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  Dicembre 2012

Articoli n° 01
GENNAIO 2007
 


dossier campania - Home Page
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Le isole produttive campane prenderanno il largo?

L’intervista a Andrea Cozzolino - Con il PASER si avrÀ una maggiore certezza dei tempi

L’intervista a Massimo Lo Cicero - Senza innovazione si esce dal mercato

L’intervista a Giuseppe Di Milia - Non solo tessile a Calitri

L’intervista a Cosimo Callisto - Un destino ancora in forse per i distretti

L’intervista a Carlo Cicala - Necessaria una nuova forma di governance

L’intervista a Luigi Giamundo - Puntiamo sulla politica di marchio

L’intervista a Lorenzo Guarnaccia - Uscire dal monoprodotto si deve

Necessaria una nuova forma di governance

 Carlo CICALA
Presidente Confindustria Caserta
Associazione Promotrice dei Contratti di Investimento
in provincia di Caserta

Stando agli ultimi dati sull'export, per i distretti industriali del Nord si apre una stagione di respiro e ripresa. Qual è la situazione che invece si registra per il distretto di Sant'Agata de' Goti-Casapulla?
La stagione anche per noi si apre al bello. In provincia di Caserta infatti abbiamo promosso due contratti d'investimento che attivano risorse per 9.848.000 euro a valere sui fondi POR 2000-2006 in favore di 2 consortili che aggregano 18 imprese del tessile abbigliamento. La DIC4 è stata componente della delegazione italiana nella missione Governo-Confindustria in Cina (settembre 2006) e lo sarà per la prossima in India (febbraio 2007). Sono stati avviati rapporti di studio con la Lettonia, Estonia, la regione di San Pietroburgo, il mercato brasiliano. É in valutazione, presso il Ministero del commercio con l'estero, uno studio di fattibilità per l'apertura di uno show room collettiva in San Pietroburgo. Altri finanziamenti in corso: contributo di 99.800,00 per missioni all'estero delle singole consorziate annoi 2006-2007.

Concertazione e patti territoriali abbiano contribuito a rafforzare lo sviluppo locale o nei fatti lo hanno frenato?
Gli strumenti della programmazione negoziata vanno "aggiornati" in ragione delle mutate esigenze dei sistemi produttivi locali. Non devono essere troppo rigidi, ma flessibili, e quindi adeguabili alle innovazioni, talvolta imposte dall'esterno. E qui la funziona della concertazione: adeguare gli strumenti di sviluppo, una sorta di learning by doing. Sta funzionando bene il Contratto d'Investimento promosso dalla Regione Campania in favore delle imprese distrettuali consorziate, anche se i tempi della procedura vanno resi certi dalla Regione. Si rende necessaria una nuova forma di governance, magari arrivare al "Sindaco del Distretto".

Quali sono gli strumenti ad hoc che la Regione dovrebbe prevedere per incidere sui fattori produttivi dei distretti industriali campani?
Sicuramente più di uno. Una legge regionale sui Distretti industriali; previsione di agevolazione economico-fiscale per le imprese che operano in ambito distrettuale; premialità per le imprese distrettuali consorziate. E ancora. Creare presupposti per l'erogazione delle agevolazioni; investimenti in innovazione, ricerca, internazionalizzazione; politiche regionali per i D.I. individuate con la tecnica del bottom up; management pubblico dedicato alle politiche distrettuali; piani formativi locali dedicati alle imprese distrettuali; rendere operativi i Centri Servizi Distrettuali.

La scheda
Distretto calzaturiero di Grumo Nevano Aversa-Trentola Ducenta
imprese: 1.187
Il Distretto di Grumo Nevano-Aversa-Trentola Ducenta, specializzato nelle produzioni tessili e calzaturiere, raggruppa 21 comuni suddivisi tra le province di Napoli e Caserta, con 450.566 abitanti su di una superficie complessiva di oltre 158 kmq. La tradizione sartoriale grumese ha origini antiche. Risalgono infatti al 1300 le prime testimonianze di un'Associazione dei Cimatori dei panni di lana e dei sarti, maestri nella lavorazione dei tessuti. Oggi il Distretto conta un numero cospicuo di aziende in conto proprio, leader nel campo dell'abbigliamento, ed altre, miste e conto terzi, che si collocano in una fascia produttiva di qualità medio-bassa. Intorno agli anni sessanta a un sistema di aziende già collaudato nel settore tessile/abbigliamento si affiancarono i primi calzaturifici a conduzione familiare. Nel Distretto si producono calzature da uomo e da donna di qualità media e medio-fine. Alcune imprese esportano anche all'estero con un proprio brand.

La scheda
Distretto tessile di Sant’Agata dei Goti-Casapulla
 imprese: 192
Il Distretto di Sant'Agata de' Goti-Casapulla si è sviluppato concentrando le sue attività nel settore tessile-abbigliamento, in particolare nel comparto del confezionamento di abbigliamento per conto di imprese terze o attraverso il sistema del façon (produzione legata a importanti griffe della moda italiana) e, in misura più contenuta, nella fabbricazione di macchine tessili. Le sue origini sono antiche: comprende infatti il polo serico di San Leucio, sede di attività produttive di altissima qualità sin dal 700. Il sistema locale si configura in gran parte contoterzista, con sporadici casi di produzione con marchio proprio. Il Distretto, che si estende su un territorio di 20 comuni, è costituito da una concentrazione territoriale di piccole imprese, con accentuata specializzazione. Tali imprese, in virtù delle relazioni tra loro e del ruolo svolto dall'ambiente esterno nella trasmissione del know-how specifico e dei valori del lavoro industriale, riescono a produrre in modo efficiente e a competere sui mercati con imprese di maggiore dimensione.
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