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Le proposte dell’industria turismo
per rilanciare Napoli
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Le proposte dell’industria turismo
per rilanciare Napoli
Un documento di Palazzo Partanna pubblicizzato dopo il grande successo della Bmt
Gli industriali del turismo reagiscono con azioni concrete e propositività al difficile momento dell’area napoletana. Un esempio eclatante è costituito da successo riscosso dalla dodicesima edizione della Bmt, la Borsa Mediterranea del Turismo, presieduta da Angelo De Negri, imprenditore associato all’Unione Industriali di Napoli. Nei giorni successivi il Direttivo della Sezione Turismo di Palazzo Partanna ha diffuso il seguente documento di proposte per il rilancio del comparto e dell’area napoletana.
Un’unica strategia, pochi progetti seri e concreti, sulla base di una programmazione a medio e lungo termine per recuperare credibilità, a cominciare dal rispetto degli impegni assunti, e per far sì che dal turismo riparta lo sviluppo economico e sociale di Napoli e provincia. Azioni integrate di bonifica e infrastrutturazione dell’area a trecentosessanta gradi, da comunicare all’esterno con la stessa enfasi con cui sono state comunicate le criticità recenti e passate. É quanto chiedono gli imprenditori della sezione turismo dell’Unione Industriali che pretendono l’adozione di un “modus agendi” basato su tre momenti distinti e imprescindibili:
a) monitoraggio dei dati oggettivi e certi rilevanti per il settore, con la definizione di conseguenti obiettivi a breve, medio e lungo termine;
b) messa in campo di azioni finalizzate al raggiungimento degli obiettivi prefissati;
c) controllo della validità degli interventi avviati e del raggiungimento degli obiettivi.
A tal fine, si suggeriscono alcune azioni determinanti e di semplice esecuzione:
- la realizzazione del più grande Centro Congressi di Italia (già previsto nei piani urbani, già esistono i fondi e le aree) da oltre 5mila posti per il turismo business (solo il congressuale rappresenta il 26% del pil turistico italiano);
- il varo di cinque-sei veri eventi all’anno, monitorati nella loro capacità attrattiva di turismo nazionale e internazionale e non solo locale, che durino almeno una settimana e siano programmati con un anticipo di almeno un anno, in modo da poter essere adeguatamente promossi e rientrare nella programmazione dei grandi attori dei flussi turistici;
- l’approvazione urgente del disegno di legge regionale di riordino del turismo, fermo da 2 anni, con il relativo regolamento e la classificazione che fissa parametri atti a salvaguardare un’adeguata professionalità degli operatori;
- la concertazione effettiva delle parti sociali interessate.
«Il Consiglio Direttivo della Sezione Turismo dell’Unione Industriali di Napoli da me presieduto - spiega Teresa Naldi - guarda avanti, al futuro della città, con l’ottimismo proprio degli imprenditori. Ma per costruire un rilancio del settore e del nostro territorio, bisogna dare segnali concreti di discontinuità rispetto a un passato di gestioni miopi, disattente o al massimo caratterizzate dalla buona volontà e dall’impegno di questo o quell’assessore. Gli industriali del turismo reclamano il loro buon diritto di contribuire con proposte e azioni a salvare Napoli e il turismo. Crediamo di possedere know how e esperienza tali da poter garantire ricette vincenti. Sta alle istituzioni raccogliere il nostro invito, che è anche un appello, date le attuale condizioni di Napoli e della Campania». |