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  Dicembre 2012

Articoli n° 4
maggio 2006
 

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Nuova 488: un cambiamento necessario

Costruire un Business Plan per le Banche

Patti di famiglia e Trust:
garantire continuitÀ all’impresa


Patti di famiglia e Trust:
garantire continuitÀ all’impresa



Laura LANZARA

L’apertura nel nostro ordinamento giuridico
a regole che favoriscono il passaggio generazionale

L'invito formulato dall'Unione Europea a rendere meno rigido e complesso il passaggio generazionale dei patrimoni familiari, in particolar modo quando il patrimonio è costituito da “imprese familiari”, ha trovato concreta applicazione grazie alla recente "apertura" del nostro ordinamento ai "patti di famiglia". Fino ad oggi, infatti, il legislatore, nonostante le imprese familiari rappresentino circa il 70% del mondo imprenditoriale e annoverino fra le proprie fila “marchi” famosi e nomi noti ai mercati finanziari, aveva affrontato il tema del trasferimento “mortis causa” senza nessuna considerazione per la natura e per il contenuto economico dei beni oggetto di successione, impedendo di fatto all'imprenditore di “organizzare” il passaggio generazionale in modo tale da garantire continuità all'impresa.
L'introduzione nel nostro ordinamento dei “Patti di famiglia” consente di stabilire una serie di regole secondo le quali, nel momento della scomparsa dell'imprenditore, verranno definiti i rapporti patrimoniali fra gli eredi legittimari, in modo tale da tutelare sia la continuità nella gestione dell'impresa, sia i diritti degli eredi legittimari non designati come successori nell'attività imprenditoriale.
È fondamentale, però, affinché i “patti” possano trovare concreta applicazione, un accordo fra tutti i potenziali eredi su come dovranno essere ripartiti i beni dell'imprenditore e sulla compensazione che dovranno avere quanti saranno estromessi dalla gestione dell'azienda.
È facile intuire come le nuove norme poste a tutela della continuità aziendale non esauriscano le problematiche connesse al passaggio generazionale dell'impresa. Si pensi, per esempio, al caso in cui la famiglia non riesca a trovare un accordo da fissare nel “patto” oppure al caso in cui l'imprenditore non abbia eredi legittimari o intenda coinvolgere, nella futura gestione dell'azienda, persone, quali ad esempio il coniuge, il convivente o i fratelli - siano essi o meno eredi legittimari - che non hanno titolo, in virtù dei “patti”, per essere designati quali “assegnatari” dell'azienda da trasferire.
In questi casi è ancora il Trust a costituire un valido strumento di pianificazione per la trasmissione generazionale delle “imprese familiari”. Il Trust, infatti, cui recentemente il legislatore ha conferito legittimità stabilendo che gli atti trascritti a suo favore siano opponibili ai terzi, grazie alla versatilità che lo contraddistingue per il fatto di originare da un ordinamento di Common Law, consente all'imprenditore di pianificare per tempo una serie di attività che gli consentano di organizzare la successione della sua impresa vedendo rispettati i suoi desiderata allo scopo di garantirne unitarietà e continuità nel tempo.
Patti di famiglia e Trust saranno oggetto di un seminario di approfondimento organizzato per il prossimo 10 maggio a Salerno.

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