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  Dicembre 2012

Articoli n° 01
GENNAIO 2007
 


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Le isole produttive campane prenderanno il largo?

L’intervista a Andrea Cozzolino - Con il PASER si avrÀ una maggiore certezza dei tempi

L’intervista a Massimo Lo Cicero - Senza innovazione si esce dal mercato

L’intervista a Giuseppe Di Milia - Non solo tessile a Calitri

L’intervista a Cosimo Callisto - Un destino ancora in forse per i distretti

L’intervista a Carlo Cicala - Necessaria una nuova forma di governance

L’intervista a Luigi Giamundo - Puntiamo sulla politica di marchio

L’intervista a Lorenzo Guarnaccia - Uscire dal monoprodotto si deve

Non solo tessile a Calitri

 Giuseppe DI MILIA
Sindaco di Calitri

Gli ultimi dati sull'export segnano la ripresa per i distretti industriali del Nord. Qual è la situazione che invece si registra per il distretto di Calitri?
Ritengo che la situazione complessiva anche per il distretto di Calitri sia alquanto positiva. Sono convinto che il 2007 possa essere l'anno della svolta per il distretto, perché i lavori di urbanizzazione sono a buon punto e, compatibilmente con i disagi causati dalla stagione invernale, presto saranno ultimati. A breve verrà anche indetto il bando per l'assegnazione dei lotti, visto che il regolamento è stato approvato dal Consiglio Comunale e manca solo la delibera in Giunta affinché se aziende possano insediarsi nei lotti. Il bando però non è pensato solo per il comparto tessile, ma esteso anche ad altri settori. Mi auguro infatti che a Calitri ci sia sì il tessile, ma che anche altri comparti - penso ad esempio alla ceramica - possano garantire per il futuro una più alta occupabilità ai nostri lavoratori.

Come giudica le iniziative della Regione Campania in favore dei distretti?
La Regione allo stato attuale ha già promosso in maniera soddisfacente l'internazionalizzazione dei prodotti, ma a seconda delle aziende che verranno ad insediarsi, dovrà lavorare a programmi specifici che ne assecondino lo sviluppo.

E per il distretto di Solofra?
Conosco meno da vicino la situazione di Solofra, anche se gli ultimi dati fanno registrare, per il distretto della concia, un trend finalmente positivo. Credo che si possa prevedere un piano di investimenti serio, facendo affidamento sulla forte determinazione della Regione Campania nel portare avanti la realtà dei distretti.

La scheda
Distretto tessile di Calitri
imprese: 65
Il Distretto Industriale di Calitri occupa un'area di 495 kmq, popolata da circa 25.000 abitanti, che interessa 9 Comuni, tra cui Calitri, Bisaccia, Macedonia, Andretta, Aquilonia. La sua posizione geografica è sicuramente favorevole poiché il distretto è baricentrico rispetto alle aree di maggiore rilevanza industriale della dorsale appenninica, Cassino-Napoli-Caserta- Bari-Foggia - Melfi-Potenza - Termoli-Molise.
L'industria tessile è caratterizzata da un'elevata specializzazione produttiva, nel campo della produzione di pantaloni e della lavorazione a ricamo, grazie a una forte tradizione locale che si fa risalire all'antica usanza delle donne di dedicarsi all'arte del taglio, piuttosto che alla vita dei campi.
Non riuscendo più a commercializzare i propri prodotti, le imprese oggi operano per lo più in conto terzi. La dipendenza dalla committenza per queste aziende è forte sia in ingresso, per la quantità di materie prime o semilavorati di cui fornirsi, sia in uscita, per i prodotti e la loro relativa commercializzazione.

La Scheda
Distretto conciario di Solofra
 imprese: 400 (ca)
Solofra è nel mondo uno dei poli conciari più importanti in particolare per la lavorazione delle pelli ovi-caprine. Terzo in Italia, il distretto solforano offre un prodotto di qualità altamente competitivo nei settori sia dell'abbigliamento, sia della calzatura. Situato in provincia di Avellino, si estende su di un'area di 60 kmq e un totale di 35.000 abitanti. Le concerie sono quasi 400, di cui ca 130 di medie dimensioni e tutte le altre piccole. Le materie prime sono importate in maniera preponderante dall'Africa e dal Medio Oriente, anche se negli ultimi anni questi paesi hanno creato concerie in loco con qualche ripercussione sulle dinamiche competitive delle imprese di Solofra. La tradizione conciaria ha radici antichissime (Sumeri, Assiri, Egizi, fino ai Romani), ma nonostante ciò la concia solofrana è cresciuta soprattutto nel secondo dopoguerra. Oggi più della metà della produzione di pellame è destinata ai mercati esteri; notevoli sono stati gli investimenti per innovare i processi produttivi e far sì che si potesse garantire sempre un migliore prodotto finito.

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