Le isole produttive campane prenderanno il largo?
L’intervista a Andrea
Cozzolino - Con il PASER si avrÀ una maggiore certezza dei tempi
L’intervista a Massimo
Lo Cicero - Senza innovazione si esce dal mercato
L’intervista a Giuseppe
Di Milia - Non solo tessile a Calitri
L’intervista a Cosimo
Callisto - Un destino ancora in forse per i distretti
L’intervista a Carlo
Cicala - Necessaria una nuova forma di governance
L’intervista a Luigi
Giamundo - Puntiamo sulla politica di marchio
L’intervista a Lorenzo
Guarnaccia - Uscire dal monoprodotto si deve
Uscire dal monoprodotto si deve
Lorenzo
GUARNACCIA
Presidente
Distretto industriale
di Nocera Inferiore-Gragnano
Che aria tira per il distretto agroalimentare di Nocera Inferiore-Gragnano?
I dati sulle esportazioni 2006, piuttosto confortanti per l'agroalimentare che si conferma un settore ad alta tenuta, lasciano ben sperare per il prossimo futuro, anche se la riorganizzazione dell'export resta una priorità ancora da risolvere. Finora, infatti, per la commercializzazione dei prodotti si è fatto affidamento sulle capacità individuali delle aziende e sui loro rapporti già consolidati, ma questo oggi non basta più. Occorre, mi riferisco segnatamente alla provincia di Salerno, fare più massa critica per vedere moltiplicate le possibilità dei singoli ed evitare così la dispersione delle risorse. Come distretto ci stiamo già muovendo lungo questa direzione: infatti in accordo con la Camera di Commercio e la Provincia di Salerno stiamo lavorando per raggruppare le risorse del Pit e utilizzarle nel migliore dei modi. La Provincia di Salerno ritiene, infatti, le reti di impresa una scelta strategica e, di concerto con il distretto che svolgerà funzioni di raccordo, e con l'Ente Camerale, che per mission è deputato ad aiutare le imprese non solo nell'internazionalizzazione, sta lavorando per mettere appunto uno strumento che dia personalità giuridica al distretto. A livello nazionale, invece, con l'Associazione "Distretti Italiani" siamo in procinto di stipulare un protocollo di intesa con il distretto di San Daniele del Friuli e quello della pesca di Mazzara del Vallo. Il progetto è di dar vita a una rete dell'agroalimentare, uscendo dai confini ristretti del monoprodotto. Le possibilità offerte ai consorzi di impresa dal Ministero dello Sviluppo Economico, in particolare per l'ittico-agroalimentare, sono notevoli e quindi sarebbe un errore non usufruirne.
Perché secondo lei i distretti campani soffrono sui mercati?
La ragione dell'esigua competitività dei nostri distretti risiede in una sorta di vizio di origine: in Campania infatti i distretti non sono nati dal basso per volontà delle imprese di raggrupparsi in un corpo unico, ma per "seguire" un input pubblico "dall'alto", la Legge Treu prima, il riordino regionale poi. Inoltre i nostri distretti scontano un limite strutturale oggettivo: sono troppe le aziende monoprodotto, e troppe poche le realtà industriali che hanno chiaro che, solo puntando su una varietà di prodotti trasformati, si può reggere l'urto proveniente da mercati concorrenti. Arricchire il proprio ventaglio di offerta sarebbe una scelta vincente perché ci consentirebbe di aggredire con i nostri prodotti di nicchia i mercati ricchi dell'Europa, degli Stati Uniti, del Giappone, della Cina e della Russia. Dobbiamo quindi recuperare la voglia di nuove sfide e il coraggio di innovare i nostri prodotti, anche se è evidente che gli imprenditori devono essere adeguatamente supportati in questo cambiamento di prospettiva.
La Scheda
Distretto agroalimentare di Nocera Inferiore-Gragnano |
imprese: 32.600 |
Il Distretto di Nocera Inferiore-Gragnano si estende su una superficie di 293 kmq per 377.895 abitanti, comprendendo 20 Comuni delle province di Salerno e Napoli. La specificità produttiva dell'Agro Nocerino Sarnese riguarda il settore agroalimentare e in particolare il comparto delle conserve vegetali, con una rilevante concentrazione di industrie dedite alla trasformazione del pomodoro, e la qualità di pasta famosa nel mondo che si produce a Gragnano, la "città dei maccheroni". Il territorio è caratterizzato dal cosiddetto "oro rosso", che qui è nella sua cresce nella sua veste più pregiata, il San Marzano. Le aziende presenti nell'area sono prevalentemente di piccole dimensioni e spesso a conduzione familiare, dedite sia alla produzione diretta, sia alla costruzione di macchinari, di materiali per l'inscatolamento ed imballaggi vari per il trasporto di materia prima e prodotto confezionato. Accanto a esse vi è un ridotto numero di imprese di medie e grandi dimensioni, a carattere industriale, che producono una quota prevalente di fatturato. Significativa è anche la presenza di un antico polo tessile, che, dopo anni di crisi, mostra oggi segnali di ripresa soprattutto nel comparto dei costumi da bagno. |
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