di Raffaella VENERANDO
L'intervISTA - Sistema economico regionale,
parte la riforma strutturale - DI Andrea Cozzolino
L'intervISTA -Paser, opportunità da non sprecare.
Ma il ritardo accumulato frena l’economia - DI Agostino Gallozzi
L'intervISTA -va Recuperata una maggiore centralizzazione nelle decisioni di spesa - DI Riccardo Realfonzo
Paser, opportunitÀ da non sprecare.
Ma il ritardo accumulato frena l’economia
Agostino Gallozzi
Presidente Confindustria Salerno
Presidente, partiamo dal Paser. In cosa ritiene che il piano sia apprezzabile?
Le opportunità offerte dal pacchetto di provvedimenti legati al Paser non possono essere in alcun modo sprecate. Le piccole e medie imprese della Campania e della provincia di Salerno auspicano che queste risorse siano incanalate verso progetti effettivamente funzionali ad un disegno di crescita condiviso della nostra economia. Il segnale positivo che arriva dalla Regione Campania costituisce un importante riferimento operativo anche alla luce del contesto congiunturale che si preannuncia significativamente negativo nel breve e nel medio periodo. In una provincia ed in una regione come le nostre - ma anche in un Paese come l’Italia - credere che la produzione di ricchezza sia delegabile ai servizi e al turismo (che restano - sia chiaro - anelli fondamentali della catena dello sviluppo economico) è un errore che purtroppo è stato reiteratamente commesso.
È, quindi, indispensabile recuperare la consapevolezza che senza industria manifatturiera non si “costruisce” un Pil adeguato alla domanda di occupazione e di crescita socio-economica. E, nello stesso tempo, è fondamentale valorizzare la “centralità dell’impresa” come “motore” dello sviluppo.
L’impresa però per crescere ha bisogno che tutto il Paese si metta in marcia. Cosa il nuovo governo dovrà fare subito per migliorare l’attrattività dell’Italia e della nostra regione?
È auspicabile che la nuova maggioranza di governo segua un chiaro disegno condiviso con le parti sociali per riannodare i fili della governance dei processi decisionali fin troppo sfilacciata e non compresa dai cittadini e dagli imprenditori.
Alcuni temi reclamano una posizione prioritaria come ad esempio la semplificazione amministrativa per creare un contesto normativo propizio che dimezzi i termini procedurali ed ottimizzi la logica del servizio al “cliente” delle Pubbliche Amministrazioni (cittadini ed imprese), fissando tempi certi, perentori e tassativi per ogni adempimento amministrativo e procedurale che ricada in capo alla pubblica istituzione o amministrazione, sanzionando ingiustificati ritardi. Sul piano strettamente operativo, nonostante il sistema economico campano sia caratterizzato dalla media e piccola dimensione, si registrano segnali incoraggianti di aziende, il cui fatturato è al di sopra della media regionale, che hanno investito, innovato e si sono aperte ai mercati internazionali.
È importante, quindi, in materia di innovazione, la creazione di una più stretta sinergia fra sistema delle imprese e mondo della ricerca. Occorre dunque promuovere una maggiore integrazione, una grande intesa, tra Università, Centri di Ricerca ed Imprese per intercettare al meglio i fabbisogni formativi delle imprese. Il sistema degli incentivi deve essere basato su meccanismi automatici, come il credito d’imposta, con procedure semplici, selettive, trasparenti e con tempi certi.
Si rende indispensabile colmare il gap temporale e culturale tra le poche valide iniziative istituzionali - almeno nel caso della recente legge regionale - e la capacità di renderle realmente fruibili e funzionali, eliminando un clima di incertezza e di sfiducia tristemente derivante da esperienze precedenti.
È fondamentale che i Fondi Strutturali per il periodo 2007-2013 siano rigorosamente utilizzati per eliminare il divario di sviluppo rispetto ad altre aree del Paese.
Evitare la frammentazione, individuare pochi, ma grandi obiettivi, snellire le procedure e innalzare il livello di trasparenza: sembrano ovvie banalità, ma in Campania assumono il senso di una rivendicazione dalla quale non si può prescindere. |