciare il tessuto produttivo».
L’assessore regionale alle Attività produttive, Andrea Cozzolino, ha parlato invece di «una svolta importante» per il futuro industriale di Terra di Lavoro. «Si tratta - ha spiegato - di una delle più significative iniziative condotte a sostegno del Mezzogiorno negli ultimi anni. Caserta recupera un polo industriale fondamentale per spingere la crescita dell'economia campana».

Il presidente degli industriali indica le priorità per sostenere il “sistema Caserta”
Carlo Cicala: «E ora, per favore, non parliamo più di crisi, ma di sviluppo»

di Antonio Sanfelice


«La rinnovata attenzione ai temi che sono da sempre cari al sistema delle imprese è un buon segnale d’inizio di questa fase post elettorale. Certo, se tra i gravosi impegni che lo attendono nel soggiorno napoletano, il presidente Berlusconi trovasse anche un po’ di tempo per guardare ai problemi di Terra di Lavoro…beh, potremmo dire davvero di essere fortunati».
Spenti i riflettori della campagna elettorale, per il presidente degli industriali della provincia di Caserta, Carlo Cicala, è giunto il momento di rimboccarsi le maniche ed iniziare a lavorare per rimettere in moto il motore dello sviluppo.
Del resto - aggiunge il numero uno di Confindustria Caserta - dalle urne è emersa una maggioranza ampia e omogenea capace di prendere finalmente quelle decisioni per troppi anni rinviate, ma indispensabili per modernizzare il Paese e rilanciarne lo sviluppo economico. E questo tanto più con riferimento al territorio di Terra di Lavoro, dove non si parte proprio da zero, anzi.

Si riferisce all’accordo di programma recentemente sottoscritto a Roma con Governo, Regione, parti sociali e agenzie di sviluppo per la reindustrializzazione delle aree di crisi della provincia di Caserta? Teme, forse, una battuta di arresto da parte del nuovo governo?
Intanto, preferisco parlare di accordo per lo sviluppo. Per il resto: no, nessuna battuta di arresto, del resto le prime dichiarazioni d’intenti dei rappresentanti della nuova classe politica di governo sono tutte di segno positivo. Sottolineo soltanto che il percorso per rilanciare il “sistema Caserta” è già stato segnato e aspetta magari di essere assecondato e anzi favorito con decisioni, appunto, rapide e concrete.
Degrado e bonifiche, aree industriali che di sera diventano terra di nessuno: i primi segnali del futuro governo sembrano assecondare le attese degli industriali. É così?
La questione ambientale, unitamente a quella della sicurezza, alla quale peraltro è fortemente connessa, sono sicuramente le prime emergenze da affrontare e risolvere. Ma questo sforzo, ripeto, non deve far perdere di vista il tratto di strada buona già percorso, soprattutto con riferimento alla nostra provincia.

Mi dica, allora, che cos’altro si aspettano gli imprenditori casertani dal nuovo governo?
Vanno non soltanto accelerate le procedure burocratiche ma anche adeguatamente sostenute tutte le iniziative economiche che sono “in fieri” sul nostro territorio e che, da sole, sono capaci di creare sviluppo e occupazione. Come dicevo, grazie al recente accordo di programma per la reindustrializzazione, e al ruolo determinante di scouting svolto da Confindustria Caserta, ci sono imprese di tutto rispetto pronte ad investire. Ma c’è dell’altro.

Quale?
Penso al completamento dell’interporto di Maddaloni-Marcianise; penso alla realizzazione dello scalo aereo di Grazzanise. Si tratta di iniziative importanti capaci non soltanto di generare nuova occupazione per diverse migliaia di posti di lavori, ma anche di svolgere un ruolo di volano per il sistema economico dell’intera provincia. L’auspicio, dunque, è che questo processo non si interrompa. Ma come le dicevo, i primi segnali sono incoraggianti. E, poi, c’è la convinzione che i deputati e i senatori eletti in rappresentanza della provincia di Caserta sono da sempre molto attenti alle esigenze del territorio e ai temi dello sviluppo.

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