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SPORT
di Carlo Ippolito, Vice presidente Aisport
 Vita e progetti
a vele spiegate
Realizzare uno stadio dell’acqua a Bracciano
è la prossima sfida da vincere per il campione
olimpionico Davide Tizzano
Il napoletano Davide Tizzano, 37 anni, con all'attivo 2 medaglie d'oro nel canottaggio a Seul ed Atlanta, un numero infinito di campionati italiani vinti, è uomo che ama le sfide impossibili. É recente la notizia che per la prossima coppa America sarà nel team di Mascalzone Latino, dopo essere stato valente prodiere nell'avventura del Moro di Venezia. Per lui lo sport non è solo attività fisica, medaglie e gloria, ma anche una missione sociale. Da sempre Tizzano ha profuso il suo impegno nella valorizzazione degli sport acquatici, spesso dimenticati, e oggi lancia una nuova sfida proponendo un'idea particolarmente suggestiva mai realizzata nel nostro paese: uno stadio dell'acqua da realizzarsi a Bracciano. In occasione del Master di primo livello "progettazione e gestione degli impianti sportivi" tenutosi all'università di Bracciano, sponsorizzato fra gli altri dall'Aisport, Tizzano ci ha parlato di questa iniziativa.
Davide ma cosa intendi in concreto per stadio dell'acqua?
Immagino uno spazio polifunzionale dove sia possibile praticare tutte le discipline acquatiche, dal canottaggio, al surf fino alla pallanuoto. Pensate che la locale squadra femminile gioca in serie A ma non ha neppure la piscina.
Un lago però non è una piscina. Non ci sono problemi logistici per ospitare specialità differenti che hanno in comune solo l'acqua?
Un lago come quello di Bracciano è di fatto uno spazio polifunzionale. Per il canottaggio ad esempio c'è bisogno di un campo di gara con misure prestabilite ed il lago si presta alla perfezione. Per altre discipline occorre invece una base a terra ed anche in questo caso il lungolago è attrezzato. Insomma non vedo problemi particolari.
Una struttura del genere potrebbe essere un polo di attrazione di investitori?
Sicuramente. Il segreto infatti è puntare sull'indotto. Penso alle strutture collaterali che potrebbero nascere, al polo di attrazione turistico che potrebbe derivarne. Non è quindi solo sport ma, se ben sfruttato, anche occasione di business.
Tu hai sempre considerato lo sport anche come momento di socializzazione. Questa tua iniziativa lo dimostra.
Sportivi di discipline diverse avrebbero una sorta di casa comune dove incontrarsi e scambiarsi le proprie esperienze con un conseguente arricchimento delle cultura sportiva che, detto in tutta franchezza, in Italia è ciò che davvero manca.
Ce la farai?
Nasco canottiere. Una disciplina faticosa, povera, che però abitua ad affrontare anche le missioni apparentemente impossibili. In quest'iniziativa impegnerò tutto me stesso e, se dovesse avere la luce, sarebbe per me la "terza" medaglia d'oro conquistata. Sono consapevole delle difficoltà, ma altresì sono certo che, con l'appoggio delle istituzioni, buona volontà e un pizzico di incoscienza, ce la faremo.
Un'ultima domanda: pochi giorni fa ti sei unito al team di Mascalzone Latino. La coppa America non è un'esperienza nuova per te ma oggi con quali prospettive parte questa nuova avventura?
La Coppa America è una competizione che necessita di investimenti corposi e noi non siamo fra quelli che puntano alla vittoria finale. Tuttavia svolgeremo il nostro ruolo di outsider di lusso e chi ci incontrerà nei match race dovrà sudare sette camicie per metterci la prua davanti. Entusiasmo e professionalità saranno le nostre doti e, si sa, qualche volta contano più dei soldi.
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