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Incontro con gli studenti della scuola media inferiore Fiorelli
“Etica e lavoro” e “Cultura d’impresa e organizzazione aziendale” sono le tematiche che sostanziano un percorso di orientamento promosso dalla Commissione Education del Gruppo Giovani Imprenditori di Napoli e rivolto agli studenti delle scuole medie inferiori. Lo scopo è quello di «raccordare la preparazione didattica dei giovani con lo scenario del mondo produttivo attraverso l’abolizione della corrente interpretazione della realtà fondata sull’esaltazione dell’apparire e sullo strumentale utilizzo del lavoro come mero soddisfacimento di bisogni materiali». Il gruppo di lavoro che sta curando l’iniziativa ha già avuto modo di sperimentare con successo il confronto con gli istituti scolastici del livello superiore nell’ambito del progetto “Studiare l’Impresa… l’impresa di studiare”, destinato ai ragazzi prossimi al diploma.
I primi appuntamenti della nuova iniziativa del Gruppo Giovani hanno come destinatari gli studenti delle classi seconda e terza D della scuola media statale G. Fiorelli. Il primo incontro, incentrato su etica e lavoro e coordinato dal Vice Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori, Luigi Sibilio, ha avuto luogo lunedì 21 aprile presso la sede dell’Unione Industriali di Napoli.
«Il lavoro è un diritto di tutti. Il lavoro è l’arma che può sconfiggere la criminalità e condurre i giovani sulla strada della legalità e della sicurezza». Lo ha ricordato il Consigliere del Direttivo del Gruppo Giovani Imprenditori, Mario Giustino, che ha illustrato i termini essenziali della questione, sottolineando «l’importanza di un comportamento eticamente corretto in ogni ambito ed a qualsiasi livello quale fonte di benessere e di sviluppo per un intero territorio e non soltanto del singolo».
Ai giovanissimi studenti, intervenuti assieme alle docenti Giovanna Ercolani, Itala Pagano, Alessandra Scorziello e Lucia Vinci, Giustino ha illustrato e commentato i dati Istat inerenti il rapporto tra disoccupazione e criminalità, mettendo in evidenza quanto i due fenomeni siano fortemente legati tra loro.
Il tasso medio di disoccupazione giovanile in Italia risulta pari al 23%, mentre in Campania è pari al 59%. Il 25% dei giovani in Campania è “volontariamente” disoccupato perché rinuncia a cercare un’occupazione. «Tutto ciò accade - ha sottolineato Giustino - anche a causa della forte discrepanza tra domanda e offerta di lavoro».
Ma cosa possono fare i giovani per tenersi lontani dalla malavita?
«I giovani - è stata la risposta di Giustino - devono portare a termine il loro percorso formativo, perché grazie alla scuola, all’educazione, ai principi e ai valori inculcati dai genitori si può evitare la strada della criminalità». Analizzando le statistiche Istat, si rileva che in Campania l’abbandono della scuola da parte degli studenti avviene in un’età troppo giovane. Il 12% lascia la scuola prima del compimento dei 14 anni, il 33% prima dei 18 anni. Il dato più preoccupante riguarda l’analfabetismo, che colpisce il 4% della popolazione totale. É proprio in queste realtà, dove c’è scarsa educazione scolastica e poco senso civico, che la criminalità affonda le sue radici.
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