Incentivi alle imprese:
passa la nuova legge regionale
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di Raffaella VENERANDO
Lei ha definito il nuovo sistema di incentivi regionali “un chiaro esempio di rilancio e rinnovamento”. Cosa intende dire?
Con la nuova legge abbiamo ridotto da più di 40 a 4 gli incentivi. Si tratta di una semplificazione radicale in cui si introducono meccanismi automatici e trasparenti. Si riduce così ogni discrezionalità e le imprese possono muoversi in un quadro di maggiori certezze. Inoltre, si introduce il credito di imposta regionale per nuovi investimenti e assunzioni sul territorio campano; realizziamo un contratto di programma regionale pensato soprattutto per le grandi aziende e i consorzi di imprese; favoriamo la trasformazione delle passività a breve termine delle aziende in debiti a medio o lungo termine; incentiviamo i progetti di innovazione, internazionalizzazione, crescita dimensionale e competitività.
Tutti strumenti essenziali per innalzare la competitività del nostro tessuto produttivo e per stimolare la crescita dell'economia e dell'occupazione nella nostra regione. È stato fatto un lavoro molto positivo prima dalla Giunta e, poi, da tutto il Consiglio, che ha approvato all'unanimità il provvedimento, e con il contributo importante - mi fa piacere sottolinearlo - delle forze sociali.
L'iter della legge però non è ancora concluso. Una volta ottenuto il via libera da Bruxelles cosa occorrerà fare?
Proprio in questi giorni la legge è all'esame di Bruxelles. Dopo il via libera della Commissione Europea avremo lo strumento normativo per dare piena attuazione al Piano Operativo per lo Sviluppo Regionale (Paser), che mobilita risorse per circa 750 milioni di euro in tre anni. Il Paser individua sei linee d'intervento: crescita e competitività del sistema produttivo; rafforzamento delle infrastrutture di supporto; consolidamento del tessuto imprenditoriale e produttivo; razionalizzazione della struttura patrimoniale delle imprese; internazionalizzazione delle imprese; rafforzamento dell'azione pubblica a favore del sistema produttivo. Su queste linee abbiamo avviato le procedure per i bandi di finanziamento a favore dei comparti specialistici (agroindustriale, biotecnologico, trasporti, aeronautico-aerospaziale) e degli ambiti strategici (energia e alta specializzazione) su cui puntiamo per il rilancio dello sviluppo e dell'occupazione in Campania. Sarà possibile raggiungere questo importante risultato, se tutti, istituzioni, forze sociali e imprenditoriali, lavoreremo assieme.
Non crede che la Regione Campania abbia fatto poco per incentivare la fusione tra aziende?
Il nanismo delle imprese è una caratteristica strutturale del sistema produttivo italiano. Oltre l'80% del tessuto produttivo nazionale è, infatti, composto da pmi. Con questo dato bisogna fare i conti e aiutare le pmi a fare sistema. Proprio su questo punto, abbiamo già investito risorse molto importanti. I nostri centri regionali di competenza, i progetti di internazionalizzazione delle imprese incentivati attraverso Sprint, il sostegno alla ricerca e al sistema universitario, i corsi di formazione autofinanziati con le leggi regionali, sono tutti strumenti pubblici a sostegno del sistema delle pmi per favorirne l'innovazione e lo sviluppo e anche, quando è possibile, la cooperazione.
Ma non la preoccupa che il Sud, e la Campania in testa, siano considerate tra le aree meno sviluppate d'Europa?
Le rispondo con un esempio concreto per indicare la strategia che stiamo seguendo. Il prossimo 1° maggio a Tianjin, in Cina, sarà inaugurato “Spazio Italia”, un'area attrezzata di 40mila metri quadri, situata nel quartiere italiano e ristrutturata con risorse del governo cinese da S.I.RE.NA., la società a partecipazione regionale specializzata nel recupero dei centri storici urbani. In questo spazio, più di 200 piccole e medie imprese campane, andranno a confrontarsi e a sponsorizzare il made in Italy nella più importante economia del momento. È la prima esperienza italiana in Cina di questo genere, frutto dell'iniziativa congiunta e del lungo lavoro portato avanti in questi anni dal Cis di Nola e dalla Regione Campania a stretto contatto con le autorità cinesi. Nei mesi scorsi, poi, “Spazio Italia” ha ricevuto anche il plauso del presidente Prodi e siamo stati ben lieti di accogliere la sua richiesta di allargare il progetto anche alle imprese italiane di altre regioni, in particolare del centro-nord. L'esperienza di “Spazio Italia” è la dimostrazione che il Mezzogiorno è una straordinaria opportunità per tutto il paese. La sfida che abbiamo davanti tutti noi, Governo, forze sociali e imprese, è far diventare il nostro Mezzogiorno la piattaforma logistica di tutto il Mediterraneo, lo snodo fondamentale del traffico merci, un'area attrattiva per gli investimenti. Per il raggiungimento di questo obiettivo, è decisiva la proficua gestione dei fondi europei per il periodo 2007-2013. Abbiamo ottenuto il via libera definitivo da Bruxelles a poter utilizzare subito tutti e tre i fondi di sviluppo europei (FSE, FESR e PSR) e siamo impegnati a concentrare questa enorme massa di risorse sugli interventi prioritari per la crescita. In particolare, abbiamo avviato la realizzazione dei primi “15 grandi progetti”, sui quali il confronto con Bruxelles è già a buon punto. Si tratta di opere destinate a incidere profondamente sullo sviluppo dei nostri territori, in particolare nelle attività produttive, industriali e delle alte tecnologie, nel campo della logistica, delle infrastrutture e della cultura. Occorre, però, che imprese, forze sociali, Governo, Parlamento, Regioni ed enti locali coinvolti lavorino insieme e facciano squadra.
Un'ultima battuta sulla questione Irap. In arrivo gli aumenti?
La proposta di bilancio per il 2008 approvata dalla Giunta Regionale il 31 ottobre scorso non prevede aumenti delle aliquote Irap e Irpef e di nessun'altra imposta diretta o indiretta. Con questa manovra rispettiamo il piano di rientro dal debito sanitario e il patto di stabilità. Abbiamo ricevuto l'ok dal Ministero dell'Economia e della Salute. I più autorevoli istituti internazionali del settore hanno confermato il giudizio positivo sui nostri conti anche nel lungo periodo. Abbiamo ridotto il numero delle società partecipate, dei componenti nei cda e i loro compensi, adeguandoli ai parametri fissati in Finanziaria.
Vogliamo quindi proseguire sulla strada del rigore finanziario, perché solo così si possono creare le condizioni per la riduzione del carico fiscale a partire dai prossimi anni.
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