di Raffaella VENERANDO
L'intervISTA - Sistema economico regionale,
parte la riforma strutturale - DI Andrea Cozzolino
L'intervISTA -Paser, opportunità da non sprecare.
Ma il ritardo accumulato frena l’economia - DI Agostino Gallozzi
L'intervISTA -va Recuperata una maggiore centralizzazione nelle decisioni di spesa - DI Riccardo Realfonzo
Sistema economico regionale,
parte la riforma strutturale
Andrea Cozzolino
Assessore
Attività Produttive
Regione Campania
Sono pronti i bandi di tre dei quattro incentivi alle imprese. Resta solo da sciogliere il nodo sul credito di imposta. Quali saranno i tempi di erogazione dei finanziamenti?
I tempi sono certi, codificati dagli stessi bandi: dunque entro la prima decade di giugno avremo tutte le domande, nei 60 giorni successivi risponderemo alle istanze per il contratto di programma. Per il consolidamento delle passività a breve bisognerà attendere 6 mesi per la rendicontazione. Sono 18, invece, i mesi previsti per il completamento dell'investimento in innovazione e sviluppo dalla comunicazione della concessione del contributo.
In realtà gran parte delle risorse economiche è destinata al contratto di programma regionale pensato soprattutto per le grandi aziende. Quel che resta sarà sufficiente a creare occasioni di sviluppo per i consorzi di pmi?
Gli strumenti messi in campo sono pensati per tutte le aziende campane, sia di grandi che di medie e piccole dimensioni. Abbiamo impegnato risorse diversificate in base alla natura della misura considerata. Credo, anzi, che la semplificazione all’accesso, aver ridotto le misure di incentivazioni da oltre quaranta a soli quattro strumenti, la presenza, per la prima volta, di una misura dedicata a consolidare le passività a breve, per ristrutturare i prestiti e accollare alla Regione gli interessi favorisca soprattutto le piccole e medie imprese. Anche l’incentivo per innovazione e sviluppo è pensato per far crescere gli investimenti e l’occupazione e dunque guarda in modo particolare alle piccole e medie imprese.
Non solo, gli investimenti previsti dai singoli progetti oltre la soglia di 50mila euro impongono l’invio a Bruxelles e dunque i progetti di dimensioni inferiori sono quelli che - senza bisogno di notifica - avranno tempi di approvazione più rapidi.
Il Paser parla di settori strategici, ma i bandi già pubblicati sono aperti a imprese operanti in tutti i comparti produttivi, anche in quelli non riconosciuti come prioritari. Come funzionerà in realtà? Chi ha maggiori probabilità di essere ammesso alle agevolazioni?
Nei bandi è indicato il dettaglio dei settori produttivi ammessi e sono assolutamente in linea con quelli indicati dal Piano d’azione per lo sviluppo regionale. Un bando sarà dedicato esclusivamente a commercio e artigianato.
Quali risultati si aspetta in complessivo dal Paser?
Il Paser è la legge quadro che detta indirizzi e obiettivi strategici. La successiva legge sugli incentivi è il motore del Paser che viene aggiornato ogni anno. Dunque uno strumento di riforma strutturale del sistema economico regionale che parte quest’anno con i primi bandi sugli incentivi, che darà frutti nei prossimi anni per la crescita, la competitività e l’occupazione.
Lei ha più volte sottolineato che c’è necessità di un rinnovato rapporto tra imprese e territorio. Cosa intende?
Intendo dire che ognuno deve svolgere al meglio delle possibilità la propria parte. La Regione deve creare condizioni di contesto e di servizi favorevoli allo sviluppo e alla crescita economica indicando obiettivi, suggerendo strategie, mettendo in campo strumenti di facilitazione, operando per sveltire la macchina amministrativa e burocratica, lavorando per rimuovere gli ostacoli che si frappongono all’attività delle imprese. Ma l’impresa resta autonoma nella sua azione, nel rapporto con il territorio, con il sindacato, con i lavoratori. Imprese che devono essere a propria volta interpreti principali per lo sviluppo e la crescita economica della Regione. |